10 raccontINI in cerca d'autore SOLUZIONI

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pala4ever
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Re: 10 raccontINI in cerca d'autore

Post by pala4ever »

RACCONTO N.6
Titolo:Oh! Cosa c'è di più bello di una gravidanza?

Guardare negli occhi il proprio compagno e dirgli, con un certo tremore nella
voce, "Ecco, io ho preso un test, oggi, in farmacia"

Lui non capirà subito. Ti guarderà con sguardo vacuo, misto tra
l'interrogativo e lo stupito.

Ovviamente dovrai spiegare: "Un test di gravidanza, amore!"

"Aaaaaah!!"

"Beh, ecco...." -ti troverai a spiegare, cincischiando il lembo della
maglietta- "ho 36 giorni di ritardo. non vorrei illudermi, però sai, magari
siamo in cinti!"

E inizi a sorridere: sorridi con la bocca, con gli occhi, con tutti i tuoi
pori. Perché tu sai già che dentro di te, nel tuo grembo, c'è un fagiolino.

E quel test è positivo

"Oddiooddiooddio!!!!! Amoreeeeeeee!!!!!!! E' passata la cicogna. Sono in
cinta! Sono in cinta!!!!!!" urli saltellando per tutta la casa, con il test in
mano.

Da quel momento la vita di coppia cambierà. O meglio, la vita della futura
mammina cambierà. Quella del papà un po' di meno: nel suo cervello i neuroni
creano le ragnatele, e nota solo le tue tette che sono aumentate di due taglie.
Ma va bene lo stesso, perché l'entusiasmo della mammina copre anche lui. Tu,
futura mammina, sarai in cinta per entrambi. E quel papino cattivo cattivo
vedrai come si ricrederà dopo!

Intanto lo comunichi a tua madre. Sì, anche a tuo padre. E soprattutto alle
tue amiche, che si metteranno ad urlare al telefono insieme a te, per la gioia.
E poi ti inviteranno per festeggiare, e ordineranno per te un succo di frutta,
perché ora sei in cinta, e non puoi bere niente di più forte di un succo di
frutta. Ma per la salute di questo fagiolino, si possono fare dei sacrifici!

Il secondo step, ora che la mammina l'ha detto a tutto il mondo creato, è
fissare un appuntamento dal gine per fare la prima eco. Ti rechi nello studio
del medico, mano nella mano con il tuo compagno, e la segretaria immediatamente
chiede "Primo figlio?" E fa un sorrisino.....

Il gine vi riceve, inizia a fare l'eco ed a un tratto
"Oddiooddiooddiooooh!!!!! Eccoloooo!!!!!" E ti lanci un'occhiata d'intesa con
il gine, mentre il tuo compagno cerca disperatamente in quella nebulosa per
capire cosa guardare. E poi: "Amooooooooooore!!!!! Il cuoricinoooooooo!!!!!
Oooooooh dottore, come sono emozionataaah!"

Appena uscite dallo studio del gine, inizi a costringere il futuro papà ad
accompagnarti in giro per negozi di abbigliamento per bambini e nelle
sanitarie. A sentire la lista di tutto ciò che occorre per accogliere quel
piccolo piccolo lucertolino, al tuo compagno quasi viene un infarto, ma
"Amooore, è necessario, sai?!! Non vorrai mica che questo dolce topolino non
abbia il maialino mangia pannolini? O la sdraietta con l'MP3 incorporato? O il
seggiolone che si trasforma in navicella spaziale?"

E lui dice sì, dice sì a tutto. Anche quando lo svegli nel cuore della notte
per dirgli che è la ventesima volta che vai in bagno. O quando gli comunichi
che hai già deciso cosa farà da grande la creaturina.

Se è femmina non deve avere limiti, ovviamente. Quindi sarà tipo Barbie sogno
di..... "non mi viene la parola, amo'. Va beh, lei troverà la sua strada. Sarà
sicuramente così intelligente mia figlia!"

"E se è maschio?" chiede il nonno.

"Eeeeeh, sicuro sarà dottore, o avvocato, o notaio"

Intanto il tempo passa, entra un mese dopo l'altro, la mammina conta le
settimane + i giorni. Fagiolino, lucertolino, tartarughino, cuoricino cresce
sempre più, e la mammina vedrà il gine così tante volte che mai più nella sua
vita.

E nel frattempo la futura mammina mette in pratica tutto quello che le dice la
mamma, le amiche, la nonna, la suocera, la vicina di casa, la signora che passa
per la strada:
"Ho il bruciore di stomaco" - "Tienitelo, sono i capelli del bambino"
"Io voglio allattare" - "Allora inizia a preparare i capezzoli con il guanto
di crine"
"Sicuramente darò solo il mio latte" - "Non vorrai mica tenertelo attaccato
alla tetta per tutta vita"

La futura mammina inghiotte un po' delusa, ma non si perde d'animo, anche
perché la pancia inizia a diventare ingombrante, e lei, con le stelline negli
occhi, la accarezzerà sempre sempre, soprattutto quando è a passeggio: è così
fiera di essere pregna, che quasi quasi le dispiace che stia arrivando il
termine.

Tra poco sarà scaduta, ma non deve preoccuparsi, tanto fino a che non sarà
stappata, o non romperà le acque, il fagiolino -con tutto jack e pure il
gigante dentro il suo grembo- non uscirà fuori.

Oh! Che cosa c'è di più bello di una donna in cinta, che vive la sua
gravidanza?!!
Io so che tu non sai che io so
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Re: 10 raccontINI in cerca d'autore

Post by pala4ever »

RACCONTO N. 7

Titolo: ANCHE IL DESTINO FINISCE PER INO

Musina camminava veloce per il bosco. Stava già imbrunendo e le ombre degli alberi potevano assumere qualsiasi forma. Se avesse scorto un mostro, si sarebbe sentita terribilmente in colpa a portare un cattivo presagio. Doveva arrivare più in fretta possibile alla casa di Bianca e consegnarle la Lista. Aveva sempre pensato che fosse solo una leggenda, invece la Lista esisteva. E, come le aveva spiegato Re Walt nell'affidarle il compito di raggiungere Bianca dall'altra parte del regno, la creaturina che cresceva nel grembo di Bianca era colei che avrebbe dato inizio alla nuova era del suo popolo.

La casa di Bianca era stata costruita sotto le radici della quercia più grande e vecchia del bosco, forse un segno del destino. Musina si fermò davanti all'uscio. Nessun movimento sospetto, né dentro né fuori. Entrò nella casa, bussando, ma senza aspettare risposta.

"Chi sei?" gridò con voce spaventata Bianca, voltandosi verso di lei. Bianca era giovane, molto graziosa, nonostante l'evidente stato di indigenza in cui viveva. Era sola, perché il compagno l'aveva abbandonata quando lei gli aveva rivelato di essere aspettare un piccolo. Una storia triste, come tante altre. Erano tempi bui in cui facilmente la disperazione faceva spazio all'egoismo e all'indifferenza. Il figlio di Bianca sarebbe nato senza un padre e avrebbe infoltito la già numerosa schiera dei piccoli indigenti del regno. Però la Lista prevedeva qualcosa di diverso.

"Sono una messaggera di Re Walt, in missione segreta per consegnarti la Lista” - disse con voce ferma Musina - “Tu hai l'obbligo di mantenere il segreto e di eseguire tutto ciò che la Lista ti ordinerà."
Queste parole intimorirono ancora di più Bianca - "La Lista? Io?". "Leggi! E obbedisci!" - le intimò Musina.
Bianca sbiancò. Prese nella mano tremante il foglio e cominciò, a bassa voce:

"Tu sei la madre...”

Musina la interruppe bruscamente - "Io non devo sapere. Ti osserverò da lontano e riferirò quello che farai a Re Walt. Lui sa. Addio." - uscì dalla casa e scomparve nel bosco.

Bianca rimase sola a guardare quel foglio di carta. "Deve essere stata un'allucinazione, la colpa è dei miei ormoni.” Ma continuò:

“...la madre con la voglia a forma di fragolina sulla chiappa destra. Partorirai una femmina che cambierà le sorti del Popolo, liberandolo dall'esilio in cui è costretto. Non dovremo più nasconderci, grazie a lei saremo accolti nuovamente tra le genti del Grande Mondo.

Il tuo compito è di seguire questa Lista, altrimenti M o r i r e M o t U t t i."

Scoppiò a piangere. “Non è successo niente e questo è solo uno stupido pezzo di carta!" Buttò la Lista in un cassetto con l'intenzione di dimenticare tutto. "L'unica cosa importante è il mio fagiolino" e si accarezzò teneramente la pancia.
Per qualche tempo riuscì a non pensarci, ma col crescere della pancia, aumentava anche il suo disagio. Si sentiva osservata, chissà se davvero quella Musina controllava le sue azioni. Di più, come tutti sapeva che un giorno sarebbe accaduto qualcosa che avrebbe cambiato il destino della sua gente. La Lista, tutto ciò aveva a che fare con la misteriosa e leggendaria Lista. Un messaggero del Re gliela aveva consegnata. Doveva essere per forza un errore. Eppure, lei, Bianca, aveva la voglia a forma di fragolina. Sulla chiappa destra. Tutto ciò era inaspettato, assurdo, ma non poteva scappare. Avrebbe accettato il suo destino e servito il suo popolo.

D'un tratto aprì il cassetto, riprese a leggere da dove si era fermata:

“Quattro cose dovrai fare mentre la tua creatura sarà nel tuo grembo e altre quattro dopo la sua nascita, per essere la madre perfetta di una figlia perfettina.

I) accarezza il tuo pancino vellutato: di mattina, di pomeriggio, alla sera, sempre, e parlagli dolcemente, come il sussurro delle ali di una farfalla che si posa sul delicato stelo di una margherita
II) immagina la tua meravigliosa creaturina: decidi se assomiglia più a una tenue farfallina, a un'argentea pesciolina, a un guizzante girino o... a una dolce topolina!

III) prepara il corredino: tanti tanti vestitini, tutti a pois rosa, rossi, azzurrini, violetti. E nastri, nastrini, fiocchi e fiocchetti, vestine ricamate con foglioline, bacche, nuvolette e gocce di rugiada

IV) mangia anche: tanto zucchero, miele, fragoline, mirtilli, more cotte nello sciroppo di lamponi, succo di uva spina e ogni altra squisitezza. Nessuna tua voglia abbia a ricadere su tua figlia

V) quando sarà nata, dalle la tetta: la tetta buona, la tetta bella, che mai non manchi quando ella la cerca
VI) quando sarà pronta, dalle pure la pappetta: dolce o salata, ma sempre lieve e profumata, con latte, brodo o zuppa, semini o formaggino

VII) viziala di coccole, strapazzala anche più, e ogni suo capriccio, malestro o puzzolina, sia invece tuo diletto di amorevole mammina VIII) ma, soprattutto, dille che è bellissima, gentile e spiritosa, profonda, aggraziata e volitiva, agile, slanciata e birichina”

Bianca fece quello che c'era scritto nella Lista. Giudicava strane e sdolcinate quelle azioni e forse pure un po' dannose. Mai si era visto un topo fare tutte quelle moine.

Quando fu pronta, la cucciola attraversò il bosco, poi la pianura e, attraverso un sentiero perso fra i sassi di un campo, arrivò in una grande casa. Temeva che l'avrebbero cacciata, ma lei li avrebbe ammaliati. Avrebbe avuto paura di creature tanto grandi, ma sapeva di essere all'altezza. Avrebbe forse suscitato orrore, ma avrebbe raccontato delle storielle assurde e divertenti.

E invece quell'uomo coi baffi e un sorriso elegante e contagioso la guardò e l'accolse con un sorriso: “Benvenuta Minnie!”
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Re: 10 raccontINI in cerca d'autore

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RACCONTO N. 8

Titolo: MARINO, IL TENERO FAGIOLINO


Tanto tanto tempo fa, in un'isoletta lontana nel bel mezzo del mare, viveva, in un grembo caldo e accogliente, un fagiolino piccolo piccolo che si chiamava Marino.

Marino il fagiolino trascorreva le sue giornate nel suo comodo pancino a sguazzare e dondolarsi, ignaro dei pericoli che l'attendevano fuori dal grembo.

Settimana dopo settimana, il fagiolino diventava sempre più cicciotto e cambiava forma, diventando ogni giorno più simile a uno di quegli esseri strani che vivevano fuori dai grembi: aveva la sua testolina, il suo nasino, le sue manine... insomma, aveva tutte le sue cosine al posto giusto e tirava calcetti con i suoi piccoli piedini provocando la gioia e lo stupore della proprietaria del grembo, la Signora Noimamma, la quale passava la metà del suo tempo ad accarezzarsi il pancino e l'altra metà a piegare lenzuolini, lavare tutine e stirare copertine.

Ma ahimè, la futura vita di Marino fuori dal grembo era in pericolo: oscure forze minacciavano la sua incolumità. Era il terribile Dottor Oliodipalma, il cui solo e unico scopo era quello di minare la salute di tutti i fagiolini tramutatisi in pargoletti urlanti.

Per questo motivo, la Signora Noimamma sperava con tutta se stessa che il fagiolino rimanesse nel suo caldo grembo il più a lungo possibile e dava inizio a innumerevoli discussioni nella piazzetta dell'isoletta per chiedere parere alle altre proprietarie di grembi su come potersi tenere il suo piccolino al calduccio e al riparo per 18 mesi anziché 9.

Le comari le rispondevano tutte in coro: "non ti crucciare, cara Noimamma, fuori dal grembo ogni fagiolino può contare sulla fatina Tetta, la paladina della giustizia, colei che risolve tutti i mali e combatte contro tutti i brutti ceffi".

E avevano ragione: una volta venuto al mondo, Marino incontrò la fatina Tetta che lo nutrì e lo consolò promettendogli di rimanere sempre al suo fianco per difenderlo con tutti i mezzi dalle angherie del Dottor Oliodipalma.

E fu così che Marino e Tetta vissero insieme felici per lunghi anni, finché un giorno la loro vita non fu di nuovo messa in pericolo da nemici ancora più potenti, Il Signor Silicone e il suo scagnozzo Parabene.

Ma di questa storia, piccoli amici, parleremo la prossima volta.
Io so che tu non sai che io so
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