Posted: Fri May 06, 2011 3:51 pm
Hai voglia di leggerti sto pippone?!
Io tempo fa mi sarei tatuata una piccola tartaruga sul "coppino" per intenderci (poi ho desistito per ostilità del coniuge...), trovo che sia un animale (per me soprattutto marino) adorabile e che abbia una forte valenza simbolica... e poi è un disegnetto carino!
SIGNIFICATO SIMBOLICO DELLA TARTARUGA
(tratto da: Dizionario dei simboli, BUR)
Dall’India alla Cina, la tartaruga ha un ruolo simbolico importante: essa è l’immagine dell’universo e contribuisce alla sua stabilità.
E’ nota per la sua lentezza, ma la sua caratteristica più importante è la longevità.
La sua corazza è rotonda al di sopra come il Cielo, piatta al di sotto come la Terra; posta tra la parte inferiore e superiore della sua corazza (come l’uomo tra la terra e il cielo) la tartaruga rappresenta dunque il Piano Intermedio ed è simbolo dell’Uomo universale e dell’Imperatore. Sottoposta all’azione del fuoco la parte piatta del guscio esprime il linguaggio del Cielo e serve alla divinazione. Le quattro zampe svolgono la funzione di pilastri: esse sono gli stabilizzatori delle isole del Cosmo.
Il ritirarsi della tartaruga nella sua corazza è simbolo di un’attitudine spirituale fondamentale: la concentrazione, il ritorno allo stato primordiale.
La forma compatta ed estremamente difesa della tartaruga è simbolo della pietra filosofale, di ardua lavorazione. La sua tipica lentezza è simbolo dei tempi lunghi con cui l’alchimista può portare a termine l’opera.
Per la sua duplice natura di animale terrestre e testuggine marina essa è espressione delle forze profonde della terra e delle acque.
Presso i Maya era legata alle stelle e alle costellazioni. Lo scudo di Orione è chiamato Tartaruga in lingua yucateca.
Nell’Africa Nera è ovunque simbolo di saggezza, di avvedutezza, di potenza; è spesso rappresentata nell’arte con una scacchiera. Fra i popoli dell’ansa del Niger, in primo luogo presso i Dogon e i Bambara, il guscio della tartaruga costituisce una rappresentazione della volta celeste. Per questa funzione primordiale di sostegno della terra, è considerata un equivalente degli antenati, la cui compagnia è benefica. Così ogni famiglia Dogon possiede una tartaruga. In caso di assenza del patriarca sono offerti all’animale il primo boccone di cibo e la prima sorsata d’acqua quotidiana.
Nella mitologia indiana la tartaruga è simbolo di stabilità nella creazione dell’universo e nella rigenerazione dell’uomo; Vishnu è raffigurato come una tartaruga dalla testa verde poiché emerge dalle acque primeve portando la terra sul dorso.
Presso i Greci la tartaruga è associata ad Ermes (Mercurio), che per primo seppe utilizzarne la carapace per farne una cetra, i cui suoni melodiosi incantarono Apollo. Questa trasformazione della tartaruga in cetra riassume tutta l’arte dell’alchimia.
Dom Pernety, filosofo ermetico del XVIII secolo, la considera simbolo della materia dell’Arte; dopo la sua elaborazione essa diviene infatti agli occhi degli alchimisti “il miglior rimedio”.
Plinio il Vecchio considera la carne delle tartarughe come un rimedio salutare contro i veleni e le attribuisce la virtù di scongiurare i malefizi.
A Plutarco appariva come il simbolo delle virtù domestiche. La sua casa fa corpo con lei; essa non la abbandona mai, ed è sempre perfettamente silenziosa, anche nei suoi spostamenti. All’avvicinarsi del pericolo si nasconde rientrando nella sua corazza, simbolo di prudenza e di costante protezione.
In Cina la tartaruga è considerata punto di partenza dell’evoluzione, inizio della spiritualizzazione della materia.
Io tempo fa mi sarei tatuata una piccola tartaruga sul "coppino" per intenderci (poi ho desistito per ostilità del coniuge...), trovo che sia un animale (per me soprattutto marino) adorabile e che abbia una forte valenza simbolica... e poi è un disegnetto carino!
SIGNIFICATO SIMBOLICO DELLA TARTARUGA
(tratto da: Dizionario dei simboli, BUR)
Dall’India alla Cina, la tartaruga ha un ruolo simbolico importante: essa è l’immagine dell’universo e contribuisce alla sua stabilità.
E’ nota per la sua lentezza, ma la sua caratteristica più importante è la longevità.
La sua corazza è rotonda al di sopra come il Cielo, piatta al di sotto come la Terra; posta tra la parte inferiore e superiore della sua corazza (come l’uomo tra la terra e il cielo) la tartaruga rappresenta dunque il Piano Intermedio ed è simbolo dell’Uomo universale e dell’Imperatore. Sottoposta all’azione del fuoco la parte piatta del guscio esprime il linguaggio del Cielo e serve alla divinazione. Le quattro zampe svolgono la funzione di pilastri: esse sono gli stabilizzatori delle isole del Cosmo.
Il ritirarsi della tartaruga nella sua corazza è simbolo di un’attitudine spirituale fondamentale: la concentrazione, il ritorno allo stato primordiale.
La forma compatta ed estremamente difesa della tartaruga è simbolo della pietra filosofale, di ardua lavorazione. La sua tipica lentezza è simbolo dei tempi lunghi con cui l’alchimista può portare a termine l’opera.
Per la sua duplice natura di animale terrestre e testuggine marina essa è espressione delle forze profonde della terra e delle acque.
Presso i Maya era legata alle stelle e alle costellazioni. Lo scudo di Orione è chiamato Tartaruga in lingua yucateca.
Nell’Africa Nera è ovunque simbolo di saggezza, di avvedutezza, di potenza; è spesso rappresentata nell’arte con una scacchiera. Fra i popoli dell’ansa del Niger, in primo luogo presso i Dogon e i Bambara, il guscio della tartaruga costituisce una rappresentazione della volta celeste. Per questa funzione primordiale di sostegno della terra, è considerata un equivalente degli antenati, la cui compagnia è benefica. Così ogni famiglia Dogon possiede una tartaruga. In caso di assenza del patriarca sono offerti all’animale il primo boccone di cibo e la prima sorsata d’acqua quotidiana.
Nella mitologia indiana la tartaruga è simbolo di stabilità nella creazione dell’universo e nella rigenerazione dell’uomo; Vishnu è raffigurato come una tartaruga dalla testa verde poiché emerge dalle acque primeve portando la terra sul dorso.
Presso i Greci la tartaruga è associata ad Ermes (Mercurio), che per primo seppe utilizzarne la carapace per farne una cetra, i cui suoni melodiosi incantarono Apollo. Questa trasformazione della tartaruga in cetra riassume tutta l’arte dell’alchimia.
Dom Pernety, filosofo ermetico del XVIII secolo, la considera simbolo della materia dell’Arte; dopo la sua elaborazione essa diviene infatti agli occhi degli alchimisti “il miglior rimedio”.
Plinio il Vecchio considera la carne delle tartarughe come un rimedio salutare contro i veleni e le attribuisce la virtù di scongiurare i malefizi.
A Plutarco appariva come il simbolo delle virtù domestiche. La sua casa fa corpo con lei; essa non la abbandona mai, ed è sempre perfettamente silenziosa, anche nei suoi spostamenti. All’avvicinarsi del pericolo si nasconde rientrando nella sua corazza, simbolo di prudenza e di costante protezione.
In Cina la tartaruga è considerata punto di partenza dell’evoluzione, inizio della spiritualizzazione della materia.