Scarlattina - le vostre esperienze
- marte
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Re: Scarlattina - le vostre esperienze
Se la chetosi fossi stata alta, nelle condizioni in cui era, avrebbe iniziato a vomitare poi.
Se non avessi voluto cambiare,
oggi sarei allo stato minerale.
Estate. Jovanotti
Nessuno può essere fatto felice da nessuno, se prima
non si è fatto felice da solo.
Omar Falworth
Nella vita non facciamo mai errori, facciamo solo esperienze. Cosa sei venuta a fare al mondo, se non a vivere esperienze per la tua evoluzione?
H. Beierle
- caterina
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Re: Scarlattina - le vostre esperienze
Il punto è che ognuno conosce i suoi polli.
Rachele si lascia andare e si crogiola nel suo dolore.
Non reagisce.
Ieri fame l'aveva.
Dopo due urla ha mangiato tutto lo gnocchino guardando i cartoni.
Rachele si lascia andare e si crogiola nel suo dolore.
Non reagisce.
Ieri fame l'aveva.
Dopo due urla ha mangiato tutto lo gnocchino guardando i cartoni.
- Alessia
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Re: Scarlattina - le vostre esperienze
non è detto, davide ha avuto due episodi di chetosi e stava molto molto giù, era letargico, non rispondeva, dormiva soltanto ed era come uno straccetto sbattuto, ma senza vomitare.
[SIGPIC][/SIGPIC]I vostri figli non sono figli vostri.
Sono i figli e le figlie della vita stessa.
Essi non vengono da voi, ma attraverso di voi,
e non vi appartengono benché viviate insieme.
Potete amarli, ma non costringerli ai vostri pensieri,
poiché essi hanno i loro pensieri.
Potete custodire i loro corpi, ma non le anime loro,
poiché abitano case future, che neppure in sogno potrete visitare.
Cercherete d’imitarli, ma non potrete farli simili a voi,
poiché la vita procede e non s’attarda su ieri.
Voi siete gli archi da cui i figli, le vostre frecce vive, sono scoccate lontano.
L’Arciere vede il bersaglio sul sentiero infinito, e con la forza vi tende,
affinché le sue frecce vadano rapide e lontane.
In gioia siate tesi nelle mani dell’Arciere,
poiché, come ama il volo della freccia, così l’immobilità dell’arco
</ARTICLE> ([color=#222222]Kahlil Gibran)[/color]
Sono i figli e le figlie della vita stessa.
Essi non vengono da voi, ma attraverso di voi,
e non vi appartengono benché viviate insieme.
Potete amarli, ma non costringerli ai vostri pensieri,
poiché essi hanno i loro pensieri.
Potete custodire i loro corpi, ma non le anime loro,
poiché abitano case future, che neppure in sogno potrete visitare.
Cercherete d’imitarli, ma non potrete farli simili a voi,
poiché la vita procede e non s’attarda su ieri.
Voi siete gli archi da cui i figli, le vostre frecce vive, sono scoccate lontano.
L’Arciere vede il bersaglio sul sentiero infinito, e con la forza vi tende,
affinché le sue frecce vadano rapide e lontane.
In gioia siate tesi nelle mani dell’Arciere,
poiché, come ama il volo della freccia, così l’immobilità dell’arco
</ARTICLE> ([color=#222222]Kahlil Gibran)[/color]