Re: Libri sulla rabbia
Posted: Wed Sep 03, 2014 9:56 pm
Comunque non ha imparato da te. Lorenzo fatica a sfogarla batte i piedi e digrigna i denti. Marzia picchia e lancia
Le mamme 2.0 si incontrano qui per parlare di gravidanza, allattamento, post-partum, svezzamento ma anche attualità, hobbies, libri...
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lucia76 wrote:Di alba marcoli c'è "Il bambino arrabbiato". A mio parere quasi più utile per noi adulti (per leggere noi stessi intendo) che per i bambini. Comunque è sottoforma di favole che vengono poi analizzate, molto chiaro e ricco di spunti. Utile quando si pensa che la rabbia nasconda una sofferenza psicologica più profonda. Ma non credo sia il vostro caso..
Invece se ne hai voglia mi interesserebbe sapere come hai fatto tu a canalizzare la tua rabbia. Io purtroppo esagero spesso e mi contengo poco.. non so perché, non sono mai stata così.
Milena wrote:Ma è così sbagliato manifestare la rabbia con il classico urlo?
Come racconto illustrato piace molto ai bambini Urlo di mamma: non è sulla rabbia dei bambini, ma sulla reazione della mamma.
Diciamo che è sulla più consolatorio per noi.
Hippie wrote:Milena wrote:Ma è così sbagliato manifestare la rabbia con il classico urlo?
Come racconto illustrato piace molto ai bambini Urlo di mamma: non è sulla rabbia dei bambini, ma sulla reazione della mamma.
Diciamo che è sulla più consolatorio per noi.
Non è che è sbagliato, é che a me non piace. È istintivo, ma non risolutivo. Io urlo, ma poi sono ancora taaaanto incazzata. E Leo magari non ha capito niente e sta ancora facendo ció che mi fa arrabbiare.
Io vorrei insegnare a Leo (e a me stessa) ad esprimere la rabbia in un modo maturo, che aiuti davvero. L'urlaccio a volte scappa, ma non mi ci adagio su perchè non mi porta benefici.
Milena wrote:Hippie wrote:Milena wrote:Ma è così sbagliato manifestare la rabbia con il classico urlo?
Come racconto illustrato piace molto ai bambini Urlo di mamma: non è sulla rabbia dei bambini, ma sulla reazione della mamma.
Diciamo che è sulla più consolatorio per noi.
Non è che è sbagliato, é che a me non piace. È istintivo, ma non risolutivo. Io urlo, ma poi sono ancora taaaanto incazzata. E Leo magari non ha capito niente e sta ancora facendo ció che mi fa arrabbiare.
Io vorrei insegnare a Leo (e a me stessa) ad esprimere la rabbia in un modo maturo, che aiuti davvero. L'urlaccio a volte scappa, ma non mi ci adagio su perchè non mi porta benefici.
Perdonami, la mia domanda non voleva essere né provocatoria né accusatoria: era più rivolta a me stessa dato che anch'io sto cercando di lavorare su certe mie esternazioni.
Hippie wrote:lucia76 wrote:Di alba marcoli c'è "Il bambino arrabbiato". A mio parere quasi più utile per noi adulti (per leggere noi stessi intendo) che per i bambini. Comunque è sottoforma di favole che vengono poi analizzate, molto chiaro e ricco di spunti. Utile quando si pensa che la rabbia nasconda una sofferenza psicologica più profonda. Ma non credo sia il vostro caso..
Invece se ne hai voglia mi interesserebbe sapere come hai fatto tu a canalizzare la tua rabbia. Io purtroppo esagero spesso e mi contengo poco.. non so perché, non sono mai stata così.
Il bambino arrabbiato me lo segno, grazie!
No, credo stia semplicemente attraversando una tappa comune. I miei dubbi derivano dalla mia incapacità a gestire la mia rabbia.
È un tasto dolente mio.
Per quanto riguarda il mio percorso, sono partita da zero, cioè io non accettavo proprio la mia rabbia e la rendevo autodistruttiva. Ogni volta che la provavo mi sentivo sbagliata e colpevole e ogni volta che qualcuno si arrabbiava con me io provavo terrore (rivivevo il legame della rabbia di mia madre con il suo lasciarmi sola, rabbia = non ti amo più).
Poi ho imparato che la rabbia è un'emozione come le altre, ma solo più tardi ho iniziato a canalizzare. Prima appunto fisicamente tipo non riuscivo a trattenere le mani e colpivo gli oggetti (con urlacccio annesso e male cane alla mano o al piede).
Ora a volte capita di alzare la voce, ma in questi casi canalizzo trasformando l'urlo in canto, pestando i piedi fingendo di ballare il tip tap o chiudo gli occhi e scarico attraverso gli arti (scuotendo braccia e gambe) e saltellando (e lui ridacchia).
Insomma trasformo la mia rabbia in gioco, soprattutto quando non è giustificata.
Altrimenti chiedo a Leo una pausa, respiro profondo e gli parlo con calma.
Mi sto allenando molto nel verbalizzare e sta funzionando perchè mi viene più spontaneo (faccio senza pensarci spesso).
Poi capita la volta che faccio mille passi indietro e quando mi arrabbio, piango e basta. Ma capita soprattutto su certi argomenti che non riguardano Leo.