Il dramma di Viterbo: un vuoto legislativo
Moderator: Azur
Non ho capito se questo percorso post-adottivo si vuole renderlo obbligatorio. Per me è giustissimo che ci sia offerta di sostegno nella fase post-adozione, ma l'obbligatorietà mi stona. Sarebbe come obbligare tutte le puerpere a un sostegno post partum di cui non sentono il bisogno e che magari le infastidirebbe (a me avrebbe infastidito parecchio) perchè alcune puerpere soffrono di profonda dpp. E' giusto che chi ha bisogno di aiuto lo trovi, ma non imporre un aiuto preconfezionato a tutti.
- lenina
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Chloe83 wrote:Non ho capito se questo percorso post-adottivo si vuole renderlo obbligatorio. Per me è giustissimo che ci sia offerta di sostegno nella fase post-adozione, ma l'obbligatorietà mi stona. Sarebbe come obbligare tutte le puerpere a un sostegno post partum di cui non sentono il bisogno e che magari le infastidirebbe (a me avrebbe infastidito parecchio) perchè alcune puerpere soffrono di profonda dpp. E' giusto che chi ha bisogno di aiuto lo trovi, ma non imporre un aiuto preconfezionato a tutti.
Secondo e il percorso post-adottivo dovrebbe essere obbligatorio per chi adotta bimbi sopra i 3 anni.
Comunque in inghilterra ci sono assistenti apposite che vanno a visitare a sorpresa le neomamme per vedere come vanno le cose e trovare eventuali segni di depressione.
Le più fissate controllano anche che ci siano alimenti sani in frigo e similari.
Quanto funzioni non lo so.
“Bisogna prendere il denaro dove si trova: presso i poveri. Hanno poco, ma sono in tanti.” (Ettore Petrolini)
http://franceefamiglia.com/
Mamma di Lorenzo: 04/12/2007 e di Marzia (ex parassitina poi BIMBA BUFFA ora BIMBA PAZZA) 27/12/2010
“…Anche se, adottando certi metodi, i nostri figli, forse, mangerebbero meglio o dormirebbero di più, ci ubbidirebbero senza lamentarsi o starebbero un po’ più zitti, noi non li possiamo usare. E non necessariamente perchè questi metodi siano inutili o controproducenti, nè perchè causino traumi psicologici. Alcuni dei metodi che criticheremo in questo libro sono efficaci, e forse qualcuno sarà anche innocuo. Ma ci sono cose che, semplicemente, non si fanno”.
Carlos Gonzales.
Tratto da "Besame Mucho"
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Mamma di Lorenzo: 04/12/2007 e di Marzia (ex parassitina poi BIMBA BUFFA ora BIMBA PAZZA) 27/12/2010
“…Anche se, adottando certi metodi, i nostri figli, forse, mangerebbero meglio o dormirebbero di più, ci ubbidirebbero senza lamentarsi o starebbero un po’ più zitti, noi non li possiamo usare. E non necessariamente perchè questi metodi siano inutili o controproducenti, nè perchè causino traumi psicologici. Alcuni dei metodi che criticheremo in questo libro sono efficaci, e forse qualcuno sarà anche innocuo. Ma ci sono cose che, semplicemente, non si fanno”.
Carlos Gonzales.
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Paola M. wrote:Io sono un po' perplessa sinceramente, nel senso che mi pare un episodio isolato, o no? Nel senso che NON è più facile che un genitore adottivo sia più violento di un genitore biologico o invece succedono spesso queste cose?
no, non è più facile, non credo.
Solo che mentre ad es. di depressione post-partum ormai tutti ne hanno sentito parlare (anche se c'è molto da fare la riguardo), la depressione post-adozione è ancora un totale tabù ("ma come, hai fatto tanto, hai aspettato tanto, e adesso non sei contento?")
E c'è l'aggravante che "la rete" è ancora più difficile che si formi in questi casi, perché la situazione di accoglienza di un bimbo con già una sua storia è oggettivamente poco diffusa (e quindi le esperienze genitoriali delle persone che ci stanno accanto in genere non sono trasponibili, per lo meno non nella fase iniziale di creazione del rapporto e di inserimento)
E non c'è neanche il micro-appoggio dell'ospedale/ostetrica/consultorio che si ha quando si partorisce...
In più c'è il fatto che tutto il percorso dell'adozione è fortemente invasivo, perché si tratta di una vicenda contemporaneamente estremamente intima ma anche estremamente pubblica (i bambini fino a che non diventano figli sono "bambini dello stato", per usare un termine improprio e "sovietico" ma che forse rende l'idea), ma tutte le indagini, l'accompagnamento e l'essere sotto il microscopio spesso finiscono di colpo all'arrivo del bambino (non dovrebbe essere così, ma le solite carenze di organico dei servizi sociali fanno sì che per lo più lavorino quasi sempre in emergenza, e quel che sembra "meno grave" aspetta...)
Quindi nella quasi totalità dei casi i genitori si ritrovano davvero molto soli.
Nella quasi totalità dei casi poi affrontano i problemi e riescono ad uscirne,
ma l'eccezione c'è sempre...