mhmm...
Sara, che però è più piccola, si è innamorata di Bullerby (A. Lindgren), che anch'io adoravo anche se ora mi pare un po' insulso :D
L'isola dei gabbiani, sempre della Lindgren
di Bianca Pitzorno che mi pare ora vada molto ne ho letti un paio qualche anno fa e mi erano sembrati carini (non ricordo i titoli) e ha protagoniste femminili...
C'era due volte il barone Lamberto mi era a suo tempo piaciuto un sacco
COS,
sai che abbiamo provato la settimana scorsa a iniziare insieme Pollyanna ed è stata una delusione tremenda.... noiosissimo rispetto a quello che mi ricordavo (P. era uno dei miei eroi!).. per il momento abbiamo accantonato...
la lettura: articolo della Repubblica
- Paola
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Cos73 wrote:Mah Paola e Teresa, vi giro un esempio negativo, il mio ex che aveva il padre libromane e che ci teneva molto che lui leggesse.
Io vedevo in comune con lui questa cosa della lettura, era l'unico che conoscevo che aveva letto gli stessi libri che avevo letto io e che era solito leggere, appunto.
Poi ho scoperto, e sono ancora a occhi sbarrati per l'assirdità, che lui leggeva per compiacere il padre MA NON BASTA
in realtà non leggeva quasi, scorreva sti libri, leggeva un po' all'inizio un po' alla fine... ad un certo punto viso che non ricordava mai un cazzo di quel che aveva letto, me l'ha confessato.
Io non so che bagaglio potesse avere uno che i libri li aveva solo presi in mano, e solo a parole li aveva letti.
dai. era un po' coglione 'sto qua detto tra noi, tant'è che l'hai mollato, sempre incollato alle gonne di mamma! ahhahahahah
Oui, Je suis Zizzià.
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Rie wrote:il "guaio" della lettura è che si colloca (o dovrebbe collocarsi) nel settore passatempi. Se già il piacere-dovere è nello studio, mettere il piacere-dovere anche in un settore dove sarebbe carino avere il piacere puro e semplice, è dura.
.
perché dovrebbe essere un piacere e non un dovere come quello scolastico?
Poi, io, innanzitutto parlo dell'obbligatorietà della scuola a far leggere, infatti, nel mio primo intervento "condannavo" l'approccio di questa scuola moderna (quella terribile delle tre I Morattiana) alla lettura.
Sento madri tutte contente perché alla materna fanno laboratori di INTERNET e INGLESE (quando, detto fra noi, bastano 6 mesi a londra nell'anno sabatico che si acquisisce meglio la lingua di 8 anni di scuola dell'obbligo, e basta avere curiosità e il computer o internet li assimili anche senza lezioni), però nessuna si lamenta che ancora alla primaria imparino poesie del cavolo, scritte da anonime maestre, e che non abbiano più l'obbligo di leggere un libro al mese, che facevano 12 libri l'anno e voleva dire quasi un centinaio di libri nel percorso scolastico obbligatorio.
La scuola obbliga a fare tante cose nella speranza che ad alcune di queste il ragazzo si appasioni, perché non dovrebbe obbligare a leggere?
Di mio, poi, qunado sento parlare di educazione lo sapete mi si accapona la pelle, perché siamo tutte concordi che il bambino abbia degli obblighi più o meno inderogabili, più o meno piacevoli e che più o meno dovrebbero dare piacere.
Avere una stanza in ordine dovrebbe dare piacere, no?
Indi ordinare i giochi, dovrebbe essere piacevole.
Laddove non risulti piacevole, diventa un obbligo.
Okkei, già vi vedo opinarmi che l'obbligo subentra quando la mia libertà (dell'essere disordinato) limita la libertà altrui (dell'essere ordinato)
così come sono obbligati a stare a tavola nei locali (non mi ricordo più dove in questi giorni si impartivano lezioni di bon ton) per non disturbare.
Mentre la lettura, è un fatto personale, così come la cultura.
Invece io, marxista, cubana di stampo leninista, credo che la cultura sia anche un fatto sociale, indi si legge e basta.
così parlò il leader maximo! hahahahah
Oui, Je suis Zizzià.