Azur wrote:Talita wrote:Soluzione? Non so.
Però forse insegnare cos'è il metodo scientifico, come si legge un articolo e come si scrive, i parametri da rispettare perche uno studio sia accettato, la selezione del campione, i possibili fattori confondenti, come nasce e si sviluppa una teoria, sarebbe bello rendere meno nascosto il lavoro dei ricercatori, che lavorano per anni ad un progetto con un metodo rigoroso.
Far capire quali sono le riviste serie e quali sono giornaletti divulgativi, l'impact factor etc...
Quoto, la scuola secondo me è l'unica che può dare una svolta.
Manca una cultura scientifica minima, di base, che permette sia di "sapere di non sapere" sia di capire dove andare a cercare le informazioni.
Sulla medicina oltre ai due punti detti da Talita, aggiungo campagne estremamente aggressive di avvocati "da malasanità" che si vanno a cercare clienti a tutti i costi, in stile americano.
Creano e nutrono una diffidenza estrema, a priori, che sta obbigando anche i medici a cambiare (in peggio) applicando per forza di cose anche la medicina difensiva.
Io come insegnante mi sento sconfortata. Si cerca di educare i ragazzi a basarsi su dati e fatti, a controllare le fonti. Ma l'ambiente esterno influisce moltissimo. Temo sarà un lavoro molto lungo.
Ma come si è arrivati a questo punto? Che cosa non ha funzionato? Colpa di una scuola troppo umanistica e troppo poco scientifica, anche quando si tratta di istruzione tecnica o professionale?
Perdo moltissimo tempo anche online, con esempi semplici e immediati, per cercare di diffondere un approccio minimamente scientifico ai problemi, ma ho la sensazione che sia, appunto, tempo perso.