Re: Rinascere.
Posted: Mon Nov 25, 2013 4:51 pm
Lelia, anche tu....
Ti abbraccio!
Ti abbraccio!
Le mamme 2.0 si incontrano qui per parlare di gravidanza, allattamento, post-partum, svezzamento ma anche attualità, hobbies, libri...
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Tittiba wrote:Hippie cara è bello questo che hai detto di cullare la bimba che è in te...tutti dovremmo ascoltare il nostro bambino. A tal proposito conosci l'analisi transazionale? Sicuro si con gli studi che fai, altrimenti ti consiglio la lettura di Rogers.
Mi infilo tra tanti consigli estetici, per questi sono meno competente!!;-)
Lelia wrote:Hippie wrote:Tesoro, sono atteggiamenti che ci accompagneranno sempre in un modo o nell'altro, anche quelli fanno parte di noi, tutto sta nell'accettarli prima di tutto.
Sai cosa mi ha illuminato di quel libro buddhista? Smettila di combattere, diceva.
Smettila di allontanare quella bambina sola e in lacrime, ma abbracciala, accudiscila tu stessa.
Non è facile, le prime volte ho pianto con lei, ho fatto finta fldi niente perchè era troppo doloroso.
Poi ho iniziato a fare un esercizio: durante ogni azione (mentre lavavo i piatti, mentre facevo la doccia, mentre cullavo Leo, mentre leggevo) dicevo a quella bambina spaventata "Vieni, vedi quant'è bello fare questa cosa? Non muori se sei sola, respiri. Senti l'Aria? Vedi che belle sensazioni puoi provare? Ti abbraccio io".
Sembra da pazzi, forse lo é, ma ha funzionato e funziona.
Noi non possiamo annullare il passato, nemmeno riempire quel vuoto. Ormai c'è e fa parte di noi, nemmeno mia madre potrebbe riempirlo. Semplicemente perchè allora non l'ha fatto e io non sono la bimba di allora.
E poi lei è fatta così, pace. Chi deve cambiare gli occhiali siamo noi, vedere di essere ABBASTANZA per prendersi cura di quella bimba che eravamo e coltivare la felicità oggi, ovvero la nostra persona, la nostra realizzazione, le nostre famiglie.
È difficile, ci vuole tempo e pazienza. Ma poi qualcosa scatta, così.
Ce la si fa sempre, Lidia bella.
Ti penso spesso, ti abbraccio strettissima.
E brava, bravissima anche tu.
Per me è stato questo, anni fa. Dopo anni passati a combattere - perché nella nostra società il dolore è un qualcosa da combattere, basta vedere come tutti ti dicono di "non mollare", di "tirare fuori la grinta", di "non lasciarsi andare". E' esattamente il contrario, o almeno lo è stato per me. Il dolore, i grandi dolori, fanno parte di noi. Non c'è nulla da combattere, chi combatte combatte una parte di sé e innesca un meccanismo autolesionista e basta.
C'è una bella frase che dice "Così a lungo è durato il nostro pianto che le lacrime sono diventante canto". Ma se non piangi, non canti.