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Posted: Fri Mar 12, 2010 8:47 pm
by Elisa
lenina wrote:I classici in fondo sono libri che sono piaciuti a molti nel tempo no?

Porbabilmente libri che noi consideriamo come "letteratura da poco" un domani verranno considerati "classici"

io leggo quello che mi piace che sia classico o meno.

Faccio mio il diritto di abbandonare un libro che non mi piace.

Un libro che vorrei da tanto leggere ma che ogni volta abbandono è "L'ulisse" di Joyce.

Vorrei tanto leggerlo perchè mi incuriosisce ma non riesco ad andare avanti.

DI base non amo molto la letteratura russa mentre mi piacciono molto quella inglese e francese.

Amo Wilde e Balzac sopra tutti...


è che a me succede il contrario.

Tendo a snobbare il classico perchè risento ancora dell'equazione (stupida) classico=libro che si legge x obbligo a scuola=pacco.

Quindi finora li ho esclusi , eppure leggo moltissimo.

Una delle poche eccezioni di classici letti in adolescenza e piaciuti (ma perchè mia madre insegnante me li faceva amare) è Pirandello e I Malavoglia.

Joyce è un mio desiderio proibito..nel senso che me lo proibisco perchè so che lo mollerei!! Chissà, magari quando avrò ore eore per dedicarmi solo a quello...

Posted: Fri Mar 12, 2010 8:58 pm
by ginger
Penso che essere obbligati a leggere qualcosa sia terribile: io ad esempio ho detestato i Malavoglia da subito e non sono mai riuscita a leggerli, nonostante l'obbligo scolastico.

Poi conta sicuramente come viene fatto l'approccio al testo. All'università ho scoperto Fenoglio, in particolare il partigiano Johnny, ed è stato un grande amore. Però il merito va anche all'insegnante che ce lo presento in modo meraviglioso.

Posted: Fri Mar 12, 2010 9:16 pm
by Lelia
Avete nominato Ulisse...ora sono cazzi vostri :fing:
Non l'avrei mai letto se non mi fossi auto costretta a seguire un corso all'università. Corso tenuto da una delle massime esperte di Joyce in Italia, e mi si è aperto un mondo. E' un libro troppo denso, troppo sperimentale, "troppo" in tutti i sensi per leggerlo senza un minimo di strumenti. Io me ne sono innamorata, l'ho scelto come argomento per la tesi (non tutto Ulisse eh, ho tradotto e commentato un saggio di critica letteraria su un capitolo di Ulisse), poi lavorandoci su l'ho odiato e poi alla fine ri-amato. Resta per me un'opera immensa, che tuttora ad un anno dalla laurea non ho avuto il coraggio di riprendere in mano ma so che anche per Ulisse arriverà il tempo della rilettura.
Non so neanche se consigliarne la lettura non guidata, forse perché so che io non ce l'avrei fatta...

@ Franceschina: io di Branagh ho visto "Rosencrantz e Guilderstern sono morti" e ricordo che mi era piaciuto molto.

Fra i "miei" classici, che non so però se possa essere definito classico a tutti gli effetti, c'è anche Revolutionary Road di Richard Yates, sul quale l'anno scorso è uscito anche un film. Bello il film, bellissimo il libro, ma non leggero, leggetelo possibilmente in un momento di ottimismo esistenziale.
Aggiungo anche La coscienza di Zeno.