Gli italiani e la scienza: un rapporto difficile?

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Scilla
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Re: Gli italiani e la scienza: un rapporto difficile?

Post by Scilla »

Interessante, seguo
Migliaia di attimi, di ore e di giorni, milioni di azioni, un' infinità di gesti, di tentativi, di sbagli, di parole e di pensieri.E tutto per fare un unico uomo al mondo.
A un cerbiatto somiglia il mio amore.
David Grossman.
Talita
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Re: RE: Re: Gli italiani e la scienza: un rapporto difficile?

Post by Talita »

Trilli wrote:
Talita wrote:Per quanto riguarda la medicina, le cause sono due, secondo me
1) la medicina é (giustamente!) cambiata, da un approccio paternalistico in cui il medico era una sorta di dio che tutto sapeva e poteva, ora si cerca di spiegare, condividere le informazioni e coinvolgere il malato nelle decisioni. Questo ha fatto credere ad alcuni ignoranti di sapere più di chi ha studiato anni quella materia.
2) Sono state scoperte molte frodi scientifiche, imbrogli, truffe ecc... che hanno creato sfiducia.

Comunque secondo me alla base di tutto c'è una completa ignoranza della statistica e del metodo scientifico.
La gente non capisce il concetto di cosa é "statisticamente rilevante" e cosa é invece un evento isolato trascurabile, così come la dimostrazione del il nesso causa-effetto.
Cose che si imparano in statistica, appunto.
Considerazioni corrette!
Mi chiedo però perchè, quando le truffe riguardano chi si oppone alla medicina "tradizionalista" (vedi caso Wakefield e falsa correlazione vaccini-autismo) finiscono, al contrario, col rafforzare la posizione del truffatore.
Sul nesso causa-effetto sì, ho notato che si scambia spesso una correlazione temporale con una causale.
Domandona: come si pone rimedio all'ignoranza di cui sopra?
Perché c'è la mentalità del "ci vogliono fregare" infatti le frasi dei complottisti sono sempre "sveglia/ nessuno te lo dice/ ce lo tengono nascosto" e si trova più soddisfazione nello smentire una teoria universalmente accettata, ci si sente gli unici intelligenti in mezzo a una massa di caproni che accettano verità dall'alto.
É come se tutto fosse diventato discutibile, ma senza che le persone abbiano gli strumenti per discutere alla pari o l'umiltà di farsi spiegare.

Soluzione? Non so.
Però forse insegnare cos'è il metodo scientifico, come si legge un articolo e come si scrive, i parametri da rispettare perche uno studio sia accettato, la selezione del campione, i possibili fattori confondenti, come nasce e si sviluppa una teoria, sarebbe bello rendere meno nascosto il lavoro dei ricercatori, che lavorano per anni ad un progetto con un metodo rigoroso.
Far capire quali sono le riviste serie e quali sono giornaletti divulgativi, l'impact factor etc...
Azur
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Re: RE: Re: Gli italiani e la scienza: un rapporto difficile?

Post by Azur »

Talita wrote:Soluzione? Non so.
Però forse insegnare cos'è il metodo scientifico, come si legge un articolo e come si scrive, i parametri da rispettare perche uno studio sia accettato, la selezione del campione, i possibili fattori confondenti, come nasce e si sviluppa una teoria, sarebbe bello rendere meno nascosto il lavoro dei ricercatori, che lavorano per anni ad un progetto con un metodo rigoroso.
Far capire quali sono le riviste serie e quali sono giornaletti divulgativi, l'impact factor etc...
Quoto, la scuola secondo me è l'unica che può dare una svolta.
Manca una cultura scientifica minima, di base, che permette sia di "sapere di non sapere" sia di capire dove andare a cercare le informazioni.

Sulla medicina oltre ai due punti detti da Talita, aggiungo campagne estremamente aggressive di avvocati "da malasanità" che si vanno a cercare clienti a tutti i costi, in stile americano.
Creano e nutrono una diffidenza estrema, a priori, che sta obbigando anche i medici a cambiare (in peggio) applicando per forza di cose anche la medicina difensiva.
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