adozione dal punto di vista dell'adottato

Viviamo insieme il percorso dell'adozione

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Enza 52
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Post by Enza 52 »

molto interessante lo spunto che hai lanciato.
E' vero, spesso i sentimenti e le emozione dell'adottato, si tende a non volerle vedere.
Credo che come hai detto tu, questa sia una forma di difesa di un ruolo che merita comunque tanta ammirazione, quello dei genitori adottanti.
Mi domando però oggi, che le adozioni avvengono per lo più in paese stranieri, come questi genitori affrontino l'approccio con l'adottato, a volte, già nella seconda infanzia, e che ha vivo il suo piccolo bagaglio di storia.
Naike
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Post by Naike »

soprattutto in questi casi direi che i genitori adottivi non devono partire con l'idea di essere dei "salvatori del piccolo orfanello", innanzitutto perchè non sono i soldi a fare la felicità e poi perchè, ogni cultura ha un qualcosa di prezioso e unico che và salvaguardato (ovviamente i lati positivi). Spesso con l'amore che portano con sè i nuovi genitori c'è anche la voglia, o l'apparente esigenza di strappare via le radici, in quanto più sono forti queste radici e più, potrebbe, dare l'impressione che il piccolo orfanello non consideri loro come genitori, quindi non solo si tende ad italianizzare in tutto e per tutto una persona ma a renderla più simile a sè di quanto in realtà sia. Questo non porta altro ad una serie di problemi che il figlio adottato si troverà a fare i conti man mano che cresce, man mano che cercherà una sua identità. Faccio un esempio, una persona africana che è a tutti gli effetti italiano, ma con una parte di cultura africana non sarà meno italiano ma una persona più ricca e consapevole di sè stesso
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Babbi
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Post by Babbi »

Ciao, che piacere avere anche le opinioni di un figlio..:-)
Io credo che da quando han adottato i tuoi genitori ad oggi ci siano stati un po di cambiamenti, sopratutto nel modo di rapportarsi con i propri figli. Ora è obbligo parlare dell'adozione in famiglia, ed è consigliatissimo rendere l'adozione, e tutto il percorso, parte della storia quotidiana, come è consigliatissimo coltivare anche le radici dei propri figli e non tagliarle di netto. Insomma i tuoi figli diventano italiani ma tu diventi anche un po parte della loro nazione originaria..nel mio caso l'India.
E pure i diritti e le esigenze dei bimbi sono state affrontante ampiamente nei corsi, precorsi e stracorsi fatti :-) e in tutti i colloqui presso l'ente con il quale stiamo adottando, e non solo. E' comunque vero che a volte, quando si parla di adozione, il punto di vista del bambino viene spesso messo in secondo piano, ma ti assicuro che per i "futuri genitori" non è assolutamente cosi, almeno, per noi e le coppie che stanno facendo il percorso con me non lo è.:-)

Per quanto riguarda l'idea di essere salvatori, se l'idea era quella, andavamo a fare un'adozione a distanza, il nostro scopo è diventare genitori in primis, non benefattori:-))
Quella secondo me è l'idea di chi ti circonda, non di chi intraprende questo percorso, almeno lo spero.:-)
"Prendi le ali e vola via con me, non avere paura di credere, io con le mie ali volerò con te, non avrò paura di crescere" (Litfiba)
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