Il nostro cuore prende il volo

Viviamo insieme il percorso dell'adozione

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glorietta73

Post by glorietta73 »

tati wrote:hai ragione pure tu.
sono talmente piccini che non possono avere ricordi.


Mah.. io su questa cosa ho dei seri dubbi.. immagino se avessere portato via mio figlio da me all'età di un anno... a quell'epoca non potevo andare in un'altra stanza senza che si disperasse... forse non si ricorderanno da grandi... ma ora il dolore è reale... e immenso.
Poi non capisco che senso ha togliere un bimbo a una famiglia affidataria per darlo a un'altra... altro discorso se fosse la famiglia naturale. Boh, immagino che siano cose complicate, del resto l'affido è una grande prova d'amore.
Un abbraccio a tutta la tua famiglia.
:bacio:
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caterina
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Post by caterina »

Gloria, la famiglia affidataria fa da ponte tra la famiglia di sangue e quella adottiva, che lo seguirà per tutta la vita.
Prende il posto dei vecchi istituti, orfanotrofi, chiamali come vuoi.
Quindi le famiglie affidatarie fanno solo del bene.
In quanto all'età...ovviamente si, è un dolore reale.
Ma no, da grandi non si ricordano di questo trauma...sono troppo piccoli....
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[b]"Non ci sono estranei, qui. Solo amici che non abbiamo ancora incontrato" (Yeats)

Sto leggendo: Il circo dei vampiri
cambomamma

Post by cambomamma »

Quoto quanto ha scritto Mamma.

In quanto al ricordo del bambino, al trauma, devo dire che dipende.....
mio figlio ha lasciato l'istituto proprio all'età di circa 13 mesi, non era lasciato tutto il giorno solo in una culla ma veniva curato da una tata che per un anno lo ha cullato, tenuto in braccio e alimentato. Quando mio marito ed io lo abbiamo preso in braccio per la prima volta non ci guardava neanche in faccia ma guardava la sua tata, lo abbiamo portato via subito dopo pochi minuti e non ha più rivisto né l'istituto né la sua tata, né tutti i bambini che gli avevano fatto compagnia fino a quel momento.
Non ha pianto, non ha strillato, anche se dopo pochi minuti sembrava che avesse capito che qualcosa di bello gli stava per accadere. Da quel momento si è affidato a noi, piangeva solo un po' la sera prima di dormire ed una volta in Italia ha dormito nel nostro lettone per quasi tre mesi.
La tata lo aveva curato sì ma sono convinta che non gli abbia trasmesso amore. Io gliene ho dato da subito, infinito perché è mio figlio! E lui lo ha sentito.
Non penso che questo distacco sia stato un trauma, probabile invece che abbia subìto un trauma per l'abbandono da parte della donna che lo ha partorito, inconscio per ovvie ragioni.

Diverso il caso in questione, vissuto per sei mesi con la madre biologica o in istituto (non ho capito) e poi dato ad una famiglia, affidataria sì ma questo lo sanno solo gli adulti, non il bambino che crede la sua famiglia....per sempre!
E' chiaro che dato ad un'altra famiglia, il bambino lo subisce come un ulteriore abbandono, qualunque età esso abbia.
Inoltre, direi che in questo caso i S.S. non hanno saputo scegliere la coppia giusta e questa coppia non dovrebbe più adottare, almeno non per il momento.

Un grande in bocca al lupo al piccolino che nei suoi soli 13 mesi mi sembra che abbia più che il diritto finalmente di trovare una famiglia che lo ami per sempre e che lo tenga per sempre con sé!

Il compito della famiglia affidataria è veramente ingrato, il tempo che un bimbo sta con questa, secondo me, dovrebbe essere più breve possibile ecoinvolgere meno persone possibili e non altri bambini ma questa è solo una mia opinione.
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