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Re: Tribuna politica. Taglio stipendio parlamentari: immuni e felici, la casta non ci pensa proprio a ridursi l’indennit

Posted: Sat Oct 29, 2016 8:20 am
by maxxime
Talita wrote:Ciao Maxxime! Grazie dell'analisi, scritta magistralmente, perfino io, utente medio di noimamme l'ho compresa!
Anche Paolo Farinella sul fatto quotidiano del 26 ottobre la pensa come te!
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Un caro saluto!
Ciao Talita, Grazie a Te per aver letto il mio post che difatti è proprio una rielaborazione del pregevole articolo di Paolo Farinella.

Purtroppo questa è la politica italiana, e ho preferito risparmiarvi quel triste spettacolo dell'intervento di Brunetta che propone di parametrare lo stipendio dei parlamentari alla media dei redditi dell'ultimo triennio, e conclude dileggiando i parlamentari 5 Stelle giovani entrati in politica senza attività lavorative pregresse nei confronti dei quali ammette di voler provare il reddito di cittadinanza.

Per quanto l'On. Brunetta sembra ormai godere di poca credibilità assieme al partito che rappresenta - e anche a voler prescindere che nella sua più alta qualifica di professore ordinario docente titolare di cattedra il cui salario dopo 20 anni di servizio pare essere pari a 4065 euro netti e dunque sicuramente non ne uscirebbe certamente impoverito da una proposta di legge che propone un taglio di euro 5.000 lordi che tuttavia con tutti i benefit sopracitati è comunque abbondantemente superiore allo stipendio di un professore ordinario – occorre rammentare all’Onorevole in questione l’art. 3, primo comma, della Costituzione Italiana nella parte in cui dice che «tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali». Il che non vuole certo dire che siamo tutti uguali anzi sulla diversità di ciascuno si basa la realtà della vita di tutti i giorni: esistono ricchi e poveri, maschi e femmine, bianchi e neri, cristiani e mussulmani, italiani e stranieri, e chi più ne ha ne metta. Non è pertanto questo il senso della norma, essa piuttosto dice la legge è uguale per tutti, il che vuol dire «regole uguali per tutti». Ciò considerato, appare di tutta evidenza una violazione dell’art. 3 della Costituzione nel momento in cui si farebbe prescindere un trattamento diverso a cittadini che si trovano in eguali situazione; una discriminazione irragionevole senza alcun ragionevole motivo.

Il parlamentare non è altro che un dipendente dello Stato e, diversamente opinando, dovremmo ammettere ragionevole anche una legge, nello stesso senso che permetterebbe salari diversi alla professoressa di Voghera, rispetto a quella di Milano; oppure come nel caso in specie a quella che ha già svolto attività lavorativa pregressa, rispetto a quella appena assunta e puta caso a quest’ultima elargire il reddito di cittadinanza.

Li considero ragionamenti veramente avvilenti e mi fermo qui perché veramente ne va del mio benessere psicofisico. :-)

Non mangio di politica, non ho amici , conoscenti parlamentari dei 5 Stelle, per cui la mia non è campagna elettorale ma solo voglia personale di approfondire le tematiche del diritto connesse ai miei studi e i grovigli politici malessere del nostro paese.

Sono anche volontario della Caritas, a volte distribuisco cibo basilare ad alcune famiglie, la maggioranza delle quali sono italiane. Ho conosciuto un ingegnere che dopo tanti anni di brillante carriera è stato licenziato a seguito di una malattia che lo ha colpito, in pratica è diventato un pochino obeso, ed è costretto a ricorrere agli aiuti della Caritas.

E quindi , ascoltare i «nostri» rappresentanti arrampicarsi sugli specchi con argomentazioni fittizie e pretestuose, mi fa capire quando è povero questo mondo, perso nel buio dell’effimero e del materialismo, che trascura qualcosa che ci accomuna e dalla quale non si può proprio scappare.
E prima o poi, che lo desideriamo o meno, saremo tutti tenuti a dare conto del nostro operato.

Grazie a Voi, un abbraccio caloroso e buon fine settimana.
Maxxime