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Posted: Thu Nov 06, 2008 11:04 am
by babbo carmelo
krusti wrote:caro babbo Carmelo, come ti capisco!!Mia figlia ha 18 anni, per carità abbastanza brava a scuola, ma per tutto il resto...è quell'età che sanno tutto loro, capiscono solo loro "ai nostri tempi" non era così ecc. ecc.Ora abbiamo il dilemma di quale facoltà scegliere dopo la maturità e andiamo da infermieristica (Lavoro che non è proprio portata a fare a meno che non riaprano i campi di concentramento!) a psicologia profilo criminale, a economia e commercio.Pensa un po' che zibaldone di idee!


anche io ti capisco ...
specie sul so tutto io

per la scelta della facoltà
il mio primo però ha deciso da solo
(anche se - a dirla tutta - un pochino mi spiace ...
io qualche ideuzza l'avevo)

Posted: Thu Nov 06, 2008 11:12 am
by krusti
mirko e i furetti wrote:beh... Meglio che velina... O no? :cisssss:

Saluti umoristi
mirko


sicuramente!!!

Posted: Thu Nov 06, 2008 4:34 pm
by Dona
Leggo ora.
Io sono stata la classica figlia testa di cazzo.

L'unico che è riuscito a domarmi è stato mio padre.

Se posso dire, il dialogo non serve ad una mazza con soggetti così.

Nel senso che mio padre da me è stato odiato per tutta l'adolescenza.

Oggi invece ti posso dire che lo ringrazio, perchè se non avesse fasso il nazista con me, sarei finita su una brutta strada, non scherzo.

Anche io sono sempre stata quella dotata e che aveva i numeri.
Solo non me ne fregava un cazzo di applicarmi, tanto meno di studiare.

Il mio vanto per alcuni anni è stato quello di essermi diplomata in ragioneria indirizzo programmatori, con 45/60 senza aver mai aperto un libro.

Sai come mi motivava mio padre?

2 le tecniche applicate e che con me hanno funzionato.
1 trova il suo lato debole (tutti ce l'hanno) e poi picchia come un fabbro.
2 usa il suo punto debole per ottnere quello che vuoi.

Non sei suo amico.
Sei suo padre.
Ti deve anche odiare se necessario.
Ma tu sei quello che deve instradarlo, non intrattenere rapporti di amicizia.

Il mio lato debole erano le uscite.
Se mi toglievi quelle ero morta.

Quindi ad ogni cazzata ero segregata in casa.

Poi alle superiori ha affinato la tecnica in questo modo.

un 6 = 1 uscita
un 7 = 2 uscite
un 8 = 3 uscite

un 5 = 1 uscita in meno
un 4 = 2 uscite in meno
un 3 = 3 uscite in meno

Non si possono cumulare + di tre uscite settimanali.

Ora ti dirò che questo metodo è stato applicato da mio padre in terza superiore.
E' l'anno che sono andata meglio a scuola.

Poi per quanto riguarda il modo di rispondere, mio padre non ha mai tollerato che io e mia sorella ci permettessimo di utilizzare toni non adeguati.

Come ci riusciva?
Non entrava mai nel ruolo del confidente con noi.

Quello era di mia madre.

Quindi se non hai confidenza, non osi fare atti di insubordinazione.

Ora va bene dialogare, spiegare, cercare compromessi.
Ma tu sei il padre.

Poi un altra regola era: chi rompe paga ed i cocci sono i suoi.

Quindi cercare scuse e dire non è colpa mia con lui non funzionava.
Perchè semplicemente non gliene fregava niente chi era stato materialmente a fare qualcosa che non andava.
Se beccava te erano solo cazzi tuoi.

Diciamo che faceva leva sul senso di colpa.

Ad oggi ti dico che con un soggetto come me il suo metodo ha funzionato.

Mia sorella è di tutt'altra pasta, è la figlia che tutti vorrebbero avere.
Di conseguenza si è comportato in maniera diversa con lei.

Perchè diciamolo: i figli non sono tutti uguali e quindi non ci si può comportare in maniera uguale con loro.

Babbo Carmelo.
Trova il punto debole............ e colpisci!