viola 52 wrote:il fatto è che come precisi, hai esposto il problema (perchè se fosse vero sarebbe un vero problema) in maniera così leggera che anche un occhio poco esperto come il mio che bazzico in un forum da poco tempo, non l'ha trovato credibile.
una ragazza che vive i drammi che hai elencato, li esprime con un diverso pathos farfuglia, è reticente.
insomma il suo dramma traspare in ogni parola, e difficilmente risulta riproducibile nella finzione, tranne che la finzione non sia la scena, di qualche rappresentazione dove gli spettatori sanno che di finzione trattasi ma si lasciano coinvolgere emotivamente, divenendo parte loro stessi della situazione.
Ci sono problemi e problemi. Forse il mio è stato un paragone poco calzante e me ne scuso, soprattutto alla luce del fatto che uomini e donne vivono la sessualità e gli abusi in maniera diversa. Chiaramente è diversa la reazione di una donna che subisce l'abuso da parte di un uomo rispetto a quella di un uomo che subisce l'abuso da parte di una donna (che spesso nella percezione maschile abuso non è...). Naturalmente il mio problema non è tale da configurarsi in un grave abuso sessuale, se così fosse stato non ne avrei parlato in un forum ma direttamente in una procura della repubblica, è comunque una situazione di disagio, il corollario di un rapporto con una madre iperinvadente e che non accetta il fatto che io mi renda adulto e autonomo o che semplicemente, essendo di indole e carattere per niente timida al mio contrario, vive il rapporto con il corpo in maniera diversa. Alla base c'è un'incomunicabilità, una rigidità da parte sua che proprio non comprende in quanto non rientra nel suo modus pensandi che anche in famiglia ci sia bisogno di intimità...