Anche io ho sentito subito questo bisogno di contatto, che si è manifestato con fastidio ogni volta che me li allontanavano, dal momento che sono nati.
Non stavo tranquilla, approfittavo magari per lavarmi in fretta e poi andavo a ricercarmeli se potevo ah ah.
La notte entrambi, fin dall'ospedale, non dormivano da soli, ma anche se li mettevo addormentati dopo poco si svegliavano strillando. Entrambi stavano tranquilli addosso a me, o accanto a me, e così abbiamo fatto.
Le prime ostetriche me lo consigliarono loro, le seconde no, e anzi un'infermiera veniva a mettere i bambini che dormivano nel letto con le mamme nella culla, cercava di farli riaddormentare lì ma il più delle volte senza successo e te lo ridava sveglio. Non credo goda di molte simpatie fra le neomamme ah ah.
Una volta a casa, li mettevo nella culla quando si addormentavano di sera, finché ci stavano, poi al risveglio li prendevo con me.
Per un mesetto la notte l'ho passata praticamente in simbiosi con entrambi, poi hanno un po' aumentato il tempo nella culla (ma al risveglio li ho sempre presi con me).
Damiano di giorno ha avuto meno problemi, dormendo da solo per periodi abbastanza lunghi (a volte no, voleva stare in braccio, e io mi mettevo al PC, no problem!), invece Irene ha dormito solo in braccio fino a 8 mesi e poi con qualcuno sdraiato vicino.
Ci eravamo attrezzati con divano, TV e Sky. In quel periodo ho guardato più tv che negli ultimi anni!
Esogestazione: ovvero la fisiologica dipendenza del neonato
- Rie
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Il termine che descrive il fenomeno lo ignoravo. Ma di sicuro ho sentito in maniera molto forte e istintiva quel bisogno di contatto, purtroppo non sufficientemente riconosciuto dal contesto in cui vivono molte mamme. Almeno non nel mio... Ho ricevuto numerose critiche sia dai "teorici del vizio", per i quali i neonati sono capricciosi manipolatori che non devono essere accontentati, sia dai dinamici sostenitori della precoce indipendenza, convinti che essa giunga o per intervento del genitore che si stacca dal figlio, o chissà a quale tarda età, se non mai.
Ho preferito seguire i ritmi e i bisogni di contatto dei miei figli. Con la fortuna che i ritmi erano sostenibili (il sonno, benché interrotto, era possibile), e i bisogni erano anche miei.
Qualche volta ho usato il marsupio. Ma per lo più li ho tenuti in braccio, finché le dimensioni me l'hanno consentito. Forse pure un poco oltre: ho avuto una tendinite alla destra, per l'abitudine di andare per casa portando in braccio Alex prima che imparasse a gattonare, ed era al 97esimo percentile.
Ha destato particolare riprovazione nella famiglia di mio marito e fra conoscenti il fatto che abbiamo tenuto nel lettone Federico per circa un anno. Ricordo che quando aveva pochi giorni avevo provato a metterlo nella sua culla per la notte, ma strillava disperato. Appena disteso nel lettone accanto a me, invece, si calmava. Aveva risvegli frequenti, ma dopo la poppata raramente piangeva. Spesso, se si ridestava ma era sazio, gli bastava controllare che fossi sempre accanto a lui per chiudere di nuovo gli occhi.
La cosa più bella è stata la fine del nostro periodo da lettone: una fine dolce, naturale.
Gli ho proposto gradualmente la nanna nel lettino in camera con il fratello maggiore, se necessario facendolo ancora addormentare nel lettone dopo cena, e senza negarglielo in caso di risveglio notturno.
Federico, quello che a detta dei parenti poco fiduciosi era destinato a dormire minimo fino a dieci anni in mezzo ai genitori, ha accettato il cambiamento; ha avuto voglia di avvicinarsi a suo fratello e di staccarsi dalla mamma.
L'indipendenza, secondo me, è una strada che va percorsa tenendo per mano i piccoli, diretti interessati. A volte ci sorprendono, e sono loro a trascinarci avanti. Basta solo aspettare che siano pronti.
Ho preferito seguire i ritmi e i bisogni di contatto dei miei figli. Con la fortuna che i ritmi erano sostenibili (il sonno, benché interrotto, era possibile), e i bisogni erano anche miei.
Qualche volta ho usato il marsupio. Ma per lo più li ho tenuti in braccio, finché le dimensioni me l'hanno consentito. Forse pure un poco oltre: ho avuto una tendinite alla destra, per l'abitudine di andare per casa portando in braccio Alex prima che imparasse a gattonare, ed era al 97esimo percentile.
Ha destato particolare riprovazione nella famiglia di mio marito e fra conoscenti il fatto che abbiamo tenuto nel lettone Federico per circa un anno. Ricordo che quando aveva pochi giorni avevo provato a metterlo nella sua culla per la notte, ma strillava disperato. Appena disteso nel lettone accanto a me, invece, si calmava. Aveva risvegli frequenti, ma dopo la poppata raramente piangeva. Spesso, se si ridestava ma era sazio, gli bastava controllare che fossi sempre accanto a lui per chiudere di nuovo gli occhi.
La cosa più bella è stata la fine del nostro periodo da lettone: una fine dolce, naturale.
Gli ho proposto gradualmente la nanna nel lettino in camera con il fratello maggiore, se necessario facendolo ancora addormentare nel lettone dopo cena, e senza negarglielo in caso di risveglio notturno.
Federico, quello che a detta dei parenti poco fiduciosi era destinato a dormire minimo fino a dieci anni in mezzo ai genitori, ha accettato il cambiamento; ha avuto voglia di avvicinarsi a suo fratello e di staccarsi dalla mamma.
L'indipendenza, secondo me, è una strada che va percorsa tenendo per mano i piccoli, diretti interessati. A volte ci sorprendono, e sono loro a trascinarci avanti. Basta solo aspettare che siano pronti.
"Ci sono persone rotonde, mia cara signora, ci sono bambini a forma, diciamo, di triangolo, perché no, e ci sono... Ci sono bambini a zigzag"
(David Grossman)
(David Grossman)
- Sheireh
- Ambasciatore
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- Joined: Tue Feb 26, 2008 4:35 pm
Io mi sono informata molto in gravidanza e più o meno avevo messo in conto che i primi mesi sarebbero stati "pieni".
Arianna i primi 2 mesi circa ha avuto bisogno di molto contatto, anche se per i riposini diurni riusciva a stare anche un po' nella carrozzina. Però preferiva di gran lunga dormire in braccio, e si addormentava solo lì.
Di notte l'unica era tenerla o sulla pancia sdraiata su di me oppure dopo un po' di tempo accanto nel lettone.
Ho scelto appositamente un ospedale che fosse ben portato al seguire la naturalità del rapporto mamma-bambino, e quindi c'era il rooming-in a tempo pieno.
Ho ricevuto pochi commenti negativi sulle mie scelte, anche perché ho messo le mani avanti fin da subito con i parenti, che facevo così per motivazioni che conoscevo e che avevo "studiato", oltre che a farlo per istinto.
Per uscire, visto che la carrozzina non andava molto a suo genio, abbiamo preso il marsupio prima e la fascia poi.
Ora siamo a sei mesi e mezzo, e i "risultati" sono:
- Ari dorme nel suo lettino da quando ha 2 mesi, e da quando ne ha 4 nella sua cameretta
- Si sveglia solo per mangiare
- Si addormenta quasi da sola
- Di giorno la maggiorparte del tempo la passa a scoprire il mondo, in braccio solo per poco tempo e non per le coccole, ma per giocare o vedere in giro
E' un piccolo terremoto sorridente che sa rifugiarsi nelle braccia della mamma, ma al contempo non ha problemi a stare ore con la nonna o a dormire tanto tempo da sola.
E io continuo a seguire le sue esigenze e seguo il suo sorriso, i suoi pianti, la sua esuberanza.
L'indipendenza si crea sulla sicurezza e io voglio che sia sicura che io ci sono.
Arianna i primi 2 mesi circa ha avuto bisogno di molto contatto, anche se per i riposini diurni riusciva a stare anche un po' nella carrozzina. Però preferiva di gran lunga dormire in braccio, e si addormentava solo lì.
Di notte l'unica era tenerla o sulla pancia sdraiata su di me oppure dopo un po' di tempo accanto nel lettone.
Ho scelto appositamente un ospedale che fosse ben portato al seguire la naturalità del rapporto mamma-bambino, e quindi c'era il rooming-in a tempo pieno.
Ho ricevuto pochi commenti negativi sulle mie scelte, anche perché ho messo le mani avanti fin da subito con i parenti, che facevo così per motivazioni che conoscevo e che avevo "studiato", oltre che a farlo per istinto.
Per uscire, visto che la carrozzina non andava molto a suo genio, abbiamo preso il marsupio prima e la fascia poi.
Ora siamo a sei mesi e mezzo, e i "risultati" sono:
- Ari dorme nel suo lettino da quando ha 2 mesi, e da quando ne ha 4 nella sua cameretta
- Si sveglia solo per mangiare
- Si addormenta quasi da sola
- Di giorno la maggiorparte del tempo la passa a scoprire il mondo, in braccio solo per poco tempo e non per le coccole, ma per giocare o vedere in giro
E' un piccolo terremoto sorridente che sa rifugiarsi nelle braccia della mamma, ma al contempo non ha problemi a stare ore con la nonna o a dormire tanto tempo da sola.
E io continuo a seguire le sue esigenze e seguo il suo sorriso, i suoi pianti, la sua esuberanza.
L'indipendenza si crea sulla sicurezza e io voglio che sia sicura che io ci sono.


"Mi viene in mente solo un'espressione leggendoti: pacha mama ossia madre terra in lingua quechua" - Marylizard
