lucia76 wrote:Claudia wrote:Lasciatele andare.
Via, lontano dal cuore. lontano dalla mente e piano piano tutto sarà meno doloroso.
Forse, un giorno, capiranno chi hanno perduto e, chissà, vi chiederanno di perdonarle.
Scusa claudia, però non parliamo di conoscenti, come sarebbe possibile lasciare andare via dal cuore la propria madre?.. e se lo facessero i nostri figli con noi?
Io credo che il nocciolo stia nell'imparare a vederle per quelle che sono, coi loro limiti difetti pregi. Credo che vederle alla luce del nostro essere mamma aiuti a lavorare su questo. Accettare significa accogliere, accogliere è abbracciare così come si è. Come accogliamo ed amiamo i nostri figli e come loro fanno con noi, così noi dobbiamo fare con le nostre mamme e smettere di vederle (per quanto possibile) da figlie ma sforzarci di emanciparci da quelle dinamiche "bambinesche" (passatemi il termine) e vederle come nostre pari, per quanto possibile ripeto. E se una certa situazione ci fa molto male possiamo provare a parlare, ad aprirci un po. Magari non cambia nulla, magari invece potremmo scoprire quanto ci soffrono anche loro. si ama come si può e come si sa, questo vale per tutti.
Un abbraccio a voi
Ed è proprio perché non si parla di conoscenti ma delle proprie madri.
Si parla di quelle donne che dovrebbero (!) accogliere per prime, senza star tanto a pesare col bilancino il dare e l'avere.
Di quelle donne che non dovrebbero (!) dare una mano alle figlie in difficoltà, di qualsiasi genere esse siano, per poi rinfacciare l'aiuto dato (se dato)
Di quelle donne che dovrebbero (!) essere in grado di avere quel sesto senso che nasce dall'amore, perché l'amore verso i propri figli non è che scema con il crescere dell'età degli stessi.
Di quelle donne che nel profondo sembrano essere di un egoismo pazzesco.
E alla luce di ciò che noi facciamo ora come madri, spesso ben diverso dalla nostra esperienza, questi comportamenti anaffettivi, che per me tali sono, sono imperdonabili.
E se si è provato a parlarci non una ma centinaia di volte, con le parole o i gesti o gli occhi, e non si è raggiunto un bel nulla che si fa?
Se ti accorgi che oltre alle belle, doverose, vuote parole di cui spesso si riempono la bocca, in fondo sai che di te persona e/o dei tuoi figli non gliene frega nulla?
Perché se importasse davvero il comportamento sarebbe diverso, profondamente diverso, non credi?
E mi chiedo da una vita perché l'accogliere e comprendere deve essere a senso unico?
Ti dico quel che ho fatto io?