Alcune scuole sono prestrutturate e noiose per certe mentiTrilli wrote:Un paio di giorni fa abbiamo elaborato i consigli orientativi per i nostri ragazzi delle classi terze.
Ebbene, c'è un ragazzo un po' particolare, al punto che si era sospettata una forma di autismo ad alto funzionamento (poi non confermata).
È brillante, curioso, informato su tutto, perspicace. Ha i risultati migliori in classe in quasi tutte le materie (tranne disegno). Capita di vederlo distratto, ma in realtà non gli sfugge nulla. Passa i pomeriggi a leggere e guardare documentari. L'impressione è che scuola si annoi moltissimo, di sicuro ha bisogno di stimoli diversi, all'altezza delle sue potenzialità.
Però fatica a rapportarsi con gli altri, ha modalità di interazione molto infantili con i coetanei. Dispetti, soprattutto. Non fatti con l'intenzione di fare male, ma certo fastidiosi.
Gli consigliamo un liceo scientifico, però esce quest'osservazione: "LA SCUOLA NON E' FATTA PER LUI". Io ho detto alle mie colleghe che è indecente che la scuola non sia fatta per lui ma per quelli ubbidienti ed esecutivi. Sono quelli come lui che hanno cambiato il mondo, a mio modo di vedere. Perché non riusciamo a valorizzarli? Perché ci sentiamo di dover appiccicare etichette negative (è disgrafico, è immaturo nei rapporti...) e non riusciamo a guardare oltre? Pensate a John Nash: ha una malattia psichiatrica ma ha vinto il Nobel per l'economia. Sarà un difetto della scuola italiana questo soffermarsi alla superficie?
(Pippone autoriflessivo - autocritico del venerdì mattina[emoji23])
PurTroppo le alternative sono rare e spesso costose
Lo sai che io appoggio in pieno il tuo ragionamento