Sono graditi visi sorridenti

Gli svaghi delle Noimamme

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Anto 59
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Re: Sono graditi visi sorridenti

Post by Anto 59 »

Prenotato in biblioteca,ho letto ''Se ti abbraccio....'' e l'ho trovato bello ma forse un po' troppo romanzato,edulcorando forse troppo le difficoltà di essere genitore di un ragazzo autistico.
Ho letto invece e trovato dolorosamente vero ''Una notte ho sognato che parlavi'' di NIcoletti,padre anch'esso di un ragazzo autistico,nel suo libro ho visto le difficoltà,i problemi,il dolore ma anche la piena consapevolezza dell'immmenso amore per suo figlio,nel libro di Antonelli i problemi mi sembravano un tantino messi in disparte forse perchè in viaggio,leggerò questo per vedere se mi devo ricredere.
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caterina
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Re: Sono graditi visi sorridenti

Post by caterina »

È carattere, e leggendo scoprirai che le difficoltà ci sono, lui alcune le ha anche schivate, diciamo.
Se non altro subito, perché lui ha deciso di andare a vivere da solo altrove lasciando in casa la moglie con due figli.
Perché lui doveva respirare...
Poi si è preso Andrea a vivere con se.
E ti fa capire i problemi, ma capisci anche che lui ha quel carattere lì, è combattivo e fatalista.
E ha disponibilità economiche.
Insomma, non è forse la norma, ecco.
Ma è un bel messaggio.
D'amore e di speranza.
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[b]"Non ci sono estranei, qui. Solo amici che non abbiamo ancora incontrato" (Yeats)

Sto leggendo: Il circo dei vampiri
Anto 59
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Re: Sono graditi visi sorridenti

Post by Anto 59 »

Anche Nicoletti nel suo libro scrive di essere andato a vivere in un nuovo appartamento con il figlio per lasciare la moglie,che non riesce da sola a gestirlo e l'altro figlio,forse come dici tu si tratta di approccio di carattere ma leggere che la madre di questo rgazza non esce pià da sola con lui perchè teme per la sua incolumità fisica o leggere che lo scrittore ha messo delle sbarre alle finestre nella casa nuova mi ha fatto stringere il cuore e guarda che avendo un figlio con la Sindrome di Down ho provato ,certamente in miima parte,alcune difficotà legate alla disabilità di mio figlio.
E' come dico io vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto che forse fa la differenza.
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