Forse ci serve un consulto psicologico

Per parlare dei più piccoli, da 0 a 5 anni
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Pandina
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Post by Pandina »

sinanna wrote:
Pandina wrote:
sinanna wrote:mmmmm...e se fosse ansia da prestazione?
nel senso che teme di non essere alla ltezza dela situazione??
Ecco questo può essere.
Ma io non sono una che è sempre lì a dirle di far bene le cose o che la sgrida se non le fa bene.
Come quando insisto per farle fare un disegno. Raramente vuole disegnare. In genere preferisce colorare dei disegni già fatti su quei librini da colorare.
Alla fine magari fa un disegno (orribile, tutto pasticciato, se confrontato per esempio ai capolavori di tua figlia) e io giù a dire "ma che meraviglia! E che bei colori che hai usato, mi piace proprio tanto!"
Ma se le chiedo che cosa ha disegnato mi dice "boh, un pasticcio" con aria di sufficienza.
Se le chiedo "mi disegni una casa? Oppure un bambino" Lei mi risponde che non è capace.
Un sacco di cose mi dice che lei non è capace....


ecco vedi, anche questo dire che non è capace, mi conferma quel che ti dicevo.
Cioè magari un bimbo dice "non sono capace, fallo tu"oppure "mi insegni"...invece lei come nel caso del rubinetto, si ferma e non ci prova, piuttosto che provarci e non riuscirci.
Luisa io credo che un consulto psicologica riuscirà con estrema semplicità a farti dipanare una matassa, che magari ora a te sempbra ingarbuglita ma che letta con la giusta chiave di lettura, ti darà le risposte che chiedi...che possono anche solo essere che è una sua caratteristica e stop!

:bacio: :bacio:
Grazie Elena,
mi sento più sollevata.
Tu ci riesci sempre, davvero. Ogni volta che sto incasinata coi miei pensieri arrivi tu e mi calmi come solo tu sai fare.
Ti voglio bene
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Post by Pandina »

m@ri wrote:la butto li:e se fosse paura dell'abbandono? visto che ha una sorellina piu piccola e che ha iniziato ad andare all'asilo, magari ha paura di restare sola se fa vedere che diventa grande. forse le cose le sa fare ma vuole restare piccola per dimostrare di aver bisogno d'aiuto.
Possibilissimo eh... però devo dirti che questi suoi atteggiamenti c'erano anche prima dell'arrivo della sorellina
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Post by Pandina »

b71 wrote:Arrivo tardissimo, e ho letto quasi tutto.
Ho letto soprattutto le parole di Sinanna, avvolgenti,
gentili, rassicuranti nella loro professionalità.
E quoto il suo ultimo pensiero: che il consulto serva sia ad
Alice sia a te. Per vedere i limiti di un'ansia forse troppo grande,
per capire meglio il carattere e l'indole di tua figlia, per imparare
cosa è meglio fare con lei, dove spronarla e dove proteggerla.

Ma a parte il preambolo, io voglio RICORDARE.
Ricordare la mattina in cui ho conosciuto Alice, in cui l'ho
vista per la prima volta. Ricordo il suo non volere nulla da
mangiare e da bere, il suo non volersi togliere il cappotto,
il suo iniziale nascondersi dietro la mamma.
E poi la rivelazione. Il primo sorriso. Alice che gioca con me
mentre disegnamo, e poi pian piano Alice che gioca con Leo,
Alice che si fa prendere per mano da mio figlio e si fa condurre
nella sua camera, a vedere i suoi libri di favole.
Alice che accetta la mia brioche, che la mangia, che si fa toccare
da me il pancino per sentire se la brioche si fosse nascosta sotto
l'ombelico. Alice che tornando a casa chiacchera con la sua mamma
di quanto Leo e Barbara fossero un po' mattacchioni.
Io RICORDO una bambina bellissima. Delicata, riservata, con
i suoi tempi. Ma che davanti a degli estranei, in pochissimo tempo,
in una casa estranea con giochi estranei e con un teppistello estraneo
si è lasciata andare e ha rivelato uno dei sorrisi più belli che si siano visti.

Ecco, mi è venuto il magone.
Perché B, il ricordo di quella mattina è speciale.
Perché tu e Leo siete speciali.

E sei riuscita con una pazienza ed una dolcezza fuori dal comune a conquistare mia figlia.
Ma purtroppo nella vita non si riesce sempre ad assecondarla come hai fatto tu. Non tutte le persone che incontriamo sono speciali come te.

E pretendere questo dal mondo, dalla società, dalle persone in genere, non lo posso fare. La maggior parte delle volte l'entrata che hai visto fare ad Alice in casa tua è preambolo di incazzature, pianti a go go e atteggiamenti snervanti.

Quella mattina la ricordo con infinita dolcezza perché so di avere incontrato una persona veramente attenta a mia figlia.
Sei stata un angelo B, davvero.
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