e se metto la recensione del mio? fa brutto?
beh, io la metto se poi non si può fare ditemelo!
Corriere della Sera Fiorentino, Domenica 24 agosto 2008, Cultura:
Letteratura:
Il romanzo di una matta... che ci fa ridere
Alice è forte come il dragone tatuato che le attraversa il corpo. Alice è matta, come dice stracciando il politicamente corretto. Fuma in continuazione, come nelle pagine del libro, parla, spiega ma interroga. "Tanto scappo lo stesso", sottotitolo "Romanzo di una matta" (ed. Stampa Alternativa) è la storia di Alice, che non attraversa il paese delle meraviglie,ma quello dell'incubo dei reparti psichiatrici dove assieme alle camice di forza farmacologiche si legano le persone (se li chiami pazienti, Alice ti guarda male) ai letti per ore e giorni. Tecnicamente si chiama contenzione, in concreto è una violazione dei diritti e della libertà personale molto più frequente di quanto si creda. Il disagio psichico non deve essere una condanna, racconta con sincerità e (auto)ironia Alice Banfi; basta saper ascoltare, accettare la diversità. La storia di anni dentro e fuori i reparti, della lotta per scappare e affermare la propria individualità, scorre tumultuosa. "Io ce l'ho fatta", scrive Alice. E perchè altri possano farlo, perchè non si ignorino i tanti piccoli manicomi pubblici e privati, Alice ci fa ridere e piangere. "Chi è il matto in questa storia?". Mauro Bonciani