Paola wrote:Ma voi insegnanti trovate che i ragazzi siano più formati? Avete visto un miglioramento?
Io devo essere sincera, mi fa un po' paura, che di fatto è una paura irrazionale dato che ho due bambini alla scuola e trovo stiano facendo un ottimo lavoro.
Forse mi fa paura alle superiori dove credo che le competenze debbano essere acquisite e si debbano riversare nozioni nei cervellini, altrimenti il tutto mi sembra figlio di una cultura che non ci rispecchi.
Per capirci le competenze si risolvono poi in quelle qualità ricercate dal mondo del lavoro: problem solving, capacità di analisi, gestione delle emozioni nel parlare in pubblico loecc... Ma i contenuti? Non perdono di valore?
Molto dipende dal team docente della scuola primaria e dalla storia della classe.
Da noi, mi spiace dirlo, non tutte le maestre sono valide didatticamente, e quando arrivano i loro alunni i risultati ahimè si vedono.
Non credo affatto che le competenze alle superiori siano tutte acquisite. Ce ne saranno di più complesse da sviluppare: non credo che un alunno di prima liceo sia in grado di leggere, comprendere, analizzare e contestualizzare da solo un canto della Divina Commedia, per dire. O di comprendere il pensiero filosofico di Vico o Kant leggendone i testi originali.
L'equivoco in cui forse si cade è pensare che le competenze si acquisiscano in totale assenza di "contenuti". Ma il "contenuto" è il punto di partenza per acquisire la competenza.
Il sapere "enciclopedico" ha poco senso, se fine a se stesso. Perciò, invece di "fare tutto" si selezionano i contenuti.
Per esempio, il programma di storia in seconda media prevederebbe tutti gli eventi compresi fra il 1492 e il 1871. Noi, come scuola, abbiamo scelto di affrontare certi temi e periodi e di tralasciarne altri. Analizziamo:
1. Esplorazioni geografiche e creazione degli imperi coloniali, col commercio triangolare
2. Riforma protestante e Riforma cattolica
3. Rivoluzione scientifica
4. Assolutismo
5. Illuminismo (Voltaire, Montesquieu, Rousseau, l'Enciclopedia)
6. Rivoluzione industriale
7. Rivoluzione americana
8. Rivoluzione francese, Impero, cenni alla Restaurazione
9. Dibattito risorgimentale.
Li abbiamo scelti perché essenziali per la comprensione di fenomeni storico-sociali successivi.
Altri contenuti, come le guerre in Italia del Cinquecento, le guerre di religione e di successione, i moti risorgimentali, non ci sembravano così importanti. La cultura si fonda forse sul sapere chi fu sconfitto ad Agnadello, o sul sapere chi era Ciro Menotti? Noi crediamo di no.
Le competenze non sono solo problem solving, capacità di analisi, gestione delle emozioni nel parlare in pubblico; per la storia sono il comprendere e analizzare fenomeni storici, il ricavare informazioni da fonti di vario tipo, l'essere in grado di cogliere la connessione fra eventi passati e le loro conseguenze nel presente, il saper utilizzare il linguaggio specifico della disciplina...
Detto in parole povere, non mi basta (e mi importa poco) che l'alunno conosca a memoria nomi date luoghi dei moti del '20-21, del '30-'31, del '48, o tutte le battaglie delle guerre di indipendenza. Mi interessa piuttosto che capisca quali erano i possibili esiti di questo processo storico chiamato Risorgimento (monarchia o repubblica, forma unitaria o federale), e perché in Italia, diversamente da altri Stati, si è giunti proprio a quella soluzione.
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