oggi 8 aprile

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micmar
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Re: oggi 8 aprile

Post by micmar »

joan wrote:Grazie per tutte le risposte.

Per Madda77: sono convinta che sia maggiore il trauma di essere abbandonato dai genitori.
Ma proprio per questo, non capisco perché si debba ammettere di scindere, deliberatamente e in via preventiva, il dato naturale/biologico da quello affettivo.
Perché un bambino deve nascere già orfano dei propri genitori genetici, senza possibilità di sapere chi siano?
Certo che il parto anonimo è una conquista di civiltà, ma secondo me quella sentenza ha avuto il pregio di mettere in luce anche l'interesse insopprimibile del bambino alla conoscenza delle proprie origini.

Per caso, avete dato un'occhiata al sito “anonymousus.org”, sito che raccoglie le esperienze di figli di donatori anonimi o di maternità surrogate?
E' riportato l’avvertimento che si potrà raccontare la propria storia in forma anonima, per non ferire le persone coinvolte, perché "anonymity in reproduction hides the truth, but anonymity in story-telling helps reveal the truth."

Chiarissimo.

Io non credo che genitore sia semplicemente colui che ama e cresce un figlio.
Se così fosse, io, per il fatto stesso di non amarlo più, potrei rescindere ogni vincolo giuridico e parentale con lui.

Se così fosse, non avrebbe senso lo stesso primo articolo della legge sull’adozione che afferma, non che il minore ha diritto di essere cresciuto e educato da una coppia di persone che lo ami, ma che "ha diritto di crescere e di essere educato nell'ambito della propria famiglia": la propria famiglia, cioè quella naturale. Quindi il legame naturale non è poi così insignificante.

Se così fosse, se bastasse l’amore verso un bambino a creare un genitore, perché le coppie non fertili non ricorrono massicciamente all’adozione, che è la massima dimostrazione di amore gratuito e disinteressato?
Forse perché si tende a voler riprodurre le condizioni del concepimento naturale, si desidera avere un figlio che anche biologicamente provenga dalla coppia, con la fecondazione omologa o eterologa.


mi pare tu stia un po' stravolgendo il significato di adozione
il titolo primo, inizia (e non finisce altrimenti l'adozione non sarebbe permessa) dicendo quello che tu affermi.

mi sfugge ancora una cosa, coloro che vengono abbondonati in ospedale o nelle ruote ( a milano ne era stata istituita una recentemente) sarebbe quindi meglio non nascessero? quindi l'aborto è preferibile?

comunque io non ho l'arroganza di entrare nella mente delle persone
"Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi, può essere conosciuto, trasformato e messo al servizio dell'uomo, del suo benessere. della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita" E. Berlinguer


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joan
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Re: oggi 8 aprile

Post by joan »

Nemmeno io ho l'arroganza di entrare nella mente delle persone. Scusa ma non capisco questa osservazione, visto che ho riportato un estratto della home page di un sito fondato da figli della fecondazione eterologa o della maternità surrogata che racconta le loro storie e le loro perplessità riguardo alla situazione di vita in cui si trovano coinvolti.

Sono contraria all'aborto e ritengo i genitori adottivi non solo meritevoli di stima, ma quasi eroici, viste le trafile burocratiche che debbono affrontare per adottare un bambino. Forse non mi sono spiegata bene: prima che un bambino sia dichiarato adottabile, la legge impone tutti gli accertamenti del caso circa l'inidoneità del genitore naturale (o di un parente naturale), a prendersi cura di lui. E' questa la ratio dell'istituto: dare al bambino abbandonato una famiglia, ove quella naturale sia nell'accertata impossibilità di provvedere alla sua cura e educazione.

Quello che mi rimane oscuro è perché si svaluti il dato biologico, affermando che "genitori non sono coloro che forniscono i gameti ma coloro che amano e crescono i figli": il legame biologico non è così insignificante, e lo dimostrano le ricerche di quelle persone curiose di sapere chi era il loro genitore "genetico". Per carità, non rappresenteranno la totalità dei figli dell'eterologa/maternità surrogata: ma la loro testimonianza invita comunque a una certa cautela nel dare ingresso a un istituto che presenta molti profili problematici.
"Eppure la vita è meravigliosamente bella nella sua inesplicabile profondità".
Etty Hillesum
Cinzia
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Re: oggi 8 aprile

Post by Cinzia »

joan wrote:Nemmeno io ho l'arroganza di entrare nella mente delle persone. Scusa ma non capisco questa osservazione, visto che ho riportato un estratto della home page di un sito fondato da figli della fecondazione eterologa o della maternità surrogata che racconta le loro storie e le loro perplessità riguardo alla situazione di vita in cui si trovano coinvolti.

Sono contraria all'aborto e ritengo i genitori adottivi non solo meritevoli di stima, ma quasi eroici, viste le trafile burocratiche che debbono affrontare per adottare un bambino. Forse non mi sono spiegata bene: prima che un bambino sia dichiarato adottabile, la legge impone tutti gli accertamenti del caso circa l'inidoneità del genitore naturale (o di un parente naturale), a prendersi cura di lui. E' questa la ratio dell'istituto: dare al bambino abbandonato una famiglia, ove quella naturale sia nell'accertata impossibilità di provvedere alla sua cura e educazione.

Quello che mi rimane oscuro è perché si svaluti il dato biologico, affermando che "genitori non sono coloro che forniscono i gameti ma coloro che amano e crescono i figli": il legame biologico non è così insignificante, e lo dimostrano le ricerche di quelle persone curiose di sapere chi era il loro genitore "genetico". Per carità, non rappresenteranno la totalità dei figli dell'eterologa/maternità surrogata: ma la loro testimonianza invita comunque a una certa cautela nel dare ingresso a un istituto che presenta molti profili problematici.


Guarda, da figlia adottiva che ha avuto la possibilità di conoscere quelle che tu definisci origini e non ha voluto, ti dico solo una cosa: per un bambino è importante sapere da dove arriva, ma è fondamentale avere una famiglia che lo ami.
A me non frega più un'emerita cippa sapere da dove vengo perché so dove sono adesso. E dove sono e chi sono adesso non lo devo certo a quelle origini biologiche ma a chi è stato in grado di creare nuove origini per me e con me


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micmar
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Re: oggi 8 aprile

Post by micmar »

Essere genitori può sempre essere un problema, lo dimostrano i numerosi bambini maltrattati e violati.
Quelli però in genere sono genitori genetici, almeno un trauma glielo abbaimo evitato
"Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi, può essere conosciuto, trasformato e messo al servizio dell'uomo, del suo benessere. della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita" E. Berlinguer


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Trilli
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Re: R: oggi 8 aprile

Post by Trilli »

Cinzia wrote:
joan wrote:Nemmeno io ho l'arroganza di entrare nella mente delle persone. Scusa ma non capisco questa osservazione, visto che ho riportato un estratto della home page di un sito fondato da figli della fecondazione eterologa o della maternità surrogata che racconta le loro storie e le loro perplessità riguardo alla situazione di vita in cui si trovano coinvolti.

Sono contraria all'aborto e ritengo i genitori adottivi non solo meritevoli di stima, ma quasi eroici, viste le trafile burocratiche che debbono affrontare per adottare un bambino. Forse non mi sono spiegata bene: prima che un bambino sia dichiarato adottabile, la legge impone tutti gli accertamenti del caso circa l'inidoneità del genitore naturale (o di un parente naturale), a prendersi cura di lui. E' questa la ratio dell'istituto: dare al bambino abbandonato una famiglia, ove quella naturale sia nell'accertata impossibilità di provvedere alla sua cura e educazione.

Quello che mi rimane oscuro è perché si svaluti il dato biologico, affermando che "genitori non sono coloro che forniscono i gameti ma coloro che amano e crescono i figli": il legame biologico non è così insignificante, e lo dimostrano le ricerche di quelle persone curiose di sapere chi era il loro genitore "genetico". Per carità, non rappresenteranno la totalità dei figli dell'eterologa/maternità surrogata: ma la loro testimonianza invita comunque a una certa cautela nel dare ingresso a un istituto che presenta molti profili problematici.


Guarda, da figlia adottiva che ha avuto la possibilità di conoscere quelle che tu definisci origini e non ha voluto, ti dico solo una cosa: per un bambino è importante sapere da dove arriva, ma è fondamentale avere una famiglia che lo ami.
A me non frega più un'emerita cippa sapere da dove vengo perché so dove sono adesso. E dove sono e chi sono adesso non lo devo certo a quelle origini biologiche ma a chi è stato in grado di creare nuove origini per me e con me


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joan wrote:Nemmeno io ho l'arroganza di entrare nella mente delle persone. Scusa ma non capisco questa osservazione, visto che ho riportato un estratto della home page di un sito fondato da figli della fecondazione eterologa o della maternità surrogata che racconta le loro storie e le loro perplessità riguardo alla situazione di vita in cui si trovano coinvolti.

Sono contraria all'aborto e ritengo i genitori adottivi non solo meritevoli di stima, ma quasi eroici, viste le trafile burocratiche che debbono affrontare per adottare un bambino. Forse non mi sono spiegata bene: prima che un bambino sia dichiarato adottabile, la legge impone tutti gli accertamenti del caso circa l'inidoneità del genitore naturale (o di un parente naturale), a prendersi cura di lui. E' questa la ratio dell'istituto: dare al bambino abbandonato una famiglia, ove quella naturale sia nell'accertata impossibilità di provvedere alla sua cura e educazione.

Quello che mi rimane oscuro è perché si svaluti il dato biologico, affermando che "genitori non sono coloro che forniscono i gameti ma coloro che amano e crescono i figli": il legame biologico non è così insignificante, e lo dimostrano le ricerche di quelle persone curiose di sapere chi era il loro genitore "genetico". Per carità, non rappresenteranno la totalità dei figli dell'eterologa/maternità surrogata: ma la loro testimonianza invita comunque a una certa cautela nel dare ingresso a un istituto che presenta molti profili problematici.

Alcune osservazioni.
Il sito che tu citi indubbiamente riporta testimonianze autentiche, ma non è detto siano la maggioranza. Come accade per chi è stato adottato: alcuni vogliono conoscere i genitori naturali, altri no (come Cinzia), altri ancora li hanno conosciuti ma per tutta la vita hanno chiamato mamma e papà solo i genitori adottivi (come mio zio). Nessuno però mette in dubbio l'adozione.
Adottare in massa? Magari fosse tanto semplice! Noi ad esempio non potremmo, avendo due mutui a carico. Per non parlare delle spese: la mia collega che ha adottato un bimbo dell'Ecuador per trascorrere 3 mesi là ha affrontato costi a 4 zeri più l'astensione non retribuita dal lavoro del marito. Non è cosa per tutti, mi pare.
Io non svaluto il dato biologico in sé, ci mancherebbe. Però mi pare assurdo dire che un signore che ha fornito il suo sperma a una banca del seme meriti il titolo di PADRE dei bimbi che ne verranno. Eppure questa donazione può portare nuova vita e felicità, che c'è di male in questo?
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Re: oggi 8 aprile

Post by Cinzia »

L'adozione nazionale non costa nulla. Lo dico solo per precisione.
Quella internazionale in effetti ha costi elevati perché bisogna mettere in conto il soggiorno lungo nel paese scelto


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Cinzia
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Re: oggi 8 aprile

Post by Cinzia »

Trilli wrote:
Cinzia wrote:
joan wrote:Nemmeno io ho l'arroganza di entrare nella mente delle persone. Scusa ma non capisco questa osservazione, visto che ho riportato un estratto della home page di un sito fondato da figli della fecondazione eterologa o della maternità surrogata che racconta le loro storie e le loro perplessità riguardo alla situazione di vita in cui si trovano coinvolti.

Sono contraria all'aborto e ritengo i genitori adottivi non solo meritevoli di stima, ma quasi eroici, viste le trafile burocratiche che debbono affrontare per adottare un bambino. Forse non mi sono spiegata bene: prima che un bambino sia dichiarato adottabile, la legge impone tutti gli accertamenti del caso circa l'inidoneità del genitore naturale (o di un parente naturale), a prendersi cura di lui. E' questa la ratio dell'istituto: dare al bambino abbandonato una famiglia, ove quella naturale sia nell'accertata impossibilità di provvedere alla sua cura e educazione.

Quello che mi rimane oscuro è perché si svaluti il dato biologico, affermando che "genitori non sono coloro che forniscono i gameti ma coloro che amano e crescono i figli": il legame biologico non è così insignificante, e lo dimostrano le ricerche di quelle persone curiose di sapere chi era il loro genitore "genetico". Per carità, non rappresenteranno la totalità dei figli dell'eterologa/maternità surrogata: ma la loro testimonianza invita comunque a una certa cautela nel dare ingresso a un istituto che presenta molti profili problematici.


Guarda, da figlia adottiva che ha avuto la possibilità di conoscere quelle che tu definisci origini e non ha voluto, ti dico solo una cosa: per un bambino è importante sapere da dove arriva, ma è fondamentale avere una famiglia che lo ami.
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Io non svaluto il dato biologico in sé, ci mancherebbe. Però mi pare assurdo dire che un signore che ha fornito il suo sperma a una banca del seme meriti il titolo di PADRE dei bimbi che ne verranno. Eppure questa donazione può portare nuova vita e felicità, che c'è di male in questo?


Assolutamente concorde


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Mammatitta
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Re: R: oggi 8 aprile

Post by Mammatitta »

joan wrote:Perché un bambino deve nascere già orfano dei propri genitori genetici, senza possibilità di sapere chi siano?

Io non credo che genitore sia semplicemente colui che ama e cresce un figlio.
.


Entro a gamba tesa, ma non posso tacere di fronte a queste due affermazioni. Stai scherzando vero? Come si fa ad affermare ciò seriamente? Come si fa a lodare le coppie che adottano e poi dire che un genitore non è semplicemente ci ti cresce con amore? A me quel semplicemente mette i brividi

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