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Moderator: zizzia

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Cosetta
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Post by Cosetta »

zaide wrote:Credo che la bipedia non c'entri molto. Si tratta del cervello dell Homo sapiens che e in proporzione molto piu grande rispetto a quello degli altri primati. Se comparativamente arrivasse dopo la gestazione allo stesso grado di maturita che per esempio nei bebe scimpanze, non passerebbe piu dal canale del parto. Quindi questo implica che lo sviluppo cerebrale e fatto per meta in utero e per meta dopola nascita. E questo a sua volta implica che cio che viene assorbito dall esterno partecipa allo sviluppo stesso, e che la parte di comprtamenti "innati" e ridotta.


può entrarci parzialmente, nel senso che se l'uomo non fosse stato bipede (a parte che non sarebbe stato l'uomo, vabbè ah ah) il bacino avrebbe potuto allargarsi di più e il cervello maturare di più in utero, rendendo il neonato un po' meno immaturo.
Immagino, eh.
zaide
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Post by zaide »

Non mi risulta :mumble: :mumble: chiedero meglio ai colleghi antropologi :mumble:
È vero che non sei responsabile di quello che sei, ma sei responsabile di quello che fai di ciò che sei.
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Post by Cosetta »

zaide wrote:Quello che vorrei dire, e che tutto questo ha un'implicazione EMORME che esiste solo ed unicamente nella nostra specie: l'indissolubilita di natura e cultura, di cio che e innatoe cio che e appreso.


Però scusa questo è valido in qualsiasi animale che goda di cure parentali no? Soprattutto mammiferi, più che mai primati.Tanto che molti animali se non cresciuti dai propri genitori sono poi inetti, nell'ambiente, da adulti.

E per contro nei primissimi mesi del neonato la cultura c'entra comunque poco. Per dire, se il latte umano è formulato in modo tale da richiedere allattamento frequente e con piccole quantità, come pare che sia, questo non è culturalmente variabile. Si può dare il LA, come fanno molti, perché la nostra cultura chiede altro al neonato, ma se il bimbo chiede spesso latte è per una necessità, non per un fatto culturale, né puoi cambiarlo coi comportamenti... mi spiego?
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