la lettura: articolo della Repubblica

Per parlare dei più piccoli, da 0 a 5 anni
nene70
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Post by nene70 »

anche per me obbligare alla lettura nn so che beneficio possa portare...
come tutte le cose deve essere un piacere, non un obbligo o un compiacimento...
si puo' proporre,ma non obbligare...
il tuo amico cos,non aveva un bagaglio, solo uno zainetto ..:D
La vita si restringe o si espande in proporzione al coraggio di ognuno.
Anais Nin
Teresa
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Post by Teresa »

boh non lo so, non ho ben capito di cosa stiamo parlando.
Obbligare a leggere un ragazzo di 18 anni mi pare un po' un'impresa complicata.

Cosi' come non capisco nene quando dice "come tutte le cose deve essere un piacere"
beh io mi auguro che anche il poter adempiere ad un dovere possa arrecare piacere.
Io quando terminavo i miei compiti provavo un senso di godimento, di piacere altissimo, perche' avevo compiuto il mio "dovere" e questo mi dava piacere.
Mi faceva sentire "libera".

Io non intendo mettermi la con il frustino e obbligare mia figlia a stare a leggere per farsi il suo bagaglio, intendo solo difendere l'utilita' (secondo me oggettiva) di leggere, di portarsi dentro culture diverse, storie diverse, perche' la storia del pensiero dell'uomo non e' certo racchiusa nel "piacere di fare quello che si vuole"
e' racchiusa principalmente nei libri, ad ogni livello, dalla storia di capuccetto rosso, all'avere o essere di un fromm.

Dato che credo nella liberta' e nella ricchezza della lettura, chiaramente spero che i miei figli sentano lo stesso piacere che avevo io nel leggere e altrettanto chiaramente se non lo sentiranno (parlo di scuole elementari, medie, gia' la vedo piu' complicata alle superiori) la lettura diventera' un obbligo, nelle feste, nei week end, nelle estati e poi faranno e penseranno di me cio' che vorranno.

Magari come Nene con il nuoto a 30 anni schieferanno le librerie perche' avranno avuto una madre con l'ossessione del libro, pero' e' un rischio che voglio correre.
Carla 4/12/03
Mena 2/05/06

"Abbiamo messo i bambini in compezione tra loro senza dargli alcuna forza interiore. Abbiamo arricciato i loro capelli e distorto le loro menti. Li abbiamo educati, ma non abbiamo dato loro saggezza."
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Rie
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Post by Rie »

rufy wrote:Cosi' come non capisco nene quando dice "come tutte le cose deve essere un piacere"
beh io mi auguro che anche il poter adempiere ad un dovere possa arrecare piacere.
Io quando terminavo i miei compiti provavo un senso di godimento, di piacere altissimo, perche' avevo compiuto il mio "dovere" e questo mi dava piacere.
Mi faceva sentire "libera".

il "guaio" della lettura è che si colloca (o dovrebbe collocarsi) nel settore passatempi. Se già il piacere-dovere è nello studio, mettere il piacere-dovere anche in un settore dove sarebbe carino avere il piacere puro e semplice, è dura.

L'utilità è indiscussa. Ma ho un marito che schifa la musica classica per colpa dell'utilità delle lezioni di pianoforte. Nel modulare quanto caldamente consigliare ai miei figli la lettura ne terrò conto :ehehe:
Poi è chiaro... ci provo.
Tuttora al refrattario Alex un librino colorato lo faccio balenare, di tanto in tanto.
Sono come un seduttore caparbio: chissà che la bella non ceda per sfinimento! ahahah! L'importante è non giungere al ratto vero e proprio. E secondo me certi insegnanti lo fanno, con l'unico risultato di far strappare 6+ a molti allievi che bruciano i classici appena finita la scuola.
"Ci sono persone rotonde, mia cara signora, ci sono bambini a forma, diciamo, di triangolo, perché no, e ci sono... Ci sono bambini a zigzag"
(David Grossman)
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