6 in condotta

Una sezione per discutere delle problematiche legate all'adolescenza dei nostri eredi.
Roxy
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Post by Roxy »

Polly wrote:Come diceva leni sono contraria alle punizioni preferisco di gran lunga
dialogare con loro e arrivare ad una soluzione condivisa che includa non punizioni ma conseguenze ad un comportamento. Per cui eravamo d'accordo che passato gennaio avremmo verificato e ripreso il discorso
la prossima settimana vado a parlare con i professori e vediamo perchè per me non è cambiato nulla ma finchè lui mi dice che va tutto bene devo credergli fino a che non mi diranno il contrario i prof.
*A quel punto è concordato insieme che prenderemo noi la decisione per lui se cambiargli scuola o modificare alcune abitudini che andranno riviste alla luce di quello che i prof ci diranno. Se poi tutto va meglio (purtroppo non credo) allora sarò pronta a rivedere alcune drastiche soluzioni fatte dopo miliardi di altri tentativi falliti
il tutto, anche l'uso del computer regolamentato da noi e non più gestito da lui in autonomia, è sempre stato preceduto da dialogo e spiegazione motivata e mai contestata fino in fondo perché comunque conscio di non rispettare i propri doveri di studente *



Ma io il dialogo lo uso e l'ho sempre usato.
Sono la prima a dire che i ragazzi non devono aver paura a comunicare con i loro genitori.
E le cose sbagliate vanno sempre spiegate. Ma se poi anche dal dialogo non ne esce niente?
Io sono 5 anni (le elementari) che parlo e cerco di fargli capire che la scuola è importante perchè crea le basi per un buon futuro, che quello è il suo lavoro e il suo dovere, che sono sacrifici che vengono ripagati e che vanno ad accrescere la nostra forza in noi stessi, che ci danno più sicurezza. E lui mi da ragione, fa promesse, mi abbraccia, mi dice che mi vuole bene .... per poi magari il giorno dopo non aprire neanche il diario per vedere che cosa ha da fare per il giorno dopo. E quando gli chiedo perchè, alla sera quando vengo a casa, mi risponde: eh ... mi son dimenticato! :eeeeeeeeeee.
ROSSANA
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L'esperienza non è ciò che succede ad un uomo. E' ciò che un uomo fa con ciò che gli succede (Huxley)
Roxy
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Post by Roxy »

lenina wrote:è quello che volevo dire.
I simpson negati alla fine non gli cambiano la vita.

Sono solo un sopruso per lui alla fine di tutto, un motivo la prossima volta per nasconderti meglio il brutto voto e se non ci riesce pace farà altro.
Io non riesco a vederne l'utilità.
Tanto più che come dici gli effetti sono a breve termine.
La punizione ha l'obiettivo provocare infelicità (non prendiamoci in giro è questo il motivo, sei "infelice" per la privazione quindi la prossima volta ti comporti meglio per evitarla, non infelicità nel senso che si è tristi tutto il giorno eh, però l'obiettivo è quello)
A me l'idea che per educare si debba passare per un metodo simile non mi piace.
Primo perchè PER ME non serviva nulla.
La vivevo come un sopruso ma non mi pentivo del mio comportamento.


Riguardo come fare a responsabilizzare penso che dobbiate parlarne e trovare una vostra strada.



Lo so che non gli cambiano la vita.
Quindi cosa dovrei fare? Andare a avanti a parlare all'infinito? Almeno con qualche punizione si ricorda che ha sbagliato qualcosa!!! Visto che ha la memoria corta.
E la cosa viene vista anche al contrario, perchè quando fa periodi in cui si impegna e i risultati ci sono, oltre al voto bello che io elogio tantissimo (non son certo quella che dice "era il tuo dovere, hai fatto quello che ti spettava") magari aggiungo anche qualche premio.
Tipo lui ama molto i libri, quindi una ventina di giorni fa' ha fatto una serie di verifiche tutte andate bene e gli ho promesso di portarlo in libreria a prendere dei libri che si sceglieva lui. Non è che casa mia è solo un lager
ROSSANA
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Post by lenina »

Roxy wrote:Lo so che non gli cambiano la vita.
Quindi cosa dovrei fare? Andare a avanti a parlare all'infinito? Almeno con qualche punizione si ricorda che ha sbagliato qualcosa!!! Visto che ha la memoria corta.
E la cosa viene vista anche al contrario, perchè quando fa periodi in cui si impegna e i risultati ci sono, oltre al voto bello che io elogio tantissimo (non son certo quella che dice "era il tuo dovere, hai fatto quello che ti spettava") magari aggiungo anche qualche premio.
Tipo lui ama molto i libri, quindi una ventina di giorni fa' ha fatto una serie di verifiche tutte andate bene e gli ho promesso di portarlo in libreria a prendere dei libri che si sceglieva lui. Non è che casa mia è solo un lager



Non penso che casa tua sia solo un lager eh.
Penso che le punizioni di questo tipo siano poco utili (per te erano utili da adolescente? ti aiutavano davvero a capire i tuoi errori? O le vivevi come soprusi?)

I libri però non devono essere un premio ma una costante visto che hai la fortuna di avere un figlio che li ama :ola:

Io ripenso a me adolescente.
Quando mio padre mi vietava di uscire o simili non pensavo "ho sbagliato la prossima volta farò meglio" ma "la prossima volta devo evitare che mi becchi" se facevo meglio lo facevo senza voglia solo per evitare la punizione ma difficilmente facevo veramente meglio.

Anche perchè il brutto voto capita la distrazione pure (e all'interno di una buona media pace)

le punizioni non le ho mai vissute come un insegnamento da parte dei miei genitori ma appunto come soprusi e cercavo di aggirarle non certo di impegnarmi di più

Bisogna capire un errore per non farlo più.

Secondo me il brutto voto è già una punizione per non avere studiato (soprattutto per chi ci tiene)
Dover studiare di più deve essere una conseguenza concordata non una punizione.
“Bisogna prendere il denaro dove si trova: presso i poveri. Hanno poco, ma sono in tanti.” (Ettore Petrolini)

http://franceefamiglia.com/



Mamma di Lorenzo: 04/12/2007 e di Marzia (ex parassitina poi BIMBA BUFFA ora BIMBA PAZZA) 27/12/2010



“…Anche se, adottando certi metodi, i nostri figli, forse, mangerebbero meglio o dormirebbero di più, ci ubbidirebbero senza lamentarsi o starebbero un po’ più zitti, noi non li possiamo usare. E non necessariamente perchè questi metodi siano inutili o controproducenti, nè perchè causino traumi psicologici. Alcuni dei metodi che criticheremo in questo libro sono efficaci, e forse qualcuno sarà anche innocuo. Ma ci sono cose che, semplicemente, non si fanno”.
Carlos Gonzales.
Tratto da "Besame Mucho"
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