Gwen wrote:Non lo so, io purtroppo ragiono troppo per principio, ho sempre creduto che il rigore e le regole e il momento in cui si deve frenare un figlio dovessero e potessero passare SEMPRE per altro che non sia l'urlo (nè ovviamente le mani, e sono due cose diverse ma sempre in qualche modo "violente").
Il modo deciso, il tono, un'eventuale punizione, cose del genere.
Cioè ieri avrei potuto risolvere la cosa diversamente, a mente fredda lo capisco che l'alternativa c'era.
E non lo so se un urlo in casa la possa aiutare per fuori.
Mio padre quando urlava mi metteva il terrore puro addosso da bambina.
Il terrore puro.
Non vorrei mai che la nana subisse una cosa simile.
E non mi pare che sentirmi urlare addosso mi abbia resa sicura di me fuori, cioè penso anzi che sia una di quelle cose che mi abbiano resa insicura e sulla quale ho dovuto lavorare per anni.
Mi sentivo umiliata, schiacciata, non considerata, in questo senso parlo di qualcosa di violento.
Un urlo ti investe e ti paralizza, almeno è quello che capitava a me.
La nana invece ride per ora, ma non so se la prenderà sempre così.
Ora so gestire discussioni anche con urla, ma se c'è una cosa che mi manda fuori di me anche oggi è proprio chi discute urlando.
A me capita con gli adulti, ma non mi piaccio, non mi piace, non voglio insegnarlo a mia figlia e sto cercando di disimpararlo anche io.
A nessuno piace sentirsi urlare addosso, sentirsi rimproverare ad alta voce, pero' purtroppo ci sono persone che lo fanno, che sbottano, che urlano, e via dicendo e credo che per una creatura che non ha mai sentito sua madre urlare perche' ha perso la pazienza, quando dovra' vivere la vita fuori, asilo, scuola, parco giochi, e via di seguito, potrebbe essere traumatizzante essere presa di petto da una maestra, da un insegnante di nuoto, da un compagno di classe....Questo comunque e' il mio pensiero