Lelia wrote:Di esempi così ne conosco anch'io. Un carissimo amico dei miei voleva solo suonare il pianoforte, venne iscritto a forza dai suoi al liceo classico, bocciò non so più quante volte, girò tutti i licei classici fiorentini, finché i genitori esausti gli concessero di fare il conservatorio. Ha preso il diploma di conservatorio, è diventato insegnante al conservatorio e ha inciso tanti cd di musica classica.
Poi ci sono le storie al bivio. Credo di averlo già raccontato, ma lo ripeto. Il mio compagno ha una monomania per le auto, fin da piccolissimo. A tutto tondo, fin da bambino ha cominciato a leggere libri e riviste sulle auto, a fare modellismo, poi a correre sui go kart. Alle medie era uno studente mediocre, non leggeva un libro neanche a piangere, se la cavava ma non brillava. A 14 anni dichiarò ai suoi che avrebbe fatto il meccanico. Mia suocera (detta anche "l'educatrice-bestia" per i suoi metodi educativi) gli fece una scenata e lo iscrisse al classico. Lui dice sempre che si sentiva morire all'idea di fare altri 5 anni di scuola, ma si piegò all'imposizione materna.
Morale: uno dei licei più duri della città, mai avuto meno della media dell'8. Non contento, si è poi iscritto a lettere classiche e si è laureato con una tesi mastodontica in filologia bizantina. Oggi legge tantissimo, di argomenti molto vari, in 3 lingue diverse.
Cosa fa di lavoro? Il giornalista. E di cosa si occupa? Di automobilismo sportivo, naturalmente ;-)
bella la storia del tuo compagno, credo che quello che si vuole bisogna farlo con la laurea in tasca, comunque andrà varrà sempre qualcosa.
io non condivido il pensiero di quelli che dicono tanto laurea o diploma il risultato è uguale, chi ha il diploma ha un punto in cui non può proseguire, chi ha la laurea in qualche maniera la fa fruttare.