Sheireh wrote:Che probabilità ci sono che tu non possa "sfruttare anzitutto la gravidanza, poi il puerperio e l'eventuale astensione facoltativa, nonché chiedere per alcuni anni il trasferimento temporaneo vicino casa in virtù della tenera età dei bambini"?
Credo che dipenda praticamente tutto da questo, no?
la persona con cui ho parlato, fidata ed esperta nel ramo sindacale, mi ha detto che queste possibilità posso sfruttarle "senza ombra di dubbio" fin da subito: è sufficiente che io sia a Milano solo il 31 marzo, giorno in cui si perfezionerà la mia assunzione, e dopo aver sfruttato sino all'ultimo giorno che la legge mi concede di poter prendere (e ne vedo di amiche e conoscenti che, sfruttando una miriade di diritti e facoltà che io neppure conosco e che mi sogno letteralmente, rimangono a casa oltre l'anno dopo la nascita del loro pargolo), potrei subito sfruttare il 42bis della legge sui congedi parentali, che prevede appunto per i dipendenti pubblici il trasferimento temporaneo (per un periodo non superiore a 3 anni) nella provincia in cui l'atro coniuge esercita l'attività lavorativa in presenza di figli minori di età inferiore ai 3 anni.
mi ha anche detto che proprio nel Tribunale di Foggia ci sono diverse dipendenti che l'hanno ottenuta ed in linea di massima non vedo perchè dovrebbero negarla proprio a me (tanto più che il diniego va motivato ed è impugnabile).
Insomma, io sarei tentata di accettare, sfruttarmi da subito tutta questa situazione (che, proprio perchè sono in attesa di Giulia, sono intimamente convinta non sia arrivata a caso) e poi valutare passo passo in virtù dell'evolversi della situazione.
ma se, abbandonata la libera professione, tra qualche anno dovessi trovarmi catapultata in una situazione disagevole e non saprei più come uscirne?
Insomma, il mio dilemma non riguarda l'immediato futuro ma l'incognita di quello a venire
