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madda77
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Post by madda77 »

Sheireh wrote:Che probabilità ci sono che tu non possa "sfruttare anzitutto la gravidanza, poi il puerperio e l'eventuale astensione facoltativa, nonché chiedere per alcuni anni il trasferimento temporaneo vicino casa in virtù della tenera età dei bambini"?
Credo che dipenda praticamente tutto da questo, no?


la persona con cui ho parlato, fidata ed esperta nel ramo sindacale, mi ha detto che queste possibilità posso sfruttarle "senza ombra di dubbio" fin da subito: è sufficiente che io sia a Milano solo il 31 marzo, giorno in cui si perfezionerà la mia assunzione, e dopo aver sfruttato sino all'ultimo giorno che la legge mi concede di poter prendere (e ne vedo di amiche e conoscenti che, sfruttando una miriade di diritti e facoltà che io neppure conosco e che mi sogno letteralmente, rimangono a casa oltre l'anno dopo la nascita del loro pargolo), potrei subito sfruttare il 42bis della legge sui congedi parentali, che prevede appunto per i dipendenti pubblici il trasferimento temporaneo (per un periodo non superiore a 3 anni) nella provincia in cui l'atro coniuge esercita l'attività lavorativa in presenza di figli minori di età inferiore ai 3 anni.
mi ha anche detto che proprio nel Tribunale di Foggia ci sono diverse dipendenti che l'hanno ottenuta ed in linea di massima non vedo perchè dovrebbero negarla proprio a me (tanto più che il diniego va motivato ed è impugnabile).
Insomma, io sarei tentata di accettare, sfruttarmi da subito tutta questa situazione (che, proprio perchè sono in attesa di Giulia, sono intimamente convinta non sia arrivata a caso) e poi valutare passo passo in virtù dell'evolversi della situazione.
ma se, abbandonata la libera professione, tra qualche anno dovessi trovarmi catapultata in una situazione disagevole e non saprei più come uscirne?
Insomma, il mio dilemma non riguarda l'immediato futuro ma l'incognita di quello a venire :cry:
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la yle
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Joined: Thu Aug 23, 2007 3:03 pm

Post by la yle »

Onestamente sono d’accordo su tutto quello che hai scritto: dubbi, speranze, perplessità.
Mi spiace solo che tu non abbia fatto alcun cenno al fatto che della tua situazione, in qualche modo “privilegiata” (non mi sembra di aver mai sentito lamentarsi un dipendente statale…concedimelo...), chi ne andrebbe di mezzo sarebbe anche l’utenza.
Lo dico, e con il dente avvelenatissimo, anche se le colpe sono da ricercare ovviamente altrove perché ho dovuto subire una situazione simile con una serie di maestre di mio figlio. Accettavano la cattedra a poi prendevano aspettative, malattie, congedi parentali fino ad ottenere il trasferimento in sedi più adatte a loro e nel frattempo arrivavano supplenti di supplenti….quando cambiare maestra non è come cambiare la cassiera del supermercato (con tutto il rispetto ovviamente).

Quindi, a malincuore, ti dico: accetta. Tanto sai che sarà per poco il disagio e poi ne godrai per il resto della tua vita lavorativa
Accetta, tanto quando sarai in aspettativa potrai sempre fare consulenze no?
..aah se leggesse questo post Brunetta che vuole l’efficienza a tutti i costi. Ma fare graduatorie per il territorio sarebbe chiedere troppo??????

lui 31 agosto 2000
lei 21 dicembre 2003
noi 27 settembre 1997
Perdoniamoci le volte
che non siamo stati noi
quando c'erano le lotte
dei tuoi sogni contro i miei.
ma dimmi dove sei
così ogni tanto mi oriento
se non ti incontrerò
ti cercherò tutto il tempo
se mi sorriderai
ritroverò l'entusiasmo
e quel giorno non mi perderai più.
non è farina del mio sacco ma di quello di franco fasano
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Sheireh
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Post by Sheireh »

Io fossi in te, visto le premesse, prenderei l'occasione.

Anche perché...

madda77 wrote:ma se, abbandonata la libera professione, tra qualche anno dovessi trovarmi catapultata in una situazione disagevole e non saprei più come uscirne?
Insomma, il mio dilemma non riguarda l'immediato futuro ma l'incognita di quello a venire :cry:


... chi ti dice che la situazione lavorativa in cui sei adesso fra qualche anno sarà comunque rosea?
Sono dell'idea che fare programmi per molti anni avanti sia molto incerto, sia in un caso che nell'altro, e che quindi intanto valga la pena considerare cosa c'è di buono nelle proposte a breve termine.
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"Mi viene in mente solo un'espressione leggendoti: pacha mama ossia madre terra in lingua quechua" - Marylizard

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