marte71 wrote:che sono cose di questo mondo, che le trovi ovunque e quindi non mi offenderei nel trovarle riferite alla mia città, soprattutto in un libro che è tipico mescolare storie vere e di fantasia con quel giusto mix che attiri il lettore.
un posto qualsiasi al mondo tutto pulito e senza macchia non penso esista. esiste il bene e il male ovunque, questo intendevo.
sul dolore delle persone scomparse invece è diverso, quello va rispettato o quantomeno va chiesta una liberatoria a parlarne apertamente.
Io invece preferirei vedere descritta la mia città per come è (con pregi e difetti quindi), non denigrata, fatta oggetto di criminalità, spacci di droga, puttane, piena di spazzatura e di case fatiscenti, con gli operai che, per lavorare dove lavoro io realmente, si fanno anfetamine.
Altrimenti metti un luogo immaginario, con negozi immaginari, fabbriche immaginarie, esercizi commerciali immaginari, incidenti sul lavoro immaginari, persone immaginarie etc e li descrivi come ti pare.
Esempio, quel tizio di nome Aldo che nel libro gode per la strage delle torri gemelle esiste davvero (lo conosco) il suo bar esiste davvero (ci andavo a fare colazione la mattina, e non è assolutamente fatiscente ect.
Se tu fossi in lui non la faresti una bella denuncia? Io si..
