Non lo so trilli, qui da noi non è così.Trilli wrote:Ma certo che l'oratorio è frequentabile da tutti. Ci mancherebbe.tati wrote:Paola wrote:Ora però è doveroso vedere la chioma fiammeggiante.
Sulla concentrazione dei fondi agli oratori per cre, doposcuola e compagnia bella ci stiamo lavorando anche al mio paese, con due grossi problemi: gli spazi (l'oratorio ne ha strutturati e in sovrabbondanza e l'okkupazione laica che io chiedo da tempo pare sia fuorilegge [emoji1]) e il fatto che, servendosi di taaaaaanti volontari, i pochi soldi destinati ai servizi sociali o alla cultura li possano far fruttare meglio dando un servizio più elevato.
Il compromesso è stato: entrare con una cooperativa e cercare di rendere il tutto più laico possibile.
Io sono presidente della commissione biblioteca e mi sto battendo da tre anni affinché la biblioteca diventi luogo di accoglienza e aggregazione ma mi sto scontrando con mille cavilli burocratici, dagli spazi poco consoni alle bibliotecarie che non vogliono impegnarsi a perdere i loro privilegi (vedi cambiare orario di apertura al pubblico per favorire i ragazzi).
Però qualcosa da quest'anno si muove ed è la scuola. Finalmente la mancanza di denaro a scuola, l'emergenza bambini non cristiani da supportare il pomeriggio, ha fatto sì che la preside chiedesse ai genitori di accordarsi per tenere aperta la secondaria tutti i pomeriggi. Già viene sfruttata dall'Accademia musicale e da alcune società sportive, quindi è già riscaldata e i cancelli sono aperti, si tratta solo di fare sorveglianza e convogliare i fondi del comune per il doposcuola all'istituto che chiederà ai propri insegnanti che vogliono integrare lo stipendio di dare lezioni pomeridiane, se i nostri non possono si pescherà fra chi magari non ha un posto di lavoro ma ha l'idoneità.
È un progetto che credo vada nella direzione giusta.
L'oratorio qui non è solo ed esclusivamente per chi partecipa alla chiesa ed al catechismo, ma per tutti i bambini anche di altre religioni.
Ovvio, il catechismo no, la Chiesa nemmeno, ma l' oratorio è luogo d' incontro per stare insieme, per conoscersi e giocare, per divertirsi e creare qualcosa di bello che va al di la della fede. Ovviamente è spesso presente il parroco, ma in quei momenti non è nel suo ruolo di parroco ma di educatore e amico, e non parla di religione.
Al di la di questo mi sembra quasi troppo facile dire è una guerra religiosa. No, non lo è secondo me.
Quello che non va è che l'unico luogo di aggregazione di una comunità sia un luogo non neutro. Perché puoi metterla come vuoi ma all'oratorio c'è il parroco e il curato. Non una cooperativa, o la scuola, o altra agenzia laica.
E quello che va ancora meno è che i luoghi di aggregazione neutri qui in paese ci fossero e siano stati soppressi.
Viviamo in un Comune di 5500 abitanti con una presenza del 20-25% di stranieri per la stragrande maggioranza mussulmani con qualche ortodosso.
Questo Comune spende 90000€ l'anno per sovvenzionare una materna cattolica in presenza di una materna statale. E nel bollettino comunale almeno 4-5 pagine, di solito le prime, sono dedicate a parroco, suore, oratorio, comunioni e cresime.
In un contesto del genere già mi sento io un pesce fuor d'acqua. Mi immagino gli altri. E dire che non è sempre stato così, è un'evoluzione (?) recente.
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Se c'è una serata in oratorio con cinema per tutti è palese che non sia nulla che centri con Gesù per poter aprire le porte a chiunque.
e anche se il contesto è quello, il parroco in quella serata diventa altro.
C'è anche da dire che noi siamo in una situazione diversa, 3000 abitanti divisi in due frazioni, tra asilo/elementari/medie forse arriviamo ad avere due o tre famiglie non italiane. Alcuni sono con padre del paese di qui e madre estera, ma anche questi non sono più di tre o quattro.
E solitamente se i genitori sono di etnie differenti, almeno qui, i bambini frequentano la Chiesa essendo la religione del padre. Non fanno i sacramenti fino a quando avranno l'età per decidere da soli, ma frequentano tutto senza esitazione.