Volersi bene... ma come?

Moda, tendenze e bellezza

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Chiara
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Re: Volersi bene... ma come?

Post by Chiara »

Wēi Nà wrote:
kiara wrote:a volte nel tran-tran quotidiano serve uno scossone, serve mettere un punto fermo e dirsi "non ripeterò quell'errore, non ci casco più".

Io sto tanto meditando su di me dopo le note vicende, sto cercando di lavorare su me stessa insomma!

mi sto sforzando di scollegare il cibo e l'umore, ancora non sono brava brava ma quando mi prende il nervoso mangio un mandarino al posto della cioccolata.

Quando mi annoio scrivo qui, quando vedo che la casa sta andando verso lo sfacelo faccio una lavatrice o passo l'aspirapolvere, facendo mente locale che è meglio riordinare un po' alla volta piuttosto che dover ribaltare tutte le stanze! e così per mille altre cose, cercando di restare a galla. Dai Vale che ce la fai!!


Tu sei strepitosa! Brava, continua così e ti auguro di non perdere mai di vista questa positività qua che traspare ora dalle tue parole. Ci saranno forse momenti (spero sempre meno) in cui ti sembrerà di essere tornata punto e a capo. Ecco, in quei momenti vieni a rileggerti in questo post!


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sniff... lacrime. Uffiiiiii :-P
avrei voluto dire per te Luna
avrei voluto dire per te Sole

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Maura
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Volersi bene... ma come?

Post by Maura »

Wēi Nà wrote:Amare mi rende felice. E amo tanto, tante persone.

Fare la vita che faccio mi rende felice, ma la felicità è spesso offuscata dal pensiero del giudizio degli altri sulle mie scelte.

Leggere, cantare, chiacchierare per ore con una cara amica di tutto e di niente mi rende felice.

Sono tante le cose che mi rendono felice, sai? Sono felice, ecco.




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Ora non odiarmi.
Se fossi cosí felice come scrivi qui sopra non staremmo parlando del tuo piacerti o meno.
Il primo passo verso la felicità è l'onestà verso se stessi. Più te la racconti più diventi infelice. Il corpo non mente e te lo urla sbugiardando la testa che tende naturalmente alla conservazione di uno stato acquisito.

Poi, lo so eh?, guardare in faccia i propri demoni fa tanta paura.
Ma chi ci riesce risale.
Lidia ne è un esempio.
È un percorso in salita ma è movimento, ovvero vita.
Enrico 09.03.09
Veronica 22.03.2011

"Ho il corpo di una diciottenne.
Lo tengo in frigo".
(Spike Milligan)

"È ovvio che occuparsi degli altri fa bene, ed è un gesto cosi dannatamente giusto, e anche inevitabile, necessario: ma non mi è mai venuto da pensare che potesse c'entrare davvero con il senso della vita. Temo che il senso della vita sia estorcere la felicità a se stessi, tutto il resto è una forma di lusso del l'animo, o di miseria, dipende dai casi"
(A.Baricco)
Weinà
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Re: Volersi bene... ma come?

Post by Weinà »

Maura wrote:
Wēi Nà wrote:Amare mi rende felice. E amo tanto, tante persone.

Fare la vita che faccio mi rende felice, ma la felicità è spesso offuscata dal pensiero del giudizio degli altri sulle mie scelte.

Leggere, cantare, chiacchierare per ore con una cara amica di tutto e di niente mi rende felice.

Sono tante le cose che mi rendono felice, sai? Sono felice, ecco.




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Ora non odiarmi.
Se fossi cosí felice come scrivi qui sopra non staremmo parlando del tuo piacerti o meno.
Il primo passo verso la felicità è l'onestà verso se stessi. Più te la racconti più diventi infelice. Il corpo non mente e te lo urla sbugiardando la testa che tende naturalmente alla conservazione di uno stato acquisito.

Poi, lo so eh?, guardare in faccia i propri demoni fa tanta paura.
Ma chi ci riesce risale.
Lidia ne è un esempio.
È un percorso in salita ma è movimento, ovvero vita.


Maura, è ovvio che non ti odio. Anzi, ti ringrazio dei tuoi consigli e mi fa estremamente piacere che tu abbia speso qualche parola per me.

Sai, Maura, io ho smesso recentemente di raccontarmela, nel senso che solo da poco, grazie all'aiuto di uno psicoterapeuta molto in gamba, sono riuscita a guardarmi dentro e capire che, come dici tu, devo fare le cose che mi piacciono e non quelle che credo piacerebbero a chi mi circonda. È stata dura e ho pianto tanto perché, come giustamente dici tu, guardare in faccia i propri demoni non è facile.
Sono però riuscita a liberarmi da alcune "catene" che avevo. Ho fatto, infatti, scelte estreme e poco condivisibili che mi rendono molto poco popolare ma estremamente felice.
Devo ancora liberarmi, però, del pensiero che sarebbe meglio che le mie scelte fossero condivise anche dal resto del mondo.

E, a dirla tutta, devo liberarmi dall'idea che gli altri non mi stimino, perché a quanto pare non è così.

E devo liberarmi dei chili accumulati in tutti questi anni in cui, appunto, me la raccontavo e mettevo la testa sotto la sabbia per non vedere che stavo vivendo per far contenti gli altri trascurando me stessa.

Il cibo per me è sempre stato fonte di consolazione. Sbagliatissimo, lo so. Ora non lo è più, ma i chili non se ne vanno magicamente.

Ora io mi piaccio come persona, ho grande considerazione di me stessa (a differenza di poco tempo fa, quando non vedevo niente di buono in me neanche dal punto di vista caratteriale). Odio i miei chili di troppo, però. E sono estremamente pigra.

Devo imparare a prendermi cura del mio corpo, non di me stessa in generale, perché questo l'ho dolorosamente già imparato.

Non credo sia molto chiaro quello che ho scritto ma non mi rileggo perché probabilmente cancellerei tutto e mi vergognerei. Premo invio così, almeno vi arriva la vera Valeria.




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