Cose del genere, immagini o discussioni di questo tipo, possono capitare tranquillamente anche a scuola, se ha la sfortuna di finire in classe con qualche bambino che di controllo in famiglia ne ha poco (e ce ne sono).
Massimo ha acquisito dal compagno preferito un modo di rispondere e di parlare che a me non piace per niente.
Ovviamente quoto le altre per quel che riguarda il parlarne con la tua amica psicologa, in modo da affrontare la cosa nel modo giusto, senza drammatizzare o minimizzare.
Perchè secondo me il rischio può essere anche creare un tale dramma su quella cosa da farli concentrare su di essa più di quanto sia salutare. Visto che la misura con cui viene gestita la cosa è importantissima, chiedere consiglio ad un tecnico secondo me è sacrosanto.
Ah, fondamentale, secondo me, è anche mantenere sempre sempre sempre il dialogo con i bambini. Aperto, non sempre "giudicatorio", in modo che si sentano liberi di dirti anche cose che magari non sono particolarmente "politically correct". Con questo non intendo essere solidalicon qualsiasi castroneria dicono ma ascoltarli e parlarne insieme, in modo che non ci sia una censura netta e univoca. Io alzo il muro e dico NO. Ecco, a quel punto quello non ti dirà più nulla.
E comunque ti mando un abbraccio.
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