marte71 wrote:mi sta sorgendo una riflessione spontanea leggendoci. cosa c'è che non va nelle nostre vite? tutto questo stress da riversare su pelli, pelliccine, unghie, dobbiamo ritenerlo normale?
io lo faccio da sempre, da piccola andavo in giro con i pugni chiusi col pollice all'interno perché era sempre massacrato e mi vergognavo.
forse sfogavo già così la mia ansia, ero cicciona e oltre ad essere presa in giro ero limitata nei movimenti e tutto il resto...
[SIGPIC][/SIGPIC]I vostri figli non sono figli vostri. Sono i figli e le figlie della vita stessa. Essi non vengono da voi, ma attraverso di voi, e non vi appartengono benché viviate insieme. Potete amarli, ma non costringerli ai vostri pensieri, poiché essi hanno i loro pensieri. Potete custodire i loro corpi, ma non le anime loro, poiché abitano case future, che neppure in sogno potrete visitare. Cercherete d’imitarli, ma non potrete farli simili a voi, poiché la vita procede e non s’attarda su ieri. Voi siete gli archi da cui i figli, le vostre frecce vive, sono scoccate lontano. L’Arciere vede il bersaglio sul sentiero infinito, e con la forza vi tende, affinché le sue frecce vadano rapide e lontane. In gioia siate tesi nelle mani dell’Arciere, poiché, come ama il volo della freccia, così l’immobilità dell’arco </ARTICLE> ([color=#222222]Kahlil Gibran)[/color]
Alessia wrote:io lo faccio da sempre, da piccola andavo in giro con i pugni chiusi col pollice all'interno perché era sempre massacrato e mi vergognavo.
forse sfogavo già così la mia ansia, ero cicciona e oltre ad essere presa in giro ero limitata nei movimenti e tutto il resto...
appunto vedi, c'era un perchè nella tua mente.
anche io da piccola mangiavo le unghie e ricordo perfettamente cose mi stressava.
quindi anche ora ci devono essere dei motivi per questi comportamenti.
è come uscirne che mi sfugge...
marte71 wrote:appunto vedi, c'era un perchè nella tua mente. anche io da piccola mangiavo le unghie e ricordo perfettamente cose mi stressava. quindi anche ora ci devono essere dei motivi per questi comportamenti. è come uscirne che mi sfugge...
io ne sono uscita facendo il famoso fioretto, quando ero incinta per esempio.
passata la gravidanza appena si ripresentava una qualsiasi forma di stress iniziavo di nuovo.
penso che ormai sia tipo un meccanismo, la mia mente conosce questa valvola di sfogo e questa usa.
[SIGPIC][/SIGPIC]I vostri figli non sono figli vostri. Sono i figli e le figlie della vita stessa. Essi non vengono da voi, ma attraverso di voi, e non vi appartengono benché viviate insieme. Potete amarli, ma non costringerli ai vostri pensieri, poiché essi hanno i loro pensieri. Potete custodire i loro corpi, ma non le anime loro, poiché abitano case future, che neppure in sogno potrete visitare. Cercherete d’imitarli, ma non potrete farli simili a voi, poiché la vita procede e non s’attarda su ieri. Voi siete gli archi da cui i figli, le vostre frecce vive, sono scoccate lontano. L’Arciere vede il bersaglio sul sentiero infinito, e con la forza vi tende, affinché le sue frecce vadano rapide e lontane. In gioia siate tesi nelle mani dell’Arciere, poiché, come ama il volo della freccia, così l’immobilità dell’arco </ARTICLE> ([color=#222222]Kahlil Gibran)[/color]