a che età un figlio può decidere della propria vita?

Una sezione per discutere delle problematiche legate all'adolescenza dei nostri eredi.
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Lelia
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Post by Lelia »

tati wrote:E non si preclude nulla; mio marito lavora 5 giorni a settimana, e lo stipendio è di 2 700/2 800 euro al mese.
Fa l’ imbianchino. Certo, non in ITALIA, dove prenderebbe magari 800 euro.
Per quello dico che da noi c’è anche un opportunità in più, ed è una fortuna avere quest’ opportunità, avere un mondo dove ancora serve e viene cercato continuamente personale.


Tati, si torna al solito punto. Questo vale a patto che i tuoi figli restino a vivere dove siete ora. Perché se per un qualsiasi motivo volessero/dovessero spostarsi, le cose cambierebbero, e non poco. In una società sempre più mobile, il non potersi muovere può diventare molto penalizzante.

Cmq, al di là del discorso economico, chi non ha un titolo di studio di fatto ha meno facilità a cambiare lavoro. Nel tuo esempio di Lele, c'è da augurarsi che gli piaccia sempre fare l'imbianchino o mestieri simili, perché se un giorno decidesse di fare altro sarebbe dura cambiare. Non ne faccio solo un discorso economico, ma anche appunto un discorso di flessibilità lavorativa.
Senza considerare che secondo me il vecchio modo di dire che sembra tanto banale, lo "studiare ti apre la mente" ha un suo valore. Io ovviamente ho dimenticato tante cose studiate, ma credo che mi sia rimasta una generale capacità di approfondimento e un metodo nell'imparare cose nuove. Esempio cretino: recentemente al lavoro ho dovuto imparare una parte di contabilità. Mai fatto contabilità in vita mia. Ho imparato senza grosse difficoltà. Il mio capo mi ha chiesto "ma com'è che per te la contabilità è facile e per me no?". Ho glissato, i motivi possono essere tanti e svariati, ma il dato di fatto è che io ho una laurea e lui ha la quinta elementare, forse l'aver dovuto lasciare la scuola tanto presto e l'aver fatto per tanti anni lavori abbrutenti ha a che fare con la sua mancata elasticità mentale.
[color="DarkRed"][font="Comic Sans MS"][SIZE="2"]I'm selfish, impatient and a little insecure.
I make mistakes, I am out of control and at times hard to handle.
But if you can't handle me at my worst, then you sure as hell don't deserve me at my best.
- Marilyn Monroe -[/size][/font][/color]
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tati
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Post by tati »

lory76 wrote:Io credo che se i figli non sono maturi per poter scegliere lo studio che piu' li puo' interessare, non lo saranno nemmeno a 18 al momento del diploma.
Non credo che a 14 anni, quando scegli, che so' il liceo classico, puoi gia' immaginare come potrebbe essere la tua vita di insegnante, piuttosto che di non so che.
E' un percorso che ti si propone davanti passo per passo, dove, secondo me, vale la pena investire nello studio se lo si vuole, non perche' si e' obbligati.
Così come non riesco a concepire l'anno sabbatico, di riflessione.
Vuol dire che nemmeno a 18/19 anni allora ti e' chiaro cosa fare.
E si ritorna al discorso sulla maturita'/ eta'.
Sono piu' della linea di Tati, forse perche' per me ha ancora molta importanza il lavoro artigiano e ne convengo che al giorno d'oggi un lavoro "in mano" potrebbe portare piu' soldi in una famiglia che non una laurea.
Io mia figlia la potrei benissimo vedere una parrucchiera, oppure una sarta, oppure una cuoca, felice, appagata da un lavoro che sicuramente ci sara' e potra' avere anche delle buone soddisfazioni economiche.


Lelia wrote:Tati, si torna al solito punto. Questo vale a patto che i tuoi figli restino a vivere dove siete ora. Perché se per un qualsiasi motivo volessero/dovessero spostarsi, le cose cambierebbero, e non poco. In una società sempre più mobile, il non potersi muovere può diventare molto penalizzante.

Cmq, al di là del discorso economico, chi non ha un titolo di studio di fatto ha meno facilità a cambiare lavoro. Nel tuo esempio di Lele, c'è da augurarsi che gli piaccia sempre fare l'imbianchino o mestieri simili, perché se un giorno decidesse di fare altro sarebbe dura cambiare. Non ne faccio solo un discorso economico, ma anche appunto un discorso di flessibilità lavorativa.
Senza considerare che secondo me il vecchio modo di dire che sembra tanto banale, lo "studiare ti apre la mente" ha un suo valore. Io ovviamente ho dimenticato tante cose studiate, ma credo che mi sia rimasta una generale capacità di approfondimento e un metodo nell'imparare cose nuove. Esempio cretino: recentemente al lavoro ho dovuto imparare una parte di contabilità. Mai fatto contabilità in vita mia. Ho imparato senza grosse difficoltà. Il mio capo mi ha chiesto "ma com'è che per te la contabilità è facile e per me no?". Ho glissato, i motivi possono essere tanti e svariati, ma il dato di fatto è che io ho una laurea e lui ha la quinta elementare, forse l'aver dovuto lasciare la scuola tanto presto e l'aver fatto per tanti anni lavori abbrutenti ha a che fare con la sua mancata elasticità mentale.


Non do per scontato che vadano via ne che restino, anche quello sarà una loro scelta giustamente.
Per il discorso studiare ti apre la mente te lo quoto n parte.
Io non ho studiato, e forse sono più ignorante di voi, va bene. ma mi sento di dire che do abbastanza materia di studio al mio cervello quotidianamente anhe senza un titolo di studio.(per il discorso di Lele e del lavoro potrei portarm mille esempi, o dirti anche solo che finoa 5 anni fa faceva l elettricista, però davvero, è una questione di libertà di scelta qui, se si decide di passare il confine.Se si sta nella parte italiana la situazione è pessima, comunque)
Fabio: "che profumo di......di .....cacca profumata!!!! ( bagnoschiuma nuovo,tzè)"

Elisa: "ma perchè a qualcuno capita che sto benedetto seme entra nella pancia della mamma senza che lo decidano loro e a te no?!PERCHEEEEE'?!?!"

Paolo:" Ma Gesù esiste?!Perchè che Gesù Bambino esiste lo so per certo, ci ha portato i regali!ma gesù grande?!Secondo me resta sempre Gesù bambino e basta, eh"
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Post by Lelia »

tati wrote:Non do per scontato che vadano via ne che restino, anche quello sarà una loro scelta giustamente.


Appunto, non puoi sapere cosa faranno. Nel dubbio, meglio avere più strumenti piuttosto che averne meno, no?

tati wrote:Per il discorso studiare ti apre la mente te lo quoto n parte.
Io non ho studiato, e forse sono più ignorante di voi, va bene. ma mi sento di dire che do abbastanza materia di studio al mio cervello quotidianamente anhe senza un titolo di studio.


Non ne faccio una questione di ignoranza o di sapienza. Ho portato l'esempio della contabilità solo per dire che secondo me l'aver studiato (anche tanta roba di cui non me ne fregava nulla) mi ha aiutato a diventare più veloce nell'imparare cose nuove. Alla fine per gran parte della mia vita ho fatto questo: imparare cose nuove, spesso in tempi brevi, spesso dovendo scegliere cosa studiare bene e cosa studiare superficialmente (perché all'università avevo esami per i quali, se avessi voluto sapere bene tutto, sarei ancora lì). Questo ti dà un allenamento, non c'è niente da fare.

tati wrote:(per il discorso di Lele e del lavoro potrei portarm mille esempi, o dirti anche solo che finoa 5 anni fa faceva l elettricista, però davvero, è una questione di libertà di scelta qui, se si decide di passare il confine.Se si sta nella parte italiana la situazione è pessima, comunque)


Sì ma se Lele un domani non volesse più fare un lavoro manuale e volesse passare ad un lavoro di ufficio, riuscirebbe a farlo facilmente?

Anch'io di esempi ne ho tanti. Il mio capo ha la quinta elementare eppure ha messo su una libreria indipendente che va avanti da 30 anni. Ma vende libri come venderebbe qualsiasi altra cosa. Lui si occupa di tutto il settore commerciale, ma se un cliente chiede un consiglio di lettura lui chiama noi commesse. Il 90% delle novità viene ordinato da noi dipendenti. E se deve scrivere una mail importante chiede a me di scriverla per lui o almeno di correggergliela. Quindi lui appare come il "libraio con la quinta elementare", ma di fatto senza consistenti aiuti dai suoi dipendenti avrebbe difficoltà a mandare avanti la libreria.
[color="DarkRed"][font="Comic Sans MS"][SIZE="2"]I'm selfish, impatient and a little insecure.
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