Strano....
- chiccha
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Io di contrazioni dolorose non ne ho mai avute fino all'inizio del travaglio.
In quel momento ti giuro che non avevo dubbi su cosa stesse succedendo, se fossero quelle vere o no
In quel momento ti giuro che non avevo dubbi su cosa stesse succedendo, se fossero quelle vere o no


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[color="DeepSkyBlue"]Io credo che tu debba dare la possibilità anche a Will di attraversare le onde senza avere troppa paura per lui.
Posso solo immaginare quanto sia difficile, soprattutto ora che hai appena partorito, accettare gli occhi spaesati di tuo figlio.
Ma è solo un momento, quegli occhi di oggi sono necessari a lui per riemergere dalle onde.
Più sicuro, sempre amato, e con un meraviglioso fratello.[/color] [color="Plum"]Grazie Pinnagialla[/color]
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- Anna
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- Joined: Fri Dec 15, 2006 4:31 pm
Claudiuccia wrote:P.s. leggere delle vostre sensazioni provate durante il travaglio ed il parto, è per me bellissimo e di grande aiuto.
Cerco così di immaginare come potrà essere, ed ho un pò meno paura....
Vi va di cercare di descriverlo, così come ha fatto Marialisa? Ad esempio, per lei l'apice del dolore è equivalso ad una morsa che stringe dietro i lombi...
Aaccolgo l'invito. I miei due parti sono stati più o meno simili, anche se le contrazioni per il secondo le ho percepite moooooolto più dolorose, nonostante il primo fosse stato indotto ed il secondo invece partito naturalmente.
In entrambi i casi son partite nel pomeriggio delle contrazioni non particolarmente dolorose. Gestite in tranquillità fino a dopo l'ora di cena. Nel primo caso già ero in ospedale (perché appunto travaglio indotto), nel secondo ero a casa con il primogenito dolorante per l'otite e i miei genitori che mi hanno più o meno costretta ad arrivare fino in ospedale. Ero a soli due cm. Son tornata a casa, ho risalutato il mio bimbo febbricitante, che questa volta fortunatamente mi ha salutata senza pianti, e me ne son tornata in ospedale ancora con dolori sopportabili. Le contrazioni vanno in crescendo e piano piano arrivi ad un dolore forte...
ma...
quando arrivi a pensare che non ce la puoi più fare, che sta diventando insopportabile, significa che è arrivato il momento di spingere.
Per me è stato così in entrambi i casi, e a quel punto le spinte (saranno state al massimo una decina) diventano un momento di liberazione.
E anche in questo caso, quando ti sembra di non poter più fare, che quel "cosino" lì in mezzo non va più né su, né giù, realizzi che è il vostro momento e che è ritrovi tutta te stessa per spingerlo fuori.
E poi quella sensazione di pienezza e onnipotenza...