Re: Bambini al ristorante
Posted: Mon Jan 11, 2016 11:06 am
Io, invece, mi trovo d'accordo con Cerea e Cedroni.
Il primo ha raccontato del buon senso di suo padre che ha tolto il piatto che provocava fastidio e che stava per essere rovinato (senza scenate e senza altro). Il secondo (quarto nell'articolo) si è attrezzato per far rilassare i bambini nell'attesa (è un ristorante sul mare: molte persone vanno in vacanza coi figli al seguito e non è che ci si passa ogni giorno a Senigallia tranne che non abiti lì vicino).
Quando stavo al nord, collaboravo con un noto enogastronomo (ormai posso dirlo) andando al posto suo nei ristoranti e, in queste occasioni, portavo sempre un bambino o entrambi con me proprio per testare il livello di sopportazione del ristoratore.
I bambini hanno imparato presto a non correre in giro e a rimanere seduti, magari attrezzandosi con fogli, colori portati da casa. Io potevo valutare senza essere riconosciuta.
In breve hanno imparato sia a stare composti e a non fare casino, sia ad apprezzare anche cibi diversi.
La settimana scorsa, siamo usciti io, Matthieu e Maya per andare a teatro di pomeriggio e poi c'era un altro spettacolo la sera. Avevamo un buco tra le 19:30 e le 21:00, il tempo giusto per mangiare.
Siamo andati a un ristorante che amo molto. Il cameriere è rimasto stupito dal fatto che Maya, dopo aver consultato tutto il menu, abbia scelto le tagliatelle fresche ai ragù di carne, porri e castagne.
Finito il pasto, è andata in cucina e si è inchinata davanti allo chef, così si è guadagnata un pomeriggio di stage in cucina a preparare grissini con gli altri ragazzi della brigata.
Lo so che ci sono bambini incontenibili, ma continuo a pensare che, in molti casi, è proprio perché non sono stati abituati.
Il primo ha raccontato del buon senso di suo padre che ha tolto il piatto che provocava fastidio e che stava per essere rovinato (senza scenate e senza altro). Il secondo (quarto nell'articolo) si è attrezzato per far rilassare i bambini nell'attesa (è un ristorante sul mare: molte persone vanno in vacanza coi figli al seguito e non è che ci si passa ogni giorno a Senigallia tranne che non abiti lì vicino).
Quando stavo al nord, collaboravo con un noto enogastronomo (ormai posso dirlo) andando al posto suo nei ristoranti e, in queste occasioni, portavo sempre un bambino o entrambi con me proprio per testare il livello di sopportazione del ristoratore.
I bambini hanno imparato presto a non correre in giro e a rimanere seduti, magari attrezzandosi con fogli, colori portati da casa. Io potevo valutare senza essere riconosciuta.
In breve hanno imparato sia a stare composti e a non fare casino, sia ad apprezzare anche cibi diversi.
La settimana scorsa, siamo usciti io, Matthieu e Maya per andare a teatro di pomeriggio e poi c'era un altro spettacolo la sera. Avevamo un buco tra le 19:30 e le 21:00, il tempo giusto per mangiare.
Siamo andati a un ristorante che amo molto. Il cameriere è rimasto stupito dal fatto che Maya, dopo aver consultato tutto il menu, abbia scelto le tagliatelle fresche ai ragù di carne, porri e castagne.
Finito il pasto, è andata in cucina e si è inchinata davanti allo chef, così si è guadagnata un pomeriggio di stage in cucina a preparare grissini con gli altri ragazzi della brigata.
Lo so che ci sono bambini incontenibili, ma continuo a pensare che, in molti casi, è proprio perché non sono stati abituati.