pediatra gratis e a pagamento

Raccontaci chi sei e come sei arrivata qui

Moderator: zizzia

luca.giangrande
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Post by luca.giangrande »

Alcuni comportamenti del collega sono indifendibili e perciò non lo faccio, per quanto riguarda la fretta nelle visite, purtroppo è un male spesso inevitabile a meno che non siate disposte a aspettare ore il vostro turno:
In agenda dedico teoricamente 20 minuti al controllo periodico e cinque minuti a testa ai due controllini per piccole "urgenze" e così via per le cinque ore di ambulatorio. Capita però che il controllino da cinque minuti porti via mezz'ora perchè la situazione è più grave di quanto pensassi, poi per non far aspettare ore tutti i pazienti successivi, cerco di recuperare cinque minuti a visita e per forza di cose quest'ultima ne risente in accuratezza. Capita poi la mamma che porta di sua sponte un bimbo con esantema che devo per forza far passare avanti e tutta la programmazione salta! Ecco dove è richiesta la collaborazione dei pazienti!
Nonostante questo è frequentissimo che me ne vada una o due ore dopo l'ambulatorio!

Palli wrote:Vorrei portare anche la mia testimonianza.

Noi siamo in lista d'attesa per un cambio di pediatra perchè quello attuale, pur competente:
1. Aborrisce le visite domiciliari dal lunedì al venerdì ma è ben contento di farle di sabato e domenica previo pagamento di compenso.
2. Ha sempre fretta! Le sue visite di controllo durano circa 10 minuti quando va bene. Se ho domande da fargli devono appuntarmele prima perchè nel poco tempo che ci concede non riuscirei a ricordarmele tutte se non le avessi scritte.
3. Dovrebbe fare ambulatorio alternativamente di mattina o pomeriggio dalle 10 alle 13 o dalle 16 alle 19 ma dire che ha il quarto d'ora accademico è fargli un complimento. Non sa quante volte sono uscita prima dal lavoro per portare mio figlio a far auscultare le spalle e, arrivata davanti alla porta dell'abulatorio alle 18.45, l'ho trovato già chiuso perchè se non c'è nessuno se ne va prima.
4. Visita in ambulatorio anche bimbi con la varicella o altre malattie esantematiche. Lo so per certo perchè noi abbiamo saltato il controllo dei 6 mesi perchè in sala d'aspetto c'era una bimba con la varicella e io ho preferito andarmene.
luca.giangrande
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Post by luca.giangrande »

vedi la risposta data a BIBI


Palli wrote:Ecco io mi trovo adesso esattamente in questa situazione.

Sami sta prendendo l'antibiotico prescrittogli domenica dalla pediatra privata per le placche alla gola. Comprato domenica con ricetta bianca e naturalmente pagato.
La confezione non basterà per tutto il ciclo di cura di 8 giorni.
Dovrò farmi fare la ricetta dal pediatra della mutua per ricomprarlo e già so che ne uscirà una polemica senza fine...
luca.giangrande
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Post by luca.giangrande »

Vorrei chiarire il mio pensiero sulle visite domiciliari:
1) se necessarie vanno fatte
2) la necessità dipende da vari fattori, età del bimbo, sintomi , durata degli stessi, storia precedente del soggetto, impossibilità logistiche da parte dei genitori. mi spiego , un bimbo sotto i 5 mesi ha la precedenza; respirare male non è sufficiente, deve avere una frequenza respiratoria in apiressia, > di 45 atti respiratori; Se i sintomi sono recenti la visita va posticipata per l'impossibilità di fare diagnosi; Se so che il paziente è immunodepresso passa davanti agli altri; se la mamma è a letto con il febbrone e non c'è nessuno che può portarmi il pargolo.
Tutte queste evenienze rendono indispensabile la visita, ma essa può essere fatta anche in ambulatorio semprechè io garantisca l'immediazùtezza della stessa.
3) e' poi indispensabile che la visita sia possibile farla! Se mi arrivano dieci richieste di visite domiciliari nella mattinata, devo necessariamente filtrarle proprio in base ai parametri dei punti precedenti.Alla fine vado a vedere il neonato prematuro con difficoltà respiratorie (frequenza respiratoria>50) e il bambino di 8 anni con febbre a 40° e mal di gola gli faccio mettere una tachipirina e viene a studio con orario concordato.
4) altre volte la richiesta arriva quando sono a studio, in questo caso più è urgente e più deve venire a studio, perchè altrimenti deve aspettare la chiusura! D'altra parte portarlo al PS comporta attese decuplicate rispetto che portarlo con appuntamento nel mio ambulatorio!

Se avete suggerimenti su come quadrare il cerchio e riuscire a fare tutte le domiciliari senza essere costretti a chiudere l'ambulatorio, ve ne sarei grato.



Rie wrote:Il mio pensiero è che dovrebbero essere possibili, specie se il bimbo ha la febbre alta e si profila una lunga permanenza in sala d'attesa. Perché per un bimbo ammalato può essere davvero un disagio, specie nella stagione fredda, uscire con la febbre a 40 e attendere minimo tre quarti d'ora.
Comprendo perfettamente le esigenze organizzative di uno studio pediatrico, ma trovo abbastanza assurdo il cartello che è affisso nel nostro: "le visite domiciliari si effettuano solo in casi di estrema gravità (quali, di grazia? Io ho dovuto portare lì persino un bimbo con febbre, difficoltà respiratoria e con quella che poi è stata diagnosticata come polmonite seria, curata a fatica con un ricovero in ospedale di 10 giorni). Qui in studio si eseguono esami e e si dispone di risorse che nella visita domiciliare non è possibile utilizzare".
Presumo che sia impossibile effettuarle per via dell'eccessivo carico di lavoro in studio. Sul quale non discuto, ma che forse dovrebbe essere rivisto proprio a livello organizzativo. E mi viene da presumere anche che questo non sia possibile per via delle risorse offerte dal sistema sanitario nazionale, non per volontà dei pediatri... Se assegnano X bambini anziché X - 30 il tempo è quello che è...

Sulla divergenza di opinioni, trovo che in un rapporto all'insegna della fiducia e del rispetto reciproco non sia un problema. Ad esempio, ho una netta divergenza di opinioni con la mia attuale pediatra in tema di vaccinazioni. L'avevo anche con la precedente... che ha pensato bene di dirmi, testuali parole pronunciate con aria sprezzante: "se poi suo figlio si prende un'encefalite da morbillo non venga a piangere da me".
La pediatra attuale ha tentato di convincermi, ma alla fine ha preso atto della mia diversa posizione, tuttavia, quando ho avuto un bambino gravemente sofferente l'autunno scorso per patologie respiratorie ho accettato, proprio per il tipo di rapporto instaurato, il vaccino antinfluenzale in cosnsiderazione della particolare contingenza e del diverso rapporto rischi-benefici.

Ringrazio anch'io i dottori intervenuti in questa discussione, per i loro punti di vista e la loro difesa di un servizio pubblico di qualità.
Sfortunatamente, con varie sfumature di inefficienza, non sempre la qualità è garantita alle mamme che ne usufruiscono.
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