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Posted: Fri Nov 28, 2008 1:43 pm
by Polly
babbo carmelo wrote:a chi ?

a Gordon ?

ma chi è Gordon ?

è vivo ?

nel Presepe dove l'hanno messo ?
:cisssss:

(si scherza ...)


ho davvero riso di cuore a pensare ad un presepio napoletano con la stuatuina di Gordon (che non so che faccia abbia) HIHHHHIHI

Dai che ti si convinve alla fine a dargli una possibilità a sto tizio qui..............

Posted: Fri Nov 28, 2008 1:49 pm
by Polly
..........però ad onor di verità, devo dire che è stato il corso che ho fatto a rendere piacevole ed efficace il metodo. Perché è stato un corso "vivo" non teorico ma pratico, di simulazioni e di esempio concreti. Il libro è venuto dopo e letto con la consapevolezza della sua efficacia, perché provato con il corso, e testato settimanalmente in casa (a mo di compito) è ben diverso da leggerlo senza aver sperimentato e senza gli esperti a risponderti adeguatamente a tutte le tue perplessità (un po' come capita in questi post....ed io non sono in grado certemente di saper comunicare bene e dare risposte adeguate, come era invece per noi la nostra formatrice).
Anche se mi pare che mousymousy sta studiando per diventarla o lo è già.

Posted: Fri Nov 28, 2008 2:32 pm
by Paola
babbo carmelo wrote:Paola 1 e Paola 2
scusate ma non capisco ...

Se la soluzione al problema è che rimettere a posto è una cosa che ho deciso io
(ma anche cucinare, lavare, stirare, fare la spesa,
e, perchè no,
andare a scuola, a messa, agli scout,
lavarsi, pettinarsi,
non dire parolacce, non picchiare i fratelli,
andare a letto,
ecc....)

io mi faccio adottare da Gordon
:ola:

AMEN



Guarda, io non ho ancora figli adolescenti però sono stata adolescente.
Mia madre credo non mi abbia MAI obbligata a sistemare la mia stanza, però m'ha creato un senso di solidarietà "famigliare", un senso di mutuo soccorso per cui mi ha insinuato quel senso civico famigliare che ti riduce (da adolescente ma anche da adulta) di fare le cose per "risparmiare" gli altri dal farle e mi spiego.

Quando la vedevo stanca, entrare nella mia stanza e mettersi silenziosamente a riordinare, ho maturato in me l'idea che NULLA mi fosse dovuto e che forse era il caso di collaborare.

Succede così anche adesso.
ieri m'ha tenuto entrambi i bimbi tutto il giorno, s'è pure portata a casa un bambino vicino di casa perché il mio grande non stesse solo pertutto il pomeriggio, l'ha tenuto anche a cena accordandosi con la mamma.
Ha 68 anni, non sono pochi.

Io ieri sera sono tornata a casa dopo 12 ore di lavoro, stanca, distrutta, e lei m'ha detto, vado a casa così mi faccio un bagno, domattina mi fai i capelli che adesso sarai stanca. Non l'ho lasciata andare, le ho preparato un superbagno, lavato i capelli, fatto la piega e guardata con adorazione.

Nessuna delle due era obbligata a fare nulla, è quel senso di famiglia che maturi quando non vi sono obblighi stabiliti con ordine scritto, ma solo senso di responsabilità che matura dentro e alimenta il senso del dovere.

Così è stato per la paghetta, mai avuta, era su di me la responsabilità di chiedere ogni volta i soldi, non mi sono mai stati negati, ma credo di avere chiesto MENO delle aspettative.
Così per le uscite serali, mio padre mi diceva: non importa l'orario, stai attenta a quello che fai e non farmi stare in pensiero.
Così per i compiti o la carriera scolastica, non avrei SOLO dovuto deludere le aspettative, che erano assoluatmente alla mia portata e in linea con quel che io desideravo, ma avrei dovuto portarle a termine.

Non ho mai avuto un "compito" fisso: sparecchiare, pulire, lavare la macchina o altro, tantomeno non sono mai stata pagata per una commissione, il mio compito era SOLO essere una buona figlia.
poi ho sparecchiato, fatto le lavastoviglie e sono rientrata a orari decenti la sera, perché così doveva andare.

Forse è sato anche tanto CULO da parte loro.