Page 106 of 134

Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?

Posted: Wed Nov 18, 2015 9:41 am
by Lella
Bella la lettera di Pellai.
Mi auguro solo che non si aspettino le stragi in Francia o in qualsiasi altro paese europeo per parlare di solidarietà, fraternità e amore ai figli fin da piccoli.

Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?

Posted: Wed Nov 18, 2015 9:42 am
by Lella
Paola wrote:Credo anche vi sia un abisso tra il PENSARLA COSì ed essere terroristi.
Sarebbe come pensare che tutti i leghisti veramente vogliano imbracciare le armi per attuare la secessione.
( e non ditemi che sono pochi perché i terroristi baschi o quelli dell'IRA hanno tenuto in mano due nazioni per anni spargendo terrore e morte).
non solo imbracciare le armi ma anche essere pronti a suicidarsi....

Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?

Posted: Wed Nov 18, 2015 9:48 am
by Nat
Paola wrote:Credo anche vi sia un abisso tra il PENSARLA COSì ed essere terroristi.
Sarebbe come pensare che tutti i leghisti veramente vogliano imbracciare le armi per attuare la secessione.
( e non ditemi che sono pochi perché i terroristi baschi o quelli dell'IRA hanno tenuto in mano due nazioni per anni spargendo terrore e morte).
di questo sono convinta anch'io
però credo che sono in tanti a pensarla così
così come da noi sono in tanti a pensarla come salvini


invece sono rimasta completamente scioccata dalle parole della mamma del terrorista ancora in fuga:
cioè si cercano giustificazioni e innocenza anche qua
pazzsco, capisco che è la mamma eh però mi sembra fuori da mondo


LA MAMMA DEL KAMIKAZE: NON ERA UN CATTIVO RAGAZZO – I fratelli Abdelslam sono tre: Ibrahim, morto durante gli attentati parigini, Salah, in fuga, e Mohamed che è stato arrestato il 14 novembre a Molenbeek, Belgio. Ed è proprio fuori dalla propria abitazione a Molenbeek che parla la madre di Ibrahim Abdelslam. In un’intervista rilasciata al giornale locale Het Laatste Nieuws la donna ha detto di essere a conoscenza della progressiva radicalizzazione del figlio ma di non credere alla tesi che volesse uccidere qualcuno. Secondo la madre di Ibrahim il ragazzo (che indossava una cintura esplosiva) si sarebbe fatto esplodere per il troppo stress. La prova del fatto che non volesse uccidere nessuno è che l’esplosione di Ibrahim – avvenuta di fronte al caffè Comptoir Voltaire a poche centinaia di metri dal Bataclan – non ha causato vittime. Un terrorista gentile e un po’ nervoso insomma. In fondo era il suo primo giorno da kamikaze. Ma quello del terrorista suicida è un mestiere che non ammette errori. Secondo la madre non era nei piani del figlio uccidere qualcuno “forse – ha aggiunto – il congegno è esploso prima del previsto“. Per fortuna.