Giulia1970 wrote:Io l'ho letto col metodo "lettura veloce stile woody Allen" (hai presente? "ho finito di leggere "guerra e pace", parla della Russia) e mi sembra magnifico, non condivido il punto in cui consiglia di evitare le occasioni sociali con bambini altrui. A volte quando si è tristi nessuno sa consolare come un bambino! Certo, parlo io, che una volta mi son messa a piangere dopo un Battesimo.
invece per me è stato maledettamente vero non frequentare i bambini degli altri.
tra l'aborto interno e l'anno che mi ha divisa dalla nuova gravidanza. ero allergica...non a loro ma alla fortuna che avevano i loro genitori nell'averli. contorto ma era così
Elly wrote:invece per me è stato maledettamente vero non frequentare i bambini degli altri. tra l'aborto interno e l'anno che mi ha divisa dalla nuova gravidanza. ero allergica...non a loro ma alla fortuna che avevano i loro genitori nell'averli. contorto ma era così
a me fanno lo stesso effetto le donne in gravidanza o che girano con la carrozzina..il vedere la loro gioia..
Affrontare lo stress Non poter avere figli causa il sentimento di un vuoto enorme nella propria vita. L’infertilità può creare una delle peggiori crisi esistenziali individuali o di coppia.
L’incapacità a lungo protratta di avere figli può evocare sentimenti di perdita. Una diagnosi di infertilità è spesso all’origine di depressione, ansia, sentimenti di vergogna e fallimento per non aver potuto realizzare appieno la propria identità sessuale.
Causa spesso difficoltà nelle relazioni familiari e sociali, e tendenza all’isolamento. In particolare, tutte le occasioni sociali che propongono la presenza di bambini, rievocano il fantasma della "culla vuota", fanno riemergere di continuo l’impotenza a generare.
Per le donne, la sofferenza può essere lacerante.
Molte di esse vivono l’infertilità con un carico di ansia e depressione paragonabili a quelle di solito connesse a condizioni gravi come il cancro, la sieropositività o il dolore cronico.
Infine, decidere di affrontare l’infertilità espone all’incertezza.
Iniziare un percorso di PMA significa, in primo luogo, essere disposti a tollerare l’incertezza del risultato a fronte di un investimento emotivo, economico e organizzativo enorme. Un ciclo di speranza e di delusione che può ripetersi molte volte, e che pone la necessità continua di fare delle scelte, di prendere delle decisioni, e soprattutto, di mettersi continuamente in discussione per decidere per quanto tempo ancora andare avanti.
Le difficoltà emotive più frequenti Esistono oramai molti studi sullo stress e le difficoltà emotive delle coppie che soffrono di infertilità. Questo ha permesso di evidenziare alcuni nodi psicologici particolarmente diffusi e problematici, che possono essere così sintetizzati:
a) La prima reazione in chi riceve una diagnosi di infertilità è quella della perdita di fiducia. Si tratta della fiducia primaria, infantile che fa confidare nell’esistenza di un ordine naturale universale, a cui tutti apparteniamo.
Un corpo che non risponde alle aspettative di generatività, è un corpo in qualche modo escluso dall’ordine naturale, poiché generare è una capacità biologica naturale, condivisa da tutti gli esseri viventi. Un corpo infertile è un corpo che incrina l’ identità di genere, soprattutto femminile.
b) L’infertilità, può incrinare il significato della vita sessuale. La finalizzazione forzata dei rapporti sessuali alla procreazione rischia di impoverire la sessualità dal punto di vista affettivo e interpersonale.
D’altra parte, l’attività sessuale, spogliata della sua potenziale funzione procreativa può essere vissuta come meccanica e priva di senso. Il pensiero costante e intrusivo dell’infertilità può far sentire come se il medico fosse permanentemente presente, anche nella propria camera da letto.
In questo modo l’intimità di coppia non è di nessun conforto, e anzi diviene occasione per mettere in evidenza la reciproca ineludibile interdipendenza biologica e la "colpa" del partner infertile.
Ti ho copiato e incollato il passaggio che mi ha colpito di più perchè in qualche modo anche io ho provato le cose che elenca con gli aborti!
In un certo qual modo le due cose si sovrappongono: la poliabortività è una sorta di sterilità ritardata, è comunque un corpo che non funsiona come dovrebbe....