Mamma e papà: educatori diversi

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Rie
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Post by Rie »

b71 wrote:
Rie wrote: fare rumore al mattino del weekend nell'ora della colazione insieme (parliamo delle 10). Per i bambini è una festa, per il papà (dovrebbe essere) un rito silenzioso.


Madda, giuro che la prossima volta che mi succede
la stessa IDENTICA cosa penserò a voi e alla vostra casa.
Già mi sento meno sola nell'osservanza del "silenzio degli innocenti".
ahahah ahah

Il guaio è che gli innocenti spesso non hanno voglia di stare in silenzio ahahaha!

Lella... io faccio così, per la regola che non mi appartiene.
Pongo l'accento sul fatto che per papà è importante, porto ad Alex come esempio cose che gli danno fastidio (pur non essendo oggettivamente sbagliate) e invoco la cortesia verso il papà. Il silenzio degli innocenti è senz'altro nel numero (papà è molto infastidito se fischietti di prima mattina mentre bevi il latte ahaha! ... una fatica restare seria!)
"Ci sono persone rotonde, mia cara signora, ci sono bambini a forma, diciamo, di triangolo, perché no, e ci sono... Ci sono bambini a zigzag"
(David Grossman)
Teresa
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Post by Teresa »

b71 wrote:Ci sono ambiti in cui io e mio marito non siamo diversi,
siamo OPPOSTI. Questo Leo lo sa, ha imparato a capirlo.
Quando io dico "lo dico a papà" non lo faccio per dare a mio marito
un compito che io non me la sento di svolgere, ma lo faccio perchò
ritengo giusto che Leo capisca che ci sono cose che alla mamma
vanno benissimo, e che invece al papà irritano profondamente.

.


Questo mi sembra perfetto, diciamo che mi corrisponde a tal punto che non ho ancora capito perche' non l'ho detto io ahaha ahha
Carla 4/12/03
Mena 2/05/06

"Abbiamo messo i bambini in compezione tra loro senza dargli alcuna forza interiore. Abbiamo arricciato i loro capelli e distorto le loro menti. Li abbiamo educati, ma non abbiamo dato loro saggezza."
Tonkahaska
chiaretta_1974

Post by chiaretta_1974 »

b71 wrote:
chiaretta_1974 wrote:rufy pure io urlo e a volte pure do loro uno scapaccione..e allora? mica siamo perfette..
pure io sono morbida, ripeto, ma quando lo faccio non mi viene in mente di dire: lo dico al papà...sono permissiva e punto, perchè credo che i bimbi debban poter comprendere che è una mia scelta esserlo e non un incapacità.
poi a volte sono pure incapace...vabbè, come tutti..


Ci sono ambiti in cui io e mio marito non siamo diversi,
siamo OPPOSTI. Questo Leo lo sa, ha imparato a capirlo.
Quando io dico "lo dico a papà" non lo faccio per dare a mio marito
un compito che io non me la sento di svolgere, ma lo faccio perchò
ritengo giusto che Leo capisca che ci sono cose che alla mamma
vanno benissimo, e che invece al papà irritano profondamente.

Ti faccio un esempio. Mio marito tiene moltissimo ai suoi cd di musica,
ma pure alle copertine, alle custodie in plastica. Ci tiene e basta.
Se Leo ne rompe una volutamente, se la rovina, se la spacca,
per me non è una cosa grave, nella mia scala le cose gravi sono altre.
Per la scala di valori di mio marito invece è gravissimo, proprio
per quanto ci tiene. "Lo dico a papà" mi serve a sottolineare che
la reazione di suo padre sarà diversa dlla mia, che dovrà aspettarsi
una sgridata. Non mi alleo con lui. Lo rendo attento sulla diversità.


Si in questo caso, nel senso che dai tu alla frase "lo dico al papà" è tutt'altra cosa.
Mi pare molto educativo che se danneggi un oggetto personale del papà (o di qualsiasi altro) si responsabilizzi sull'accaduto e venga aiutato ad avvertire il proprietario per scusarsi e se possibile rimediare.
E' un tipo di attenzione ottima, questa: "dobbiamo dirlo al papà, che hai rotto il suo cd" e magari farglielo dire da lui, come sa dirlo. Si insegna la sincerità ed anche la fiducia nel genitore cui "confessare" la marachella.

E come scrivi tu, anche che esistono diverse priorità per l'uno o l'altro genitore, priorità minori perchè sui valotri fondamentali si è concordi.
chiaretta_1974

Post by chiaretta_1974 »

Rie wrote:
chiaretta_1974 wrote:mi è venuta in mente un altra riflessione rufy.
probabilmente dipende anche da come percepiamo i ruoli all'interno della coppia e come i compiti si spartiscano al suo interno. effettivamente ci sono modelli familiari più tradizionalisti in cui l'autorità è rappresentata ancora dal padre ed in cui la madre ha un posto più prossimo ai figli del marito.

Arrossisco: un'ombra di ruolo tradizionale l'abbiamo, anche se mi mordo la lingua prima di passare al "lo dico a papà".
Ci sono stati episodi di cose importanti nascoste da mio marito "per proteggermi", e in effetti è così che si fa per i figli. (Poi appena le ho scoperte l'avrei strozzato ma pazienza ahaha!).
Noto anche che i ruoli sono cambiati con l'età dei bambini: figlio piccolo = regno della mamma, figlio grande = entra in scena con maggior prepotenza il papà. Infatti i conflitti educativi li abbiamo solo da un paio d'anni per Alex. Non per Federico, che pure ha un carattere molto più rognoso del fratello. Spesso il mio approccio, da lui non condiviso, veniva accettato in passato per Alex e viene accettato ora per Fede con più facilità. Senza mediazione, proprio una sua resa al "mamma lo sa".
Leggendo Chiara stamattina mi sento un caso patologico ahahaha!
Eppure ieri sera, mentre i bimbi facevano una lotta da maschiacci con il papà, che ha rotto le scatole a tavola come al solito ad Alex ma senza apparente danno, dopo un giorno in cui invece l'altro polo educativo, il mio, ha avuto grandi successi (tutto bene al parco e meravigliosa scena di Alex e Fede che leccavano a turno un cono seduti sulla panchina)... ero felice. Sembrava uno... squilibrio equilibrato ahahah!

Sulla tv.
Noi dopo il matrimonio non l'abbiamo voluta. Solo il pc da usare come tv sporadicamente, sempre su programmi registrati togliendo la pubblicità.
Però non credo sia così terribile, se c'è... Ho ricordi simili a quelli di Caterina: pranzi con Sentieri (ahahaha, un vizio!) e mio padre che faceva commenti ironici sull'elevata natura della trama]

essere una famiglia con i ruoli più o meno tradizionali è semplicemente una caratteristica ed ogni famiglia ha le sue che dipendono non solo dalla personalità e dall'esperienze individuali dei singoli partner ma anche da certe dinamiche che si instaurano e si modificano nel tempo, perchè ogni famiglia vive il proprio ciclo di vita a fasi successive.
poi mi pare profondamente vero, almeno per la mia esperienza, che sono i figli, con il loro carattere e con l'età che hanno al momento, a "tirar fuori" dai genitori certi aspetti.
chiaretta_1974

Post by chiaretta_1974 »

Si anche io dico loro: "sai, su questa cosa papà non è d'accordo" quando devo far rispettare una regola che non mi appartiene ma che voglio far rispettare anche in assenza del padre.
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kia
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Post by kia »

allora, forse ho dipanato un po' la matassa e posso portare la mia esperienza. Io sono una madre protettiva, nervosa, istintiva, elastica. Mio marito è un padre sicuro, paziente, abbastanza rigido. Nel nostro modo di essere genitori influisce ovviamente molto la nostra personalità, come per tutti del resto. Direi che l'unica cosa su cui non ci diamo battaglia è il co-sleeping, visto che ad entrambi fa piacere avere Leonardo nel lettone e quindi se capita, come capita spesso, che Leonardo chiede di dormire con noi anziché nel lettino noi lo assecondiamo molto volentieri (tra l'altro quelle della nanna nel lettino è abitudine molto recente e quindi ancora in fase di rodaggio). Su tutto il resto per me è bianco (anche se sono aperta a valutare il nero) e per lui è nero (e il bianco non esiste).
Sulla salute, il ricorso al medico, il ricorso alle medicine, la convalescenza siamo agli antipodi: io sono sicuramente più cauta, nel senso che, essendo più apprensiva, preferisco un a po' di cautela in più, un giorno in più a casa dall'asilo che non rischiare che si riammali. Mio marito invece è più fatalista: se si deve ammalare si ammala comunque, guarirà da solo, lascia stare il pediatra, non diamogli l'antibiotico ecc... Siccome io sono dura a morire, nel 90% dei casi si fa come dico io!!
Sul fronte delle regole, lui a mio avviso è troppo categorico su cose di scarsa importanza, io sono per poche regole ma importanti e quindi da rispettare. Quelle poche regole sono condivise da entrambi. Quando lui fa valere alcune delle sue ulteriori regole che io non condivido lascio che se la sbrighi, per cui non lo ostacolo né lo critico, tanto meno davanti al bambino.... L'unica cosa che non tollero è che dica a Leonardo di non piangere quando il bimbo piange perché temo che Leonardo, a forza di sentirsi dire che non deve piangere, arrivi a temere di esprimere le proprie emozioni e quindi questa cosa mi rompe. Ogni volta cerco di smorzare la cosa, faccio presente a mio marito che il pianto per leonardo è il modo di esprimersi ma niente lui insiste in questo suo atteggiamento: e non devi piangere, e non c'è bisogno di piangere, e smettila di piangere!
Su tutto il resto, ancora non siamo stati messi molto alla prova ma so che sarà dura.
In generale, diciamo che i nostri ruoli educativi sono paralleli, nel senso che ognuno cerca e vuole occuparsi a 360 gradi della gestione ed educazione del bambino, salvo poi finire che nella gestione pratica e concreta (lavare, vestire, sfamare e portare all'asilo il bambino) è tutto un mio compito e a lui rimane la parte del gioco, quando c'è e quando ha tempo e del dire la sua sulle decisioni da prendere.
Il più delle volte succede che si fa a modo mio perché alla fine sono io che mi attivo, io che agisco, lui per lo più "subisce" salvo poi rinfacciare che faccio sempre come voglio!

Vabbè, lo sapevo che avrei finito per fare di questo interveto un j'accuse nei suoi confronti. Ma proprio in questo periodo non riesco. Vi leggo con interesse ma taccio, per ora!
"Rinnegare le proprie esperienze significa mettere una menzogna sulle labbra della vita" (Oscar Wilde - De Profundis)

[font="Comic Sans MS"][color="Red"][SIZE="4"]Ho un cervello, so sillabare. Aderisco alla campagna per eliminare il linguaggio da sms dal Forum[/size][/color][/font]

[color="Blue"]Un solo raggio di sole può rischiarare centinaia di ombre[/color]



[color="Green"]Dammi il coraggio per cambiare le cose che posso cambiare; la forza per accettare le cose che non posso cambiare; la saggezza per capire quali sono le une e quali le altre[/color]
chiaretta_1974

Post by chiaretta_1974 »

Credo...e dico credo perchè son qui da poco..che il forum serva anche x sfogarsi:) Io ti ascolto volentieri, Kia.
Teresa
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Post by Teresa »

t'ascolto anch'io e sorrido, la prima parte avrei potuta scriverla io, uguale.
Carla 4/12/03
Mena 2/05/06

"Abbiamo messo i bambini in compezione tra loro senza dargli alcuna forza interiore. Abbiamo arricciato i loro capelli e distorto le loro menti. Li abbiamo educati, ma non abbiamo dato loro saggezza."
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