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Posted: Tue Aug 28, 2007 10:10 am
by Teresa
il problema reale e' che per far pensiero uno deve tirare le somme e le somme sono sempre riduttive.
Come quando devi dare due pennellate per descrivere un personaggio, ne prendi i punti salienti, passa quello o ti piace o non ti piace.

La teoria giannesca e' appunto una teoria. Far passare gianni per un despota che non accetta negazioni fa di me una pessima pennellatrice di personaggi.
Perche' di certo non e' colpa vostra se passa questo, ma colpa mia di aver sbagliato i colori.

Perche' e' come quando vai da uno di cui ti fidi e ti fidi ciecamente e gli chiedi "quanto costa?" e se lui ti da un prezzo, tu non rilanci, perche' ti fidi e l'imporntante e il segreto e' NON tradire mai quella fiducia.

ORa non voglio nemmeno fare di gianni il prototipo del papa' modello (anche se confesso che credo sia un ottimo educatore e un tenerissimo padre) pero' la differenza tra lui e me sta proprio nel fatto che lui quella fiducia "incondizionata" almeno su carla se l'e' guadagnata per cui e' anche carla che non negozia con lui come negozia con me perche' sa che non l'avrebbe vinta (forse) ma soprattutto sa che gli conviene che vinca lui, perche' magari e' meglio cosi' anche per lei.

PErche' poi se dobbiamo negoziare per una cosa simpatica e dargliela vinta questo fa piacere a tutti,mi pare lafrancamente ovvio scontato e banale.
Piace a tutti quando i nostri figli affermano la loro volonta' incondizionata ed incondizionabile.
Questo quando pero' vogliono un vestito rosso, anziche' uno blu.
Quando vogliono fare un altro giro di giostra
quando vogliono far dondolare ancora un po' quel cavallino
pero' quando non vogliono darti la mano per attraversare (a me non credo sia nemmeno mai capitato), quando non vogliono mangiare il pesce che hai appena cotto con amore e pazienza, quando vogliono mettersi la mano nel pannolino cagato (lo fa mia nipote) voglio vedere quanto e come vi concilia il dargliela vinta.

come tante cose, dipende.
Diciamo che iio non sono brava a difendere la categoria dei decisi come Gianni perche' io non faccio parte di quella schiera, pero', ripeto mi fa tanto comodo dire "guarda che lo dico a papa'" mi fa comodo e mi piace, perche' poi era l'arma di mia madre quando sentiva che il suo permissimismo stava sconfinando e non riusciva a riprendere le fila.

Non voglio nemmeno sostenere la validita' del metodo, lasciatemi pero' godere della comodita'.

Posted: Tue Aug 28, 2007 10:23 am
by Pandina
Con Chiara che mi strilla nelle orecchie faccio fatica a seguire per intero i ragionamenti. Ma mi sembra di capire che Rufy la pensa come me.
Su certe cose si può negoziare, su altre no.
E se i bambini capiscono questo, sanno bene dove sono i paletti che li circondano e vivono meglio, si sentono sicuri e amati. E penso che anche i capricci e le scenate vengano molto più ridimensionate.

Posted: Tue Aug 28, 2007 10:28 am
by Teresa
Pandina diciamo che faccio fatica a farne teoria, pero' piu' o meno ci sta.

che poi, loffia, una verita' che grida come quella della vecchina ce l'ho pure io e la verita' e' che devi uscire allo scoperto, tu sei di gran lunga piu' vicina a Gianni che a mia madre, perche' mia madre abbraccia il metodo che le e' affine: "liberta' totale che anche genera buoni risultati, modestamente (vedi me, sua figlia ahahha)
tu sei come gianni. Avete il dono della parola e i vostri figli si fidano di voi.
lapo e' il bambino che al tuo tre, anzi al tuo cinque, dal pianto in volto ha fatto nascere un sorriso. Ricordi?
Vuoi che questo sia frutto della teoria nonnameniana che al contrario avrebbe detto "vuoi restare in auto, bene, restaci finche' vuoi?
no, e' il frutto della "teoria" gianloffiesca, scendi e fidati di me.
Non piangere, ma al mio cinque sii un bambino felice, che tradotto in pensiero subliminale ed educativo e' "ridi e fidati che e' meglio e lo sai, come sempre"

ecco una mediomadre come me, con tutto il rispetto delle mediomadri, avrebbe detto "dai Carla smettila di lamentarti e che due palle!"