E’ difficile spiegare per iscritto, anche perché non sono molto brava a farlo.
Provate a staccarvi un attimo da questa situazione.
Ipotizzate che un bambino debba venir tolto immediatamente ai genitori, per un arresto, un abuso o violenza..
C’è necessità di un tempo tecnico per verificare se questi genitori sono recuperabili a fini educativi e relazionali o se proprio sono incapaci e occorre verificare se ci sono altri parenti eventualmente disposti ad occuparsi di lui, anche di una parentela lontana qualche grado.
Tutti queste verifiche necessitano di tempo che – visti gli iter e i tempi italiani – spesso durano alcuni mesi.
Soltanto al termine degli accertamenti il bambino viene dichiarato adottabile e quindi si comincia a cercare di creare l’abbinamento famiglia-bambino, cosa che richiede altro tempo.
La necessità dell’affido nasce proprio dal desiderio e dal bisogno di trovare una collocazione per il bambino diversa dall’istituto
Chi accetta e si propone per un affido sa dall’inizio che si tratterà di una soluzione temporanea, anche se in realtà la testa lo comprende ma il cuore no, soprattutto quando si tratta di bambini molto piccoli.
Un grosso punto debole di tutto l’iter è secondo me dettato dal fatto che gli abbinamenti vengono fatti a tavolino e come tali possono facilmente fallire.
Ma i primi incontri servono proprio per questo.
E torno a sottolineare che è meglio che non scatti proprio inizialmente la scintilla fra il bambino e la famiglia, e soprattutto che quest’ultima sia così onesta da ammettere che non se la sente.
Ci sono casi – e neanche così rari – di famiglie che durante l’anno di affido preadottivo si tirano indietro dopo mesi, dopo cioè che il bambino si era accasato, magari cominciato la scuola, fatto degli amici. E magari la famiglia affidataria che inizialmente lo aveva accolto ora non è più disponibile e quindi viene inserito in una terza famiglia.
Ho conosciuto una bimba di 6 anni con alle spalle ben tre adozioni fallite.
Per questo non giudicherei così negativamente la famiglia che ha detto di no e anzi ringrazierei il cielo per la forza che ha avuto nell’ammetterlo e nel permettere al bimbo di rimanere ulteriormente nella sua famiglia.
Per quanto riguarda la possibilità di convertire l’affido in adozione non è assolutamente possibile se non in casi particolari, come l’età avanzata del minore o eventuali malattie che ne rendono difficile l’abbinamento con una famiglia.
Questo è fatto per evitare che famiglie trovino il modo di raggirare la legge sull’adozione che prevede specifici corsi di formazione e di verifica per le famiglie.
Questo è quanto di tecnico potevo dirvi…….
Ma con il cuore potrei aggiungere molto di più………
Il nostro cuore prende il volo
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- caterina
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Mammma grazie per questa tua testimonianza che poi faccio mia in veste di mia sorella.
Tutti noi abbiamo detto "meglio ora che dopo".
Intanto ci godiamo questo meraviglioso essere umano ancora un pò, sognando che, nel suo futuro, ci siano una mamma ed un papà pronti ad accettarlo, ad accettare le responsabilità che dà un bambino adottivo e tutti i problemi conseguenti.
Ma sono certa che lui sarà un uomo meraviglioso, un bambino buono e dolce e che avrà un futuro luminoso, davanti a sè..
Tutti noi abbiamo detto "meglio ora che dopo".
Intanto ci godiamo questo meraviglioso essere umano ancora un pò, sognando che, nel suo futuro, ci siano una mamma ed un papà pronti ad accettarlo, ad accettare le responsabilità che dà un bambino adottivo e tutti i problemi conseguenti.
Ma sono certa che lui sarà un uomo meraviglioso, un bambino buono e dolce e che avrà un futuro luminoso, davanti a sè..