vedrai polly che con 2 genitori come voi supererà alla grande questa fase.
sicuramente lo avrete già fatto, ma una volta leggevo che in queste problematiche il papà ha un ruolo fondamentale, in una famiglia con tante esigenze, il farlo sentire speciale da parte del papà, il più grande, accompagnarsi in momenti fatti solo di loro 2, forse aiuta a sentirsi uomo, e comprendere prima la propria identità. ma potrei dire una castroneria, con i miei, sono andata ad istinto.
L'autostima
Lupina wrote:Io credo che sia un lavoro che si inizia da subito, con la disponibilità materna e l'accudimento amorevole del neonato. Per il resto, abbraccio la corrente montessoriana che vuole un mondo più a misura di bambino, dove gli si possa insegnare a fare da solo accompagnandolo in un primo momento, mettendosi da parte in un secondo e lasciandolo fare da solo, in autonomia, sempre con un occhio speciale alla sua sicurezza.
Non assillarlo per essere nutrito-coperto-tenuto in braccio, assecondarlo nei suoi bisogni primari. Ripetergli fin da piccolo che lui sa fare le cose, che le sa fare bene. Valorizzare i momenti in cui si è raggiunto un obiettivo, piuttosto che correggere e riprendere il momento in cui non lo si è raggiunto. Credo nel rinforzo positivo, nell'esempio, nell'accompagnare armoniosamente un bambino.
Sono molto d'accordo e penso che un bambino che cresce con la percezione di quanto ho evidenziato sia sulla buona strada per credere in se stesso e stimarsi. Soprattutto concretamente, non solo dire le cose in teoria e poi interferire e, quindi, passare il messaggio contrario. Proprio lasciare che facciano, che prendano decisioni, che si assumano le proprie responsabilità (ovvio rispetto all'età), anche sbagliando e restando delusi, senza volerli proteggere ad oltranza.
- Enza 52
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già ma dopo? quando questo lo siè fatto male, o almeno senza seguire nessuna regola fondamentale?losbanos wrote:Sono molto d'accordo e penso che un bambino che cresce con la percezione di quanto ho evidenziato sia sulla buona strada per credere in se stesso e stimarsi. Soprattutto concretamente, non solo dire le cose in teoria e poi interferire e, quindi, passare il messaggio contrario. Proprio lasciare che facciano, che prendano decisioni, che si assumano le proprie responsabilità (ovvio rispetto all'età), anche sbagliando e restando delusi, senza volerli proteggere ad oltranza.
sto seguendo questo post con interesse, ho anch'io una ragazza di 16 anni messa più o meno come il figlio di polly, e non so se ci sia differenza maschio-femmina.