Greda wrote:Stai riuscendo a fare i colloqui con la psicologa in questi giorni?
uffa no, mi hanno cambiato i giorni di lavoro ed ho dovuto disdire!! ne avrei così bisogno e invece non riesco ad andarci fino alla prima settimana di maggio. Oggi al lavoro credevo di scoppiare, sta arrivando la famosa tosse a mio figlio e io volevo urlare che non ce la faccio più e non è giusto!! invece mi devo tenere tutto dentro
*Ale* wrote:Ilaria, leggo solo ora questo post e mi ritrovo in tante cose che hai detto. L'ansia, il senso di oppressione del doversi occupare di qualcuno che dipende in toto da noi, ancor di più quando non sta bene, il peso del voler/dover controllare tutto, la -come la chiamo io- "logorrea mentale" per cui il cervello analizza ogni minimo aspetto andando a ipotizzare poi ogni eventuale scenario nefasto circa la salute dei figli, il pensiero che forse senza figli saremmo state più serene, il non trovare conforto nè rispecchiarsi nelle frasi che "i figli sono la gioia più grande", il vivere in attesa che non si ammalino più ma col terrore che si ammalino ancora e non riuscire a godere dei momenti belli che nel frattempo accadono. La paura (ma che origine avrà poi?) che se ti ritagli del tempo per te, loro si ammaleranno per una sorta di assurdo contrappasso. Tutte cose che ho provato e che a tratti e in momenti specifici fanno ancora capolino. Leggendole così, nero su bianco, capisco che sarebbe bene anche per me parlarne, tu in questo sei stata più brava di me a riconoscere il tuo problema e ti auguro di riuscire a ridurre i momenti neri e a ritrovare la serenità che meriti. Confermo comunque che effettivamente col tempo i bimbi si ammalano meno e reagiscono meglio e questo indubbiamente aiuta. Se nn sei sclerata nel frattempo... ;-) Forza e coraggio Ilaria, sei sulla strada giusta e qui puoi trovare la comprensione che cerchi.
io non riesco a vedere la luce, mi pare che la MIA vita sia ormai esaurita: non ho più desideri, sogni, sorrisi, sono come un involucro automatizzato, mi vedo così, tipo macchina che esegue ogni giorno quello che è giusto e doveroso fare senza però lasciare spazio a me
*Ale* wrote:Ilaria, leggo solo ora questo post e mi ritrovo in tante cose che hai detto. L'ansia, il senso di oppressione del doversi occupare di qualcuno che dipende in toto da noi, ancor di più quando non sta bene, il peso del voler/dover controllare tutto, la -come la chiamo io- "logorrea mentale" per cui il cervello analizza ogni minimo aspetto andando a ipotizzare poi ogni eventuale scenario nefasto circa la salute dei figli, il pensiero che forse senza figli saremmo state più serene, il non trovare conforto nè rispecchiarsi nelle frasi che "i figli sono la gioia più grande", il vivere in attesa che non si ammalino più ma col terrore che si ammalino ancora e non riuscire a godere dei momenti belli che nel frattempo accadono. La paura (ma che origine avrà poi?) che se ti ritagli del tempo per te, loro si ammaleranno per una sorta di assurdo contrappasso. Tutte cose che ho provato e che a tratti e in momenti specifici fanno ancora capolino. Leggendole così, nero su bianco, capisco che sarebbe bene anche per me parlarne, tu in questo sei stata più brava di me a riconoscere il tuo problema e ti auguro di riuscire a ridurre i momenti neri e a ritrovare la serenità che meriti. Confermo comunque che effettivamente col tempo i bimbi si ammalano meno e reagiscono meglio e questo indubbiamente aiuta. Se nn sei sclerata nel frattempo... ;-) Forza e coraggio Ilaria, sei sulla strada giusta e qui puoi trovare la comprensione che cerchi.
io non riesco a vedere la luce, mi pare che la MIA vita sia ormai esaurita: non ho più desideri, sogni, sorrisi, sono come un involucro automatizzato, mi vedo così, tipo macchina che esegue ogni giorno quello che è giusto e doveroso fare senza però lasciare spazio a me
Sembrerà una cazzata quella che sto per scrivere, e non voglio in alcun modo sminuire ciò che provi, ma riesci a pensare ad una cosa positiva che è successa oggi? Anche piccola? Hai voglia di raccontarcela? Vuoi? Un grosso abbraccio Ilaria.