Posted: Sun Jun 15, 2008 6:17 pm
E' capitato e capita anche a me.
Per gli stessi motivi.
Dopo la morte di mia madre avevo una famiglia da mandare avanti, poi ho avuto altri problemi.
Mio marito ha sempre minimizzato e non sa aiutarmi.
Sono arrivata al punto di non avvertirlo nemmeno.
Ne sto uscendo.
Non ho voluto medicine.
Sto vincendo con un'attenzione diversa a me stessa e con la tecnica del respiro che ti ha detto Athina.
L'ultimo attacco che mi è preso, circa un mesetto fa, è durato 10 minuti e i sintomi erano molto più lievi (prima erano come minimo 30 minuti).
Non ne ho più paura. So che posso vincerli. E questo è il punto di svolta. Se riesci a renderti conto che in quella situazione non c'è niente da temere hai vinto.
Io non potevo più stare sola col bimbo in casa, appena rimanevo sola sembrava che avessi un attacco cardiaco. Appena sono riuscita a guardarli in faccia ho visto che non erano niente e che dovevo mandarli via. Adesso sto dal sola senza problemi. Nel giro di sei mesi direi che ne sono fuori.
Fai un pezzettino per volta. Prova a diminuire lo stress. Io mi sono dimessa da rappresentante sindacale, era troppo stressante. Mi sono concentrata di più sulle mie esigenze, sono mancata qualche volta in più dal lavoro, ho lasciato un po' andare la casa.
Poi cerca di parlarne. Non ti devi vergognare, siamo in tante...
Poi prova, quando ti sentirai pronta, a mollare quelle piccole sicurezze...
Sono rimasta a casa da sola per mezz'ora. Il giorno dopo per un'ora. Il giorno dopo per due. Poi tutto il giorno. E non succedeva nulla. A volte il respiro accelerava, ma mi imponevo di resistere e di non pensarci; mi dicevo: andiamo, è tutto un problema di testa, il cuore sta benissimo. e cercavo qualcosa da fare per concentrare il pensiero non su me stessa, in quel momento.
Ovvio che se riesci ad avere in questo percorso l'appoggio di un terapista di cui di fidi, è meglio.
Per gli stessi motivi.
Dopo la morte di mia madre avevo una famiglia da mandare avanti, poi ho avuto altri problemi.
Mio marito ha sempre minimizzato e non sa aiutarmi.
Sono arrivata al punto di non avvertirlo nemmeno.
Ne sto uscendo.
Non ho voluto medicine.
Sto vincendo con un'attenzione diversa a me stessa e con la tecnica del respiro che ti ha detto Athina.
L'ultimo attacco che mi è preso, circa un mesetto fa, è durato 10 minuti e i sintomi erano molto più lievi (prima erano come minimo 30 minuti).
Non ne ho più paura. So che posso vincerli. E questo è il punto di svolta. Se riesci a renderti conto che in quella situazione non c'è niente da temere hai vinto.
Io non potevo più stare sola col bimbo in casa, appena rimanevo sola sembrava che avessi un attacco cardiaco. Appena sono riuscita a guardarli in faccia ho visto che non erano niente e che dovevo mandarli via. Adesso sto dal sola senza problemi. Nel giro di sei mesi direi che ne sono fuori.
Fai un pezzettino per volta. Prova a diminuire lo stress. Io mi sono dimessa da rappresentante sindacale, era troppo stressante. Mi sono concentrata di più sulle mie esigenze, sono mancata qualche volta in più dal lavoro, ho lasciato un po' andare la casa.
Poi cerca di parlarne. Non ti devi vergognare, siamo in tante...
Poi prova, quando ti sentirai pronta, a mollare quelle piccole sicurezze...
Sono rimasta a casa da sola per mezz'ora. Il giorno dopo per un'ora. Il giorno dopo per due. Poi tutto il giorno. E non succedeva nulla. A volte il respiro accelerava, ma mi imponevo di resistere e di non pensarci; mi dicevo: andiamo, è tutto un problema di testa, il cuore sta benissimo. e cercavo qualcosa da fare per concentrare il pensiero non su me stessa, in quel momento.
Ovvio che se riesci ad avere in questo percorso l'appoggio di un terapista di cui di fidi, è meglio.