Re: Allattamento in salita
Posted: Fri Jan 03, 2014 11:47 am
E' molto vero che ragionando razionalmente parto e allattamento sono aspetti in un certo senso marginali di cio' che e' la maternita'. Ma poi ci sono un sacco di pero'.
Io ho atteso mia figlia per cinque lunghi anni.
Durante quell'agonia che e' stata la lotta all'infertilita' potete ben capire quali fossero i miei pensieri quando leggevo gli infiniti dibattiti su parto naturale/cesareo, in casa/medicalizzato, allattamento esclusivo/misto/artificiale... Il machisseneimpippa era la cosa piu' soft che pensavo.
Poi pero' sono rimasta incinta... e, paradossalmente, il mio desiderio di vivere una maternita' naturale e' tornato prepotente. Paradossalmente perche' durante la gravidanza ci sono stati problemi seri... Eppure non smettevo di desiderare il momento del parto.
E quando Clara e' nata, di nuovo il paradosso: non la gioia di averla con me sostanzialmente sana, ma il dolore perche' stava in neonatologia e non nel mio letto, perche' non voleva saperne di prendere il capezzolo. E giu' di tiralatte, consulente dell'allattamento, volonta' ferrea che sfiorava l'accanimento. Ce l'ho fatta, ma non e' questo il punto.
Il punto e' il dolore che provavo quando temevo che non ce l'avrei fatta.
Non siamo tutte uguali. In neonatologia vedevo mamme felicissime davanti alle incubatrici. Ovunque e dovunque vedo mamme felicissime con in mano i biberon.
Io non lo sono stata... E credo di dover ancora far pace con i nostri inizi a bassissimo contatto.
Nonostante un parto splendido e una bambina che a undici mesi e' a contatto altissimo e sta recuperando con gli interessi.
Nulla di sensato o razionale in tutto questo. Desideri tanto ancestrali quanto profondi.
Un abbraccio forte a Martilla, e a tutte le altre che hanno qualcosa con cui fare pace!
Io ho atteso mia figlia per cinque lunghi anni.
Durante quell'agonia che e' stata la lotta all'infertilita' potete ben capire quali fossero i miei pensieri quando leggevo gli infiniti dibattiti su parto naturale/cesareo, in casa/medicalizzato, allattamento esclusivo/misto/artificiale... Il machisseneimpippa era la cosa piu' soft che pensavo.
Poi pero' sono rimasta incinta... e, paradossalmente, il mio desiderio di vivere una maternita' naturale e' tornato prepotente. Paradossalmente perche' durante la gravidanza ci sono stati problemi seri... Eppure non smettevo di desiderare il momento del parto.
E quando Clara e' nata, di nuovo il paradosso: non la gioia di averla con me sostanzialmente sana, ma il dolore perche' stava in neonatologia e non nel mio letto, perche' non voleva saperne di prendere il capezzolo. E giu' di tiralatte, consulente dell'allattamento, volonta' ferrea che sfiorava l'accanimento. Ce l'ho fatta, ma non e' questo il punto.
Il punto e' il dolore che provavo quando temevo che non ce l'avrei fatta.
Non siamo tutte uguali. In neonatologia vedevo mamme felicissime davanti alle incubatrici. Ovunque e dovunque vedo mamme felicissime con in mano i biberon.
Io non lo sono stata... E credo di dover ancora far pace con i nostri inizi a bassissimo contatto.
Nonostante un parto splendido e una bambina che a undici mesi e' a contatto altissimo e sta recuperando con gli interessi.
Nulla di sensato o razionale in tutto questo. Desideri tanto ancestrali quanto profondi.
Un abbraccio forte a Martilla, e a tutte le altre che hanno qualcosa con cui fare pace!