
Ok, mi faccio forza, adesso tocca a me...
Moderators: Giusy, Gabry, Daria
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Il kinder pingui?!
ma roba da principianti ahhaa haha
vai bruna, vai!
ma roba da principianti ahhaa haha
vai bruna, vai!
Carla 4/12/03
Mena 2/05/06
"Abbiamo messo i bambini in compezione tra loro senza dargli alcuna forza interiore. Abbiamo arricciato i loro capelli e distorto le loro menti. Li abbiamo educati, ma non abbiamo dato loro saggezza."
Tonkahaska
Mena 2/05/06
"Abbiamo messo i bambini in compezione tra loro senza dargli alcuna forza interiore. Abbiamo arricciato i loro capelli e distorto le loro menti. Li abbiamo educati, ma non abbiamo dato loro saggezza."
Tonkahaska
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Bellissimo questo post, Bruna,
arrivo tardissimo ma ti scrivo lo stesso anche il mio benvenuta...
Dopo anni e anni (di solito è così) in cui si è fatto diversamente è difficile riconquistare questo collegamento diretto cibo-stomaco, ma si può.
È incredibile quanto il nostro corpo sia flessibile e ricordi, nonostante tutto, anche dopo tanto tempo...
Un trucchetto che funziona: ogni volta che ti viene l'istinto di andare in cucina o al frigorifero,
fermati un attimo e chiediti che cosa sta succendendo:
com'è la situazione intorno a te?
quali sono le tue emozioni in questo momento?
sei stanca? arrabbiata? ansiosa? annoiata?
è successo qualcosa che ti ha turbato?
c'è un evento o una scadenza che ti preoccupa che si sta avvicinando?
Rivolgersi al cibo è un modo per mettere qualcos'altro in secondo piano? (ansia, rabbia, stanchezza? un pensiero a cui non si vuole pensare?)
O è davvero lo stomaco che ha fame?
Magari scrivile queste cose, in una specie di diario.
Con il tempo, inizierai a vedere un pattern,
un ripetersi della stessa "voglia di mangiare" magari agli stessi orari,
o magari sempre in corrispondenza di avvenimenti che si ripetono nel tempo
(a una cert'ora la sera quando sei più stanca ma non puoi riposare perchè devi prima sistemare il bimbo; quando incontri la conoscente xy che ti dà ai nervi; quando al lavoro si ripete una determinata situazione; ecc..)
E una volta individuato il problema vero (quello che si nascondeva dietro alla falsa voglia di mangiare) allora si può trovare anche una soluzione vera (una che risolva il problema davvero: riposarsi cmq 10 minuti anche se c'è il bimbo da mettere a letto, evitare certe persone o certi argomenti di discussione, ecc)
E la voglia di afferrare un pezzo di pane e buttarlo giù in un solo boccone solo per prenderne un altro e fare lo stesso diventerà sempre più rara, fino a scomparire (per un po' resterà, come un'abitudine inveterata dura a morire, ma poi poco a poco si dovrà rassegnare e se ne andrà)
Buon viaggio,

arrivo tardissimo ma ti scrivo lo stesso anche il mio benvenuta...
Forse il problema è proprio il cibo legato al mio essere emotiva e lunatica, erano una cosa sola, adesso stò provando a tenere il tutto separato il cervello e lo stomaco. Mangio se ho fame, punto.
Dopo anni e anni (di solito è così) in cui si è fatto diversamente è difficile riconquistare questo collegamento diretto cibo-stomaco, ma si può.
È incredibile quanto il nostro corpo sia flessibile e ricordi, nonostante tutto, anche dopo tanto tempo...
Un trucchetto che funziona: ogni volta che ti viene l'istinto di andare in cucina o al frigorifero,
fermati un attimo e chiediti che cosa sta succendendo:
com'è la situazione intorno a te?
quali sono le tue emozioni in questo momento?
sei stanca? arrabbiata? ansiosa? annoiata?
è successo qualcosa che ti ha turbato?
c'è un evento o una scadenza che ti preoccupa che si sta avvicinando?
Rivolgersi al cibo è un modo per mettere qualcos'altro in secondo piano? (ansia, rabbia, stanchezza? un pensiero a cui non si vuole pensare?)
O è davvero lo stomaco che ha fame?
Magari scrivile queste cose, in una specie di diario.
Con il tempo, inizierai a vedere un pattern,
un ripetersi della stessa "voglia di mangiare" magari agli stessi orari,
o magari sempre in corrispondenza di avvenimenti che si ripetono nel tempo
(a una cert'ora la sera quando sei più stanca ma non puoi riposare perchè devi prima sistemare il bimbo; quando incontri la conoscente xy che ti dà ai nervi; quando al lavoro si ripete una determinata situazione; ecc..)
E una volta individuato il problema vero (quello che si nascondeva dietro alla falsa voglia di mangiare) allora si può trovare anche una soluzione vera (una che risolva il problema davvero: riposarsi cmq 10 minuti anche se c'è il bimbo da mettere a letto, evitare certe persone o certi argomenti di discussione, ecc)
E la voglia di afferrare un pezzo di pane e buttarlo giù in un solo boccone solo per prenderne un altro e fare lo stesso diventerà sempre più rara, fino a scomparire (per un po' resterà, come un'abitudine inveterata dura a morire, ma poi poco a poco si dovrà rassegnare e se ne andrà)
Buon viaggio,
