
Per preparare una frittata in maniera corretta si comincia sbattendo le uova in un recipiente, facendo ben amalgamare il rosso con l’albume. Si aggiungono poi gli ingredienti prescelti. La padella da utilizzare deve essere assolutamente antiaderente. Potete ungerla con olio o burro a piacere. Una volta versato il composto, si aspetta che si cuocia a metà cottura per poi rivoltare la frittata.
È questa una fase critica: vi suggeriamo di utilizzare un coperchio un po’ più grande del diametro della padella che state utilizzando, per evitare che l’uovo ancora crudo non fuoriesca. Poi riversate il cerchio di frittata nella padella. Se siete poi così esperte da poter effettuare il “salto” passate direttamente alle ricette che vi suggeriamo.
Solo qualche consiglio sulla consistenza della frittata: se vi piace più soffice potete montare gli albumi a neve e unirli a parte ai rossi sbattuti; se invece la preferite delicata potete aggiungere un cucchiaio di latte per ogni uovo.
E se avete voglia di una frittata light perché non provate con le ricette al forno? Un esempio è quella della frittata di bianchetti o il rotolo di frittata la forno, ottimo per qualsiasi ripieno.
Tra le frittate più conosciute c’è quella di patate, ma potete prepararle con tutte le verdure che preferite come per:
La frittata di carciofi
La frittata di funghi
Una variante più nutriente può essere la frittata con pesce o con la carne, o addirittura con la pasta (la campana frittata di maccheroni) come per la:
Frittata con salsiccia
Rotolo di frittata al tonno
Frittata di bucatini
E per una frittata light provate a prepararla al forno:
Frittata al forno con pomodorini
Frittata di bietole light
Rotolo di frittata al forno
Provate anche le varianti di “frittate” spagnole e francesi come:
La tortilla di patate
Omelette al formaggio
Una curiosità sui nomi della frittata nei dialetti italiani: in Basilicata e in Puglia si chiama fr’ttat, mentre in Piemonte e nel pavese frità. In Emilia Romagna si chiama fartéda in Emilia, mentre a Parma fritéda e Piacenza fritä. Nel Veneto invece fortaja, anche se a Venezia fortàgia. E in Sicilia? Chiedete una froscia.